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La presentazione del match
11 Maggio 2024 - 06:33
I tifosi del Taranto - foto di Francesco Manfuso
La nuova attesa. Permeata da euforia, concentrazione ed ambizione. Dopo aver consegnato agli annali del calcio ionico una stagione regolare interpretata in modo sorprendente ed impeccabile, dopo aver evitato qualsiasi rischio di destabilizzazione ereditato dai verdetti negativi al doppio ricorso avverso la sanzione dei quattro punti sottratti in classifica, soprattutto dopo aver domato l’intraprendenza del Latina attraverso un pareggio a reti inviolate propedeutico alla qualificazione, il Taranto ospita stasera il Picerno per la seconda gara ad eliminazione diretta della fase di girone dei play off.
L’incontro è in programma ancora una volta fra le mura amiche di uno stadio Iacovone che si avvia a registrare il tutto esaurito sugli spalti (fischio d’inizio previsto alle ore 20.30): curiosa ciclicità della storia, poiché si tratta del quarto appuntamento agonistico fra ionici e lucani, successivo al doppio confronto in campionato (identico punteggio di 1-1) ed all’abbinamento di Coppa Italia (esito deciso ai calci di rigore, 5-3 per il Picerno).
Occhiali da sole in sala stampa, quasi a proteggere i pensieri, Ezio Capuano governa le proprie emozioni, accentuando invece i concetti di maturità, razionalità ed equilibrio indispensabili per l’interpretazione della gara: tra sacro e profano, tra un’immagine di San Cataldo da evocare nel giorno della festa patronale e la parafrasi dei versi di una celebre canzone di Vasco Rossi, tra spiritualità e musica, tra metafore epiche ed aforismi, l’allenatore rossoblu ha vivisezionato temi, occasioni e ricordi. “Non sono d’accordo sull’ipotesi che squadre come il Latina o il Picerno possano essersi risparmiate in campionato, in vista di queste sfide ad eliminazione diretta. Il Latina avrebbe rischiato di uscire dalla zona play off qualora avesse sbagliato qualche risultato, mentre il Picerno penso che volesse arroccarsi fra le prime cinque- ha catechizzato mister Capuano- Sarà fondamentale l’aspetto mentale: il coraggio di giocare una partita applicando i propri dettami, con la consapevolezza che, sbagliando solo una scalata, si rischierebbe l’estromissione”.
“La mia squadra arriva bene all’appuntamento, anche sotto il profilo fisico: normale che io debba lavorare, eventualmente, su qualche turnazione, non potrei mai pensare di schierare sempre gli stessi undici ogni tre giorni, altrimenti sarebbe un azzardo- ha commentato, in relazione al tour de force che caratterizza il calendario degli spareggi- E’ essenziale dosare l’aspetto energetico: posso avvicendare tanti atleti bravi dei quali dispongo in organico. Poi l’aspetto psicologico, più importante: il Taranto non avrebbe dovuto disputare queste due partite. Non è assolutamente vero che le compagini che attendono la fase nazionale e sono adesso ferme, possano registrare svantaggi: è disputare partite in continuazione ad innescare qualche incognita, per esempio in materia di ammonizioni incassate. E’ il caso di Enrici, inserito già nel nuovo elenco dei diffidati con un solo cartellino giallo incassato: le altre squadre arrivano pulite al doppio confronto della fase nazionale”. Non è un mistero, però, che dalla sfida di martedì scorso col Latina, molti protagonisti abbiano ereditato qualche scoria traumatica o qualche affaticamento muscolare (come Calvano, Zonta, Ferrara, De Marchi, i quali avevano ripetutamente chiesto il cambio): “Non sono preoccupato della condizione atletica della squadra, ma per tanti giocatori che stiamo gestendo e che non sono al meglio della personale tenuta fisica - ha confermato il trainer rossoblu- Deve essere un Taranto battagliero: il giocatore non deve pensare a risparmiarsi, deve essere pronto a spaccarsi, non deve mollare di un centimetro. Andremo in campo con questa mentalità”.
