Era il 1940 l’anno in cui Salvatore Todaro, comandante di Marina, portò al sicuro 26 naufraghi nemici, navigando in Atlantico in emersione per quattro giorni e quattro notti la base in Mar Piccolo. Un’impresa lasciata alla storia, ma non l’unica a rendere leggendaria la figura dell’ufficiale le cui gesta saranno raccontate in un film in distribuzione nel 2023 e le cui riprese saranno girate, per buona parte, nella nostra città. A vestire i panni dell’affascinante personaggio della Marina Militare definito dai contemporanei e dai biografi “gentiluomo del mare” e caduto in un’azione di guerra nel dicembre 1942 sarà Pierfrancesco Favino, tra i migliori attori italiani della sua generazione, nei giorni scorsi avvistato a Grottaglie, in una delle tante botteghe nel Quartiere delle Ceramiche. Salvatore Todaro e il piroscafo Kabalo Il 16 ottobre di ottantadue anni fa il capitano di corvetta Todaro è al comando del sommergibile italiano “Comandante Cappellini”. È notte quando intercetta in Atlantico, a 700 miglia a ovest di Madera, il piroscafo belga Kabalo diretto in Africa occidentale con pezzi di ricambio per aerei militari. Il Cappellini fa parte della base oceanica Betasom di Bordeaux da dove partono sommergibili tedeschi e italiani impegnati nella cosiddetta “Battaglia dell’Atlantico” con l’obiettivo di bloccare i rifornimenti marittimi tra Stati Uniti e Gran Bretagna. “Todaro – come si legge anche sul sito della Marina Militare – si pone all’inseguimento in superficie, predisponendo il battello per un attacco con l’utilizzo dei due cannoni da 100 mm del battello. Il Kabalo apre il fuoco per primo, ma l’azione del sommergibile italiano è breve e decisiva: colpito da una dozzina di proiettili il mercantile viene abbandonato dall’equipaggio”. Una volta vicini alla nave nemica ormai inoffensiva, Todaro e il resto dell’equipaggio avvistano, tra i relitti, cinque naufraghi che vengono recuperati e fatti salire a bordo del battello italiano. Poco dopo viene avvistata una scialuppa con 21 marinai a bordo, tra cui il comandante del mercantile belga: anche se la guerra imporrebbe di lascirli al loro destino, Todaro decide di rimorchiare la scialuppa al traino del Cappellini (nella foto a sinistra il salvataggio dei naufraghi - fonte marina.difesa.it). La costa più vicina è a 100 miglia e dopo un giorno di navigazione (17 ottobre) il cavo di rimorchio si spezza: è allora che Todaro decide di far salire a bordo del suo battello tutti i naufraghi del Kabalo. La navigazione prosegue fino alle Isole Azzorre, controllate dagli inglesi. Il Cappellini arriva all’alba del 19 ottobre nell’isola di Santa Maria, la più meridionale dell’arcipelago portoghese. Per Todaro il rientro alla base, dopo aver sbarcato i naufraghi, significa subire una severa critica da parte dell’ammiraglio Karl Dönitz, capo dei sommergibilisti tedeschi, che ricorda che “questa è una guerra e non una crociata missionaria. Il Signor Todaro è un bravo comandante, ma non può fare il Don Chisciotte del mare”. Pronta la risposta di Todaro, riportata da numerose fonti storiche e mai smentita: “Gli altri non hanno, come me, duemila anni di civiltà sulle spalle”. In ricordo del comandante medaglia d’oro al valor militare, nel 2003 la Marina Militare ha varato il sommergibile “Salvatore Todaro”. La storia di Salvatore Todaro al cinema Quella con Pierfrancesco Favino non è la prima pellicola dedicata all’ufficiale della Marina Militare: su Youtube è possibile trovare un film italiano del regista Duilio Coletti, realizzato nel 1954 e intitolato “La grande speranza”: in forma romanzata la pellicola racconta le vicende del sottomarino Cappellini, comandato da Salvatore Todaro, durante la Battaglia dell’Atlantico ed in particolare del salvataggio dei naufraghi del piroscafo Kabalo.
Commentiscrivi/Scopri i commenti
Condividi le tue opinioni su Buonasera24
Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo