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Taranto, estasi al fotofinish: Fabbro infrange il muro della Virtus Francavilla al novantesimo

Ottavo risultato utile consecutivo per i rossoblu, che salgono al terzo posto in classifica

I tifosi del Taranto

I tifosi del Taranto

Per la continuità e per stupire. Ancora una volta il Taranto non tradisce le aspettative e, sotto i riflettori dello stadio Iacovone allestito per il derby infrasettimanale con la Virtus Francavilla, regala una chiosa ad effetto per una vittoria al novantesimo che coincide con l’ottavo risultato utile consecutivo inanellato dopo l’ultima ed unica battuta d’arresto del girone di ritorno incassata a Messina a fine gennaio.

Un ruolino di marcia impressionante in terra ionica, sicuramente un’evoluzione propedeutica alle ambizioni di classifica: la squadra allenata da Ezio Capuano sale al terzo posto in condominio con l’Avellino (53 punti), approfittando della frenata del Picerno e proiettandosi con indole entusiasta e decisa verso il prossimo impegno incastonato in un arco cronologico davvero esiguo, ovvero la sfida di cartello a Castellamare di Stabia contro la capolista, in agenda lunedì prossimo alle 20.45. Struttura mnemonica, avvicendamenti quasi obbligati, metamorfosi di interpreti e di sincronismi in corso d’opera: taumaturgico per distruggere il muro innalzato dalla Virtus Francavilla è il sigillo realizzato da Michael Fabbro, autentico homo novus e dispensatore di originalità nel tridente offensivo il quale, subentrato alla mezz’ora circa, si fa trovare al posto giusto nel momento giusto, per una zampata energica e risolutiva al limite dell’area piccola.

Senso del possesso della forza, gestione della pazienza e della razionalità, condizione fisica vigorosa, identità matura: il Taranto sa attingere dal suo bagaglio tattico, psicologico e didattico sino all’atto conclusivo di ogni gara, sa compensare le defezioni, sa reinventarsi, sa aspettare, sa gustare l’estasi nell’epilogo. Capuano deve rinunciare ai due cursori Mastromonaco e Ferrara, entrambi infortunati dopo le fatiche contro la Turris e, come da copione, affida le fasce rispettivamente destra e sinistra a Valietti e Panico, amministrati in cabina di regia mediana da Calvano e Matera. Rispetto alla sfida pareggiata a domicilio coi corallini, la retroguardia consta di una sola rotazione sul polo mancino, con Riggio al posto di Enrici, mentre l’asse stessa resta immutata con Luciani, Miceli e Vannucchi a custodia dei pali. Rimodellata la batteria offensiva: Bifulco supera l’influenza che l’aveva costretto ad abdicare dalla contesa nel turno scorso ed è schierato sulla trequarti insieme con il capocannoniere Kanoute, mentre è De Marchi il prescelto per le mansioni di punta centrale.

La partita si rivela immediatamente pragmatica e sorniona, complice l’atteggiamento organizzato e meticoloso in fase di non possesso palla adottato dalla Virtus Francavilla, squadra alla ricerca di punti preziosi per la garanzia della permanenza in categoria: Alberto Villa, allenatore degli imperiali, modula un 3-5-2 ordinato e concreto, non disdegnando le ripartenze improvvise, confidando nel dinamismo di Garofalo e nei sigilli dell’emergente Artistico, effettuando per necessità la prima sostituzione al 19’ in attacco (Contini per Neglia sofferente). Il Taranto confeziona la sua prima occasione al 20’, quando Panico avanza sulla catena mancina e disegna un cross a beneficio di Valietti, il quale stacca di testa nel cuore dell’area, spedendo la sfera di poco alta sulla traversa.

Due giri di lancette più tardi ed è la compagine biancazzurra a rendersi pericolosa: il neo entrato Contini elargisce un assist interessante dal versante destro ed invita Garofalo al tiro; quest’ultimo, districatosi dalla duplice marcatura, controlla in maniera imprecisa la sfera, sprecando col destro da posizione centrale. Gli ionici si riscoprono intraprendenti al 33’: Kanoute avanza in progressione invertendo la fascia, si allarga sull’out sinistro e dialoga in maniera impeccabile con Bifulco, il quale accoglie il servizio corto e, dopo essersi esibito in un dribbling elegante nello spazio ristretto, crea un diagonale d’esterno destro che attraversa tutta l’area di rigore e termina a fil di palo alla sinistra del portiere avversario Branduani. Due minuti più tardi, al 35’, l’iniziativa personale di Kanoute col destro al volo dalla distanza è deviata in angolo dalla difesa antagonista. Il Francavilla ci prova al 46’ con Di Marco che scarica un destro centrale ma impreciso sul fondo.

E replica al quarto minuto della ripresa, inaugurata dallo spunto di Garofalo, il quale recupera e coordina una traiettoria aerea destra, bloccata da Vannucchi. Capuano inietta nuova linfa ed imprevedibilità: l’architettura del centrocampo si trasforma con Zonta prodigo all’inserimento (sostituisce Matera all’8’st) e col contributo di un Ladinetti da scoprire (per Valietti al 27’st), mentre la strategia delle idee e delle propulsioni avanzate oinvolge Simeri (per De Marchi all’8’st), Orlando (al posto di Bifulco, 15’st) e Fabbro (rileva Kanoute al 27’st).

L’esito è straordinario: al 41’st Zonta s’incarica degli sviluppi di un corner dalla sinistra ed offre un assist teso intercettato da Simeri, il cui colpo di testa è imperfetto. Il Taranto vince la resistenza della Virtus Francavilla al 45’st: sull’evoluzione di un calcio di punizione dalla lunga distanza destra, Miceli addomestica la sfera defilato sul versante opposto e la smista al centro, dove Michael Fabbro è astuto ad impadronirsene e trafiggere Branduani con una zampata col destro dal limite.

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