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Il match
12 Febbraio 2024 - 06:55
Ezio Capuano
Di necessità, virtù. E’ un Taranto tenace, pragmatico nell’affrontare sia la precarietà di condizione fisica in organico accusata da molti atleti (ed occultata dall’allenatore sino alla vigilia), sia nell’attraversare indenne i momenti di sofferenza e di difficoltà della partita, senza cedere mai al rischio di disorientamento, ma incentivando l’organizzazione strategica, le letture originali, l’ispirazione dei singoli (sugli scudi il portiere Gianmarco Vannucchi, autore di interventi provvidenziali, in primis il calcio di rigore neutralizzato), il ripristino di schemi più conservativi.
Esce indenne dal derby di Cerignola, la formazione ionica guidata da Ezio Capuano: il pareggio a reti inviolate assume un peso speciale al netto delle inevitabili sperimentazioni applicate al cospetto di un avversario, quello ofantino collaudato da Ivan Tisci, ordinato, propositivo e sicuro nella gestione della manovra a centrocampo, prodigo di iniziative, capace persino di dissipare l’occasione dagli undici metri con lo specialista Giancarlo Malcore alla fine del primo tempo. Capuano modifica nella titolarità dei suoi uomini il consueto modulo 3-4-3, soprattutto nel reparto avanzato, appannaggio di Fabbro schierato nel ruolo a lui più consono di esterno destro, del collega prescelto sulla trequarti opposta Bifulco, così come di Simeri terminale puro, mentre Kanoute ed Orlando, non al massimo della forma, si accomodano in panchina. Unica variazione in difesa è sul versante mancino, laddove Enrici sostituisce Riggio, nemmeno convocato dopo il trauma accusato nel corso della gara precedente col Monterosi; Luciani e Miceli chiudono la cerniera, protetti alle spalle dall’inamovibile Vannucchi. Invariata invece la linea nevralgica, con Valietti che supera la concorrenza di Mastromonaco, reintegrato gradualmente dopo l’infortunio, sulla fascia destra, mentre Ferrara presidia la corsia opposta; in mediana è accordata fiducia al tandem composto da Calvano (prova positiva ed atteggiamento intraprendente, anche in fase di finalizzazione) e da Zonta. Dal canto suo, l’Audace Cerignola improntata al 4-3-2-1 amministra e sovrasta a metà campo, dimostrandosi compatta, strutturata ed attenta nella superiorità numerica con Capomaggio supportato ai lati da Tascone e Sainz Maza, imponendo la chiusura dei varchi essenziali per le azioni di ripartenza e costringendo il Taranto ad allungarsi ed a smarrire filtro e coesione fra i reparti in fase di possesso palla, soprattutto nel corso del secondo tempo.
I rossoblu cercano l’impostazione confidando negli inserimenti di Calvano al limite dell’area, ma sono arginati dai raddoppi di marcatura degli antagonisti che limitano le iniziative di Bifulco e Fabbro. La prima frazione di gioco si sviluppa sotto l’egida dell’equilibrio, quindi di una sorta di alternanza e di distribuzione dei tentativi fra entrambe le squadre: al quinto giro di lancette è un coraggioso Calvano a verticalizzare sul pallone offerto da Simeri ed a provare un destro velenoso bloccato in due tempi a terra dal portiere gialloblu Barosi. Lo stesso regista ionico replicherà al 16’ con un tiro col destro semi aereo e di prima intenzione a sorprendere l’estremo difensore dauno. Nel mezzo, le prime due opportunità per il Cerignola: al 10’ Visentin accoglie la sfera da esecuzione d’angolo ma la impenna di collo piede destro all’altezza del palo più vicino; al 13’ Capomaggio apre a beneficio di Sainz Maza, il quale filtra un pallone invitante per Leonetti, il cui piano è sventato da Luciani in area. La formazione ofantina cresce ed insiste: al 20’ l’onnipresente Galo Capomaggio offre l’assist dal versante destro ancora per Leonetti, autore di un diagonale che si spegne a fil di palo; due minuti più tardi, Vannucchi è lesto a deviare la traiettoria col destro disegnata da Malcore nei pressi della lunetta. Occasione limpida per il Cerignola alla mezz’ora: Tascone taglia il campo con un lancio lungo effettuato dalla zona destra, intercettato dal solito Leonetti che si esibisce in un colpo di testa respinto con disinvoltura dal portiere rossoblu. La compagine di Capuano sembra schiacciata nel proprio baricentro, non rintraccia l’impostazione e medita il controllo: al 33’ rischia ancora sull’incornata di Visentin propiziata dal cross dalla bandierina creato da Tascone (fuori di poco).
Solo Ferrara spezza il ritmo dei padroni di casa con una conclusione alta da posizione defilata, su suggerimento di Simeri al 37’. La svolta arriva al 38’ e potrebbe cambiare le sorti della contesa a favore del Cerignola: l’arbitro Lovison della sezione di Padova concede un calcio di rigore generoso per un presunto fallo col bracco di Miceli sul traversone di Tascone. Sul dischetto si posiziona Malcore, ma la sua esecuzione col piatto destro è vanificata da Gianmarco Vannucchi, reattivo e preciso nel frenare la sfera distendendosi sulla sua sinistra al 39’. Capuano inaugura la ripresa con due cambi destinati a donare maggiore imprevedibilità al suo Taranto, ovvero Kanoute per Bifulco e Matera per Zonta; al 56’ ripristina l’assetto tattico originario del 3-5-2, optando per rimpinguare il centrocampo troppe volte superato dagli avversari, quindi inserendo Fiorani e sacrificando una punta, Fabbro.
Al 60’ Capomaggio confeziona l’assist al volo dalla metà campo destra per Malcore ubicato nei pressi del palo opposto: la sua girata è negata ancora da Vannucchi. Gli avvicendamenti coinvolgono anche i dauni tra il 69’ ed il 79’, poiché Tisci immette linfa fresca con Vuthaj, Gonnelli, Bianchini e Zak Ruggiero rispettivamente al posto di Leonetti, Allegrini, Tascone e Sainz Maza. Nel Taranto, che annota come subentranti anche Mastromonaco per Valietti (64’) e De Marchi per Simeri (81’), è Kanoute a scuotere le dinamiche: all’80’ l’attaccante senegalese si accentra dal versante mancino e colpisce la sfera col destro a giro che si spegne di poco sul fondo. Successivamente, a tempo scaduto (92’), lo stesso Kanoute si esibisce in un movimento identico al limite della lunetta e prova ad incrