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CONTROVERSO

Poesia del Giorno

"Il lungo silenzio" di Maria Pia Latorre

Poesia del giorno

"Poesia del Giorno" è un'estensione della rubrica settimanale "controVerso" dedicata alla poesia. Nasce per dare spazio alla vostra fantasia e ai vostri versi ispirati dalla quotidianità o dai vostri stati d'animo. Si è quindi deciso di pubblicare, in questo appuntamento giornaliero, le più belle poesie che vorrete inviare.

Chi fosse interessato a vedere un proprio componimento poetico pubblicato nella apposita sezione sul sito web Buonasera24.it e sui canali social della testata, dovrà:

  1. Seguire le pagine dei profili social di Buonasera: su Facebook e Instagram;
  2. Inviare una mail a controverso2019@gmail.com con il proprio nome, cognome, luogo di residenza e dichiarando nel testo della mail la paternità dell'opera. La poesia non dovrà superare i 30 versi.

Ogni giorno alle ore 9.00 una poesia, tra quelle più significative, sarà scelta, pubblicata e recensita, esclusivamente online, in questa rubrica. 

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La Poesia del Giorno, di martedì 17 dicembre 2024, è:

    IL LUNGO SILENZIO

    di MARIA PIA LATORRE di Bari

    Quanta è la tua paura di morire?
    i vecchi timbrano ogni giorno la sorte
    perché sanno le insidie del tempo.
    se la morte è assenza di vita
    è la vita assenza di morte?


    così a volte sta il pensiero Inerte,
    come un rifiuto o un gas raro.
    ciò che ci serve è un lungo silenzio a
    colmarci di pazienza
    calmarci di speranza.


    un tempo
    c'era l'infinito e forse c'è ancora
    contro il vuoto che scava l'abisso.
    nel mio occhio c'è una scheggia di sole
    ed io vivo per quella.

       

    Recensione

    Una poesia che affronta temi profondamente umani come la paura della morte, il tempo e la speranza. Attraverso un linguaggio meditativo e immagini evocative, l'autrice esplora le complessità della condizione umana e il significato della vita.


    La poesia si apre con una domanda retorica sulla paura di morire, mettendo immediatamente il lettore di fronte a una delle ansie più universali. L'autrice prosegue con una riflessione sui vecchi, descrivendoli come consapevoli delle insidie del tempo e del destino. Questa consapevolezza viene descritta con una metafora suggestiva, "timbrano ogni giorno la sorte", che suggerisce un accettare quotidiano dell'inevitabile.


    La poetessa pone poi un interrogativo filosofico: se la morte è assenza di vita, la vita è forse assenza di morte? Questo dualismo viene sviluppato con l'immagine del pensiero inerte, paragonato a un rifiuto o a un gas raro, sottolineando la natura effimera e talvolta trascurabile delle nostre riflessioni di fronte all'eternità.


    Il cuore della poesia risiede nella necessità di un lungo silenzio per riempirci di pazienza e calmarci con la speranza. Questo silenzio, lungi dall'essere vuoto, è descritto come un mezzo per trovare equilibrio e serenità. L'idea del tempo come portatore di infinito, contrapposto al vuoto che scava l'abisso, aggiunge una dimensione quasi metafisica alla riflessione della poetessa.


    Maria Pia Latorre conclude i suoi versi con un'immagine luminosa e piena di vita: una scheggia di sole nell'occhio che diventa motivo di esistenza. Questo frammento di luce rappresenta una fonte di vitalità e speranza, un piccolo ma potente simbolo che dà significato e forza al vivere quotidiano.


    Una poesia che invita a una profonda introspezione, stimolando il lettore a riflettere sul proprio rapporto con la mortalità e sulla ricerca di significato nella vita.

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