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CONTROVERSO
18 Dicembre 2024 - 06:00
"Poesia del Giorno" è un'estensione della rubrica settimanale "controVerso" dedicata alla poesia. Nasce per dare spazio alla vostra fantasia e ai vostri versi ispirati dalla quotidianità o dai vostri stati d'animo. Si è quindi deciso di pubblicare, in questo appuntamento giornaliero, le più belle poesie che vorrete inviare.
Chi fosse interessato a vedere un proprio componimento poetico pubblicato nella apposita sezione sul sito web Buonasera24.it e sui canali social della testata, dovrà:
Ogni giorno alle ore 9.00 una poesia, tra quelle più significative, sarà scelta, pubblicata e recensita, esclusivamente online, in questa rubrica.
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La Poesia del Giorno, di mercoledì 18 dicembre 2024, è:
TUTTO QUESTO
di GIUSEPPA CORRY FILOMÈ di Verona
Muri forati. Sporchi di lontani intonaci
bianco lillà. Rimandono a vissuti
che stavano emergendo. Piene di belle incognite.
Piene di apprensioni.
Assorbiti da progetti da realizzare subito. Invece.
Tutto è stato divorato ferocemente.
Tutto questo avviene contemporaneamente
in 59 luoghi su questo pezzo di pianeta.
Ucraini, sudanesi, yemeniti, siriani, libici,
nigeriani, colombiani, afghanistani, etiopici,
haitiani, libanesi, myanmaresi, abitanti del Sahel…
Si affollano disgusti miscelati a disgustose crudeltà.
Vorrei tanto dare credito a un futuro.
Tollerante. Empatico. Senza spranghe territoriali.
Non sostenuto da poteri economici galoppanti.
Quando si consumeranno questi inutili massacri?
Spengo la TV: ceno col gelato all’amarena.
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Recensione
È un'opera potente che ci catapulta nella cruda realtà delle sofferenze umane, mostrandoci un mondo segnato dalla violenza e dalla distruzione. I "muri forati" e "sporchi di lontani intonaci" rappresentano simbolicamente le tracce di esistenze strappate, storie interrotte brutalmente. Questo scenario di devastazione non è confinato a un singolo luogo ma si estende in "59 luoghi su questo pezzo di pianeta", un elenco tragicamente lungo che comprende popoli di diverse nazionalità e regioni, tutti accomunati dal dolore e dalle atrocità.
Il linguaggio di Giuseppa Corry Filomè è incisivo e diretto, ogni verso costruisce un’immagine vivida di sofferenza collettiva, un mosaico di "disgusti miscelati a disgustose crudeltà". La lista di nazionalità e regioni colpite accentua l'universalità del dramma, rendendo il lettore consapevole dell'ampiezza e della pervasività della tragedia umana.
L'autrice esprime un desiderio intenso per un futuro migliore, descritto con parole come "tollerante", "empatico", e "senza spranghe territoriali". Questo sogno di un mondo giusto e pacifico si contrappone alla realtà attuale dominata da "poteri economici galoppanti" che alimentano conflitti e ingiustizie.
Il finale della poesia, con l'immagine della poetessa che "spengo la TV" e "ceno col gelato all’amarena", introduce una nota di amara ironia. Questo gesto quotidiano, apparentemente banale, sottolinea il contrasto tra l’orrore visto in televisione e la normalità della vita quotidiana di chi non è direttamente coinvolto. È un richiamo alla dissonanza tra la consapevolezza della sofferenza altrui e l'impotenza o la volontà di continuare con le proprie abitudini.
Una poesia che colpisce per la sua forza descrittiva e la profondità dei temi trattati. La poetessa ci invita a riflettere sulle ingiustizie del mondo, stimolando un senso di urgenza per un cambiamento radicale verso un futuro più umano e solidale.
Testata: Buonasera
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