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La presentazione del match
06 Marzo 2024 - 08:09
Lo stadio Iacovone
Per la continuità e per stupire. Dopo il pareggio ottenuto in trasferta a Torre del Greco, non c’è tregua per il Taranto, atteso mercoledì sera dal derby infrasettimanale con la Virtus Francavilla, in programma sotto i riflettori delle mura amiche dello stadio Iacovone, con fischio d’inizio previsto per le ore 20.45: un ulteriore confronto con una compagine alla ricerca di punti preziosi per la permanenza in categoria, un’ennesima occasione propedeutica ai rossoblu per rimpinguare la sequenza positiva dei sette risultati utili consecutivi inanellata dopo la sconfitta di misura incassata a Messina, l’unica registrata nell’attuale girone di ritorno (21 gennaio scorso).
“La partita di Torre de Greco non è stata bella sotto l’aspetto della qualità, ma sporca, difficilissima, interpretata alla grande dai miei giocatori- ha esordito Ezio Capuano, allenatore del Taranto- A nove giornate dal termine della stagione regolare, si disputano gare su campi complicati: la Turris non ha adottato il minutaggio, è stata brava ma ha effettuato un solo tiro in porta, sul quale è stato provvidenziale Vannucchi, oltre il gol del vantaggio firmato da Contessa che ha educato una palla bassa”.
“Abbiamo creato poco noi. E’ stata una partita giocata prevalentemente con agonismo esasperato, senza concedere spazi: sono contento del punto, ma anche della prestazione, poiché non sempre si può attuare ciò che si prepara o che si aspetta- ha ammesso- Il pareggio di Zonta nasce da una grande palla recuperata con decisione su Franco, trasformata in una verticalizzazione. La fase di adattabilità immediata non è mai fallita: questa è una squadra difficile da affrontare e da battere, composta da giocatori che vanno a morire calcisticamente per l’obiettivo. Non può essere un caso o semplice intuizione dell’allenatore che il rendimento di ogni subentrante sia notevole”.
Strategie da meditare e meccanismi da rodare e da affrettare, al fine di vanificare un eventuale ostruzionismo applicato da un’altra candidata alla salvezza, la Virtus Francavilla: “Non esiste un risultato scontato in un derby. Gli imperiali non incassano gol da due partite, hanno rintracciato una buona fase difendente, ma la squadra di Alberto Villa è anche molto aggressiva- ha dichiarato il tecnico rossoblu- L’ho studiata bene: è ben messa in campo, impedisce lo sviluppo della manovra, porta tanti uomini nella metà campo avversaria, è abile nelle ripartenze. Artistico è sprecato per la categoria: l’esplosione di un attaccante classe ‘02 completo, molto fisico, rapido, forte di testa, che sa difendere bene la palla”. “La Virtus Francavilla si deve salvare e sicuramente giocherà col coltello fra i denti- ha chiosato- Troverà però un Taranto ancora più affamato: stiamo facendo qualcosa di importantissimo ed adesso è giusto che guardiamo la classifica. Ci rispecchiamo in tutto quello che di bello abbiamo prodotto: giocheremo per la vittoria, non faremo calcoli, aggrediremo dal primo minuto, consci del valore dell’avversario.
Non ci poniamo limiti: saremo la scheggia impazzita nei play off. Sarà dura per tutti affrontare il mio Taranto”. Arco cronologico esiguo per l’addestramento didattico e precarietà di pedine in organico, per la formazione ionica: “L’infermeria è piena, tanti atleti si sono dedicati alle terapie: non recupereremo sulle fasce Mastromonaco e Ferrara, estromessi prematuramente dal match coi corallini- ha confermato Capuano- Ho soluzioni alternative: la difesa a quattro è stata disposta anche in altre occasioni, la mia è una squadra camaleontica, può cambiare struttura ed incastonare giocatori in ruoli diversi”. In un tridente offensivo decisamente eclettico, l’enigma coinvolge la presenza di Bifulco: “Non si allena da cinque giorni per febbre e placche alla gola. Valuteremo”.
L’homo novus è invece Fabbro, insignito di una doppia titolarità e dispensatore di estro e sostanza nei sincronismi della batteria avanzata: “E’ un ragazzo d’oro ed un giocatore forte: l’errore che si commette nel panorama calcistico è quello di etichettare superficialmente un atleta che non è schierato con continuità. Non abbiamo mai avuto intenzione di cederlo: era il più richiesto dopo Antonini durante la sessione di mercato invernale- ha raccontato Ezio Capuano- Il direttore sportivo del Francavilla ha insistito sino alle otto di sera dell’ultimo giorno. Fabbro vanta caratteristiche diverse da quelle di altri esterni, anche se io lo considero più una seconda punta: lo faccio accentrare sempre sotto il terminale alto”.
Nella virtuale staffetta fra centravanti, ad emergere per ispirazione sembra essere De Marchi: “Lo alterno con Simeri per le peculiarità diverse: a quest’ultimo aveva chiesto di andare in pressione continua e lui ha eseguito il compito egregiamente- ha spiegato il trainer- De Marchi può far male nell’attaccare la profondità. Posso scegliere, ma a Torre del Greco ho dimostrato che possono giocare insieme”. L’assortimento in cabina di regia fra Calvano e Matera è interessante e cresce alla luce delle metamorfosi alle quali è stato sottoposta la linea nevralgica: “La Turris non avrebbe voluto cedere Matera, ma noi lo abbiamo aspettato venti giorni, dopo la decisione di Romano di scappare di notte- ha confidato Capuano- L’abbiamo selezionato per le sue doti di equilibrio e di impostazione. Annoveriamo interpreti di rilievo, come Ladinetti, Floriani e Papaserio che non ho sfruttato a dovere sinora, ma che può garantire un contributo interessante”.
Nessun trauma per quel che concerne la fase di non possesso palla, orfana di un faro centrale di retroguardia del calibro di Antonini: “Un protagonista devastate per la categoria: sapevo che avrei perso un pezzo di cuore calcistico: sento sempre Matias, guardo le sue partite, gli dico dove ha sbagliato- ha commentato- Già a luglio avevo pensato a Miceli, che era stato mio allievo nelle fila della Sambenedettese, laddove abbiamo realizzato un miracolo risollevando la squadra dall’undicesimo al secondo posto: Mirko ne era il perno, lo conoscevo come uomo e come difensore. E’ stata una scelta ponderata, che oggi si è rivelata coraggiosa perché il ragazzo era stato prelevato ai margini del progetto Turris. Abbiamo ingaggiato uno dei centrali più forti in assoluto dei tre gironi: Miceli si sta dimostrando forte, un leader, avvezzo alla sofferenza”.
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Testata: Buonasera
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