Occorrono pragmatismo, astuzia nei momenti di carenza creativa, sicuramente imprevedibilità nella strategia offensiva: “De Marchi deve insistere in quella corsa che gli è valsa anche un infortunio contro il Latina: è un atto emblematico per non tradire la fiducia che la tifoseria ci ha concesso. Domani (oggi, ndr) non permetterò a nessuno di correre un centimetro in meno- ha annunciato perentorio Ezio Capuano- La squadra non dovrà cedere all’ansia al cospetto del pubblico delle grandi occasioni, dovrà superare l’emozione e correggere l’inesperienza, seppur giustificabile, di alcuni giovani interpreti. Per schierare l’undici titolare, ogni mio giocatore deve infondermi convinzione da adattare al sistema di gioco ed agli interpreti chiave del Picerno. Chi è subentrato ha fatto spesso la differenza: è un grande gruppo ed io me lo godo, sono felice di guidare questi ragazzi”. E’ ermetico, Ezio Capuano: evita di sbilanciarsi sull’alternanza dei moduli, sulla selezione degli uomini, sui cavilli tattici: il centrocampo rimpinguato nella seconda porzione di gara col Latina è apparso come una necessità, seppur interessante. Un ripristino transitorio dell’originaria linea a cinque, in cui sta guadagnando affidabilità Ladinetti, insieme con Zonta che può esprimersi da collante sulla trequarti: “Non posso svelare i miei pensieri, ma ho le idee chiare, sto valutando e deciderò per il bene di Taranto: chi andrà in campo avrà una responsabilità notevole verso l’allenatore stesso, poiché io mi fido di loro ed il popolo si fida di me- non ha esitato ad affermare- Ladinetti è un grosso giocatore, altrimenti non l’avrei ingaggiato. Mi rivolgono i complimenti direttori sportivi di elevata qualità, ma io ribadisco che lui era fuori dal progetto del Catania e che siamo stati bravi ad incastonarlo nel contesto ionico”. Ideologia e metodo sono mnemonici, per il Taranto: “Dobbiamo affrontare il Picerno come abbiamo fatto sempre: aggredendo nell’approccio, restando sempre compatti a prescindere dall’evoluzione della gara e del risultato immediato. Non c’è stata alcuna squadra che ci abbia segnato più di due gol: il Taranto è razionale, compatto, difficile da contrastare- ha spiegato- Il Picerno ha un’identità di gioco precisa, un ottimo allenatore come Emilio Longo che ha educato alle armi della qualità e del palleggio; annovera nelle sue fila giocatori importanti come il capocannoniere Jacopo Murano.
Devo essere capace di far entrare nella mente dei giocatori che “domani (oggi, ndr) non è l’ultima partita”: come se fosse la terz’ultima sfida di campionato. Servirà per esprimere una grande prestazione. In gare simili, la squadra è come un bambino, la mamma è l’allenatore: l’aiuto è fondamentale. Sarà una partita a scacchi: l’allenatore dovrà essere determinante dalla panchina nella lettura immediata di alcune argomentazioni tattiche al fine di ottenere il passaggio del turno. Il campionato disputato è stato faraonico ma bisogna evitare l’episodio sfavorevole: l’attenzione farà da padrona”. “l Picerno è una squadra intelligente che noi dobbiamo imbruttire: verrà a giocare spensierato. Siamo noi a subire la pressione, perché siamo arrivati in un punto in cui nessuno ci accreditava: abbiamo capacità ed esperienza anche per gestire il vantaggio del doppio risultato disponibile- ha analizzato Capuano- Quando sento parlare ancora del minutaggio, mi innervosisco. In tre partite, il Taranto ha portato una media di trentamila anime al campo. So quello che Taranto vuole dare: è stata un’altra scelta, vincente, condivisa con Massimo Giove. Ho vinto e stravinto nelle scelte”. Opera che inorgoglisce lo stratega ionico: “Dobbiamo ricordare il nostro percorso, senza limitarci a quanto realizzato sul campo, che pure la storia non può cancellare.
Non dobbiamo dimenticare tutti gli ostacoli che abbiamo superato, dalle peregrinazioni in campo neutro, alle esibizioni a porte chiuse, sino alla penalizzazione in classifica ed alla delusione per la mancata restituzione parziale dei punti sottratti. Adesso è facile salire sul carro dei vincitori- ha confessato- Io, invece, vado a ritroso: dal momento in cui ho accettato la panchina rossoblu, sino allo scetticismo nella fase iniziale della stagione in corso, in cui ho assunto un duplice ruolo delicato ma non obbligatorio. Il grande successo è un ulteriore sold out allo stadio: i fatti parlano, in me c’è una responsabilità altissima, nei ragazzi ancora di più”. “Dobbiamo continuare a regalare grandissime soddisfazioni all’intera provincia ionica. Dovranno vincere il cuore, la voglia, il ricordo dei sacrifici compiuti ed i risultati agonistici costruiti.
La mia missione è far comprendere ai ragazzi la meraviglia di quello che hanno realizzato in pochi mesi: l’entusiasmo di una piazza che ha riscoperto il senso di appartenenza ai propri colori rossoblu- ha chiosato Capuano- Ho lottato anche contro le istituzioni, addirittura il sindaco aveva minacciato di denunciarmi semplicemente perché avevo espresso il mio pensiero. Dopo vent’anni desideravo riprendermi la tifoseria tarantina e la curva: all’esordio del progetto triennale abbiamo “sballato” con un gruppo di uomini che io ho indicato al presidente Giove ed ho opzionato: un dato importante, un successo comunque vada”.
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Testata: Buonasera
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