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Il match
04 Marzo 2024 - 06:47
Eziolino Capuano
Di necessità, virtù. E con esito propizio. Il Taranto esce indenne anche dal confronto esterno con la Turris, correggendo in corso d’opera non solo le dinamiche di una gara avara di emozioni e di creatività nella sua prima frazione, ma anche la precarietà fisica di alcune pedine titolari, costrette ad abdicare per infortunio e rischiando di compromettere le strategie tattiche studiate alla vigilia.
1-1 il punteggio finale del match, maturato interamente in una ripresa votata alle metamorfosi (anche obbligate) che permeano la compagine rossoblu: i corallini conquistano il vantaggio al 65’ grazie alla rete siglata da Contessa, ma gli ospiti rimediano e ristabiliscono la simmetria otto minuti più tardi, precisamente al 73’, forti dell’ispirazione degli atleti subentrati, tra i quali Zonta autore del gol del pareggio. E’ protagonista del settimo risultato utile consecutivo, il Taranto: una sequenza inaugurata immediatamente dopo la sconfitta di misura incassata a Messina (21 gennaio), la quale resta sinora l’unica battuta d’arresto del girone di ritorno. Per la sfida con la Turris allenata da Leonardo Menichini, disciplinata per l’obiettivo della permanenza in categoria, Ezio Capuano si affida al consueto modulo 3-4-3, recuperando Kanoute dal turno di squalifica espiato contro il Catania, ma rinunciando a Bifulco febbricitante alla vigilia.
E’ invariata la retroguardia, appannaggio di capitan Vannucchi a custodia dei pali e della triade composta da Luciani, Miceli ed Enrici, mentre la novità sull’asse mediana è rappresentata dall’avvicendamento sulla fascia destra accordato a Mastromonaco, con Ferrara che presidia l’opposto binario mancino; Calvano e Matera sono confermati invece in cabina di regia. Inedito è il tridente, nel quale Kanoute e Fabbro sono ubicati sulla trequarti a supporto di Simeri punta centrale. Dal canto suo, la Turris si dispone in modo speculare, prodigandosi nello sviluppo di una manovra in ampiezza con Saccani e Contessa, e nell’intraprendenza volenterosa garantita attraverso gli inserimenti dal limite da parte degli attaccanti Siega, Jallow e D’Auria. Il primo tempo si evolve sotto l’egida dell’equilibrio e consta di un Taranto guardingo e concreto in fase di non possesso palla, ma limitato nella produzione offensiva dall’organizzazione della squadra campana, abile ad arginare e depotenziare le bocche di fuoco ioniche già nella propria metà campo. La Turris amministra e cerca l’idea, peccando però in convinzione: gli appunti di cronaca sono tutti di marca corallina, dal tiro arcuato di D’Auria defilato sul versante mancino (sorvola la trasversale all’8’), alla conclusione col destro dalla lunga distanza effettuata da Siega al 22’ e bloccata da Vannucchi senza apprensioni, sino all’insidioso colpo di testa di Maestrelli che alza la sfera fuori misura, dopo aver intercettato un cross direttamente dalla bandierina sinistra. La narrazione si trasforma e si accende nell’epilogo del primo atto, però: al 41’ Capuano è costretto a modificare la catena destra, inserendo Valietti al posto dell’infortunato Mastromonaco. Ed al 45’ la Turris reclama per un contatto dubbioso in area fra Saccani ed Enrici, ignorato dall’arbitro Frascaro della sezione di Firenze; la genesi dell’azione è scandita prima dal tentativo di Scaccabarozzi che s’infrange sulla barriera, poi da un lieve contrasto fra Siega che recupera la sfera e Fabbro arretrato a proteggere.
Istantanea la ripartenza di Kanoute, involato fra le proteste dei padroni di casa: l’estremo difensore corallino Marcone è attento nell’anticiparlo coi piedi fuori dalla propria area. In avvio di ripresa, il Taranto è obbligato a revisionare la corsia mancina, con Panico che rileva il sofferente Ferrara; vittima di un trauma è anche Fabbro, il quale cede il posto al fantasista Orlando nella batteria offensiva. Copione replicato dalla fine del primo tempo: al 46’, infatti, D’Auria arpiona la sfera sull’evoluzione di un calcio d’angolo dal versante sinistro, ma l’intervento di Vannucchi è provvidenziale per neutralizzare il suo destro energico e ravvicinato. E’ repentino il capovolgimento di fronte che coinvolge Kanoute in dialogo con Orlando, il quale non trova la coordinazione e lascia spazio all’avanzata di Matera, determinato a scagliare un fendente col destro dal limite, destinato però sul fondo al 47’.
La Turris perviene al vantaggio al 65’: Scaccabarozzi s’incarica direttamente dell’esecuzione di un calcio di punizione dal lato destro e smista al centro un pallone preda dell’accorrente Sergio Contessa, la cui rasoiata mancina di prima intenzione s’insinua nell’angolino basso alla sinistra di Vannucchi, per il quale è impossibile proteggere nel distendersi. L’intuizione di Capuano non tarda: al 70’ lo stratega rossoblu inventa un 4-3-1-2 sacrificando Enrici a favore di Zonta, il quale chiude la cerniera di centrocampo con Calvano e Matera, mentre Valietti e Panico arretrano; in avanti, invece, osa la fisicità di De Marchi (al posto di Kanoute), educato ad agire stretto al fianco di Simeri, con Orlando libero di filtrare tra le linee. Tre giri di lancette ed il Taranto suggella il risultato di parità, ispirato dalla fresca sinergia dei neo entrati: Orlando è abile a rubare palla a metà campo e ad accelerare per vie centrali, servendo De Marchi allargatosi sul limite mancino; Loris Zonta accoglie elegantemente il suggerimento, inserendosi e realizzando un eccellente diagonale col destro che supera la tutela di Marcone al 73’. I rossoblu vanificano una ghiotta opportunità all’84’, quando De Marchi si esibisce in uno stacco aereo, approfittando di un cross dalla bandierina sinistra, ma la sfera supera la traversa.
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