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12 Marzo 2024 - 06:54
Il Taranto calcio
Nessuna destabilizzazione, identità immutata e la sensazione che si sarebbe potuto osare di più. Reduce da giorni complicati a causa della sanzione inaspettata della sottrazione di quattro punti in classifica inflitta dal Tribunale Federale Nazionale, il Taranto non subisce alcun contraccolpo psicologico ma è costretto ad interrompere la sequenza magica degli otto risultati utili consecutivi al cospetto della capolista Juve Stabia, sotto i riflettori di uno stadio “Menti” interdetto allo spettacolo per entrambe le tifoserie.
Recita il consueto copione, la squadra rossoblu allenata da Ezio Capuano, equilibrata anche nell’interpretazione, più o meno indotta, dell’intera gara: ad un primo tempo sviluppato sotto l’egida del controllo, della lettura conservativa e della possibile fiammata in ripartenza, segue una ripresa più intraprendente, corollario dell’immediato doppio vantaggio delle “vespe” campane suggellato dalle reti di bomber Adorante, a sua volta corretto dalle solite intuizioni in materia di avvicendamenti e sperimentazioni tattiche, nonché dimezzato dall’incornata di Simeri che riassapora il gusto del gol, sino ad un’insistenza sinergica in chiave offensiva che si arrende però alla concretezza della prima della classe. Come annunciato alla vigilia, Capuano è obbligato a rinunciare sia all’infortunato Ferrara che al febbricitante Ladinetti: rispetto al derby interno infrasettimanale vinto con la Virtus Francavilla, sono due le novità nello scacchiere titolare improntato al 3-4-3, ovvero il ritorno di Zonta in cabina di regia al fianco di Calvano e la staffetta fra punte centrali che premia Simeri. In retroguardia è ancora Riggio a superare Enrici nel ballottaggio sul polo mancino, sull’asse completata dagli inamovibili Luciani e Miceli, con capitan Vannucchi a custodia dei pali; le fasce, rispettivamente destra e sinistra, sono assegnate a Valietti e Panico, mentre l’ispirazione sulla trequarti avanzata è identificata in Kanoute e Bifulco. La Juve Stabia collaudata in panchina dal vice allenatore Nazzareno Tarantino (sostituisce lo squalificato Guido Pagliuca) si dispone col modulo 4-3-1-2, impreziosito dalla visione dinamica di Mignanelli avvezzo a staccarsi dal comparto arretrato per rimpinguare e supportare nell’offerta creativa il trittico di centrocampo intriso della qualità di Buglio, Leone e Romeo; in avanti è Mosti ad elargire suggerimenti per le due bocche di fuoco Candellone ed Adorante.
La capolista stabiese recita una prima frazione di gioco in maniera propositiva, esercitando il predominio territoriale attraverso una manovra mnemonica che consta di incursioni laterali frequenti (il Taranto soffre soprattutto per le imbucate nell’opposizione della propria corsia mancina); coerente è la lettura della densità di uomini in area di rigore avversaria, con progressioni e sponde da un versante all’altro che avrebbero potuto innescare situazioni più decise. Dal canto suo, la compagine ionica tenta di spezzare il ritmo col capovolgimento di fronte, ma si limita spesso alla meticolosità in fase di non possesso palla, sacrificando il pragmatismo nelle poche occasioni delle quali usufruisce. Al quarto giro di lancette Mignanelli produce un cross dalla corsia destra a beneficio di Romeo che, ben appostato nei pressi del vertice sinistro dell’area, intercetta di testa ma spedisce di poco sul fondo. Lo stesso esterno gialloblu s’incarica dell’esecuzione dalla bandierina sinistra, con la sfera accolta da Candellone che si avvita e conclude sorvolando la trasversale. Le azioni si susseguono in fotocopia, ma le vespe non pungono con energia: al 12’ è ancora Mignanelli dal binario destro a servire l’assist lungo per l’inserimento di Romeo, il cui tentativo aereo in tuffo non è adeguatamente coordinato: al 16’ Mosti si esibisce in una repentina progressione a tagliare il campo, rintracciando con un passaggio corto Adorante che, in sovrapposizione, prova il diagonale col destro, bloccato da Vannucchi. Zonta si appropria dell’unico squillo ionico al 24’: avanza servito da Bifulco e scocca il destro dal limite, neutralizzato dall’intervento puntuale di Thiam. Dieci minuti più tardi, al 34’, si registra l’occasione più limpida per la formazione di Castellammare di Stabia: il cross di Leone è perfetto per la coordinazione in area da parte di Romeo, il quale sovrasta in marcatura Valietti ma il tiro sibila sopra la traversa. Le emozioni permeano decisamente il secondo atto della contesa, che s’inaugura col vantaggio conquistato dalla capolista: al 52’, infatti, Vannucchi è prodigioso nella duplice parata che disinnesca prima la conclusione col destro effettuata da Candellone (il portiere rossoblu si distende verso il palo alla sua sinistra), poi il recupero tempestivo di Romeo ubicato centralmente, ma non può proteggere sul tap-in energico di Adorante che insacca indisturbato sotto misura.
Il Taranto spreca l’opportunità di pervenire subito al pareggio al 53’: Valietti e Simeri si esibiscono in una triangolazione in profondità, ma è l’esterno destro a destabilizzarsi calciando debolmente da posizione invitante in area. E la Juve Stabia replica un giro di lancette più tardi: Andrea Adorante, talento classe 2000 prelevato nella sessione invernale del mercato dalla Triestina e già cresciuto nei vivai di Inter e Parma, conferma il suo stato di grazia e realizza la doppietta personale, accettando la sfera scagliata da Mignanelli direttamente da calcio di punizione sulla trequarti destra e svettando con un’incornata vigorosa che non lascia scampo a Vannucchi al 54’. Capuano corre ai ripari e trasforma il Taranto, inserendo Matera al posto di Zonta in nevralgica e sacrificando Valietti per un altro fantasista, Orlando (57’). La compagine gialloblu si rende nuovamente pericolosa al 64’, quando l’onnipresente Mignanelli addomestica elegantemente il pallone col piede sinistro ma il lancio è destinato a sorvolare l’incrocio dei pali.
Il tecnico rossoblu ridisegna l’attacco optando per un’altra punta strutturata, De Marchi, in luogo di Kanoute, mentre Fiorani è invocato all’imprevedibilità a centrocampo al posto di Calvano (67’). Il Taranto alza il baricentro, si riscopre sicuro e riapre la partita coraggiosamente al 71’: il neo entrato De Marchi verticalizza ed intravede Luciani sganciatosi dalle retrovie, il quale crea l’assist centrale a favore di Simone Simeri che, ben appostato sul lato mancino dell’area piccola, indovina di testa per la rete dell’1-2 definitivo, interrompendo l’imbattibilità casalinga del portiere stabiese Thiam dopo 521’.
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Testata: Buonasera
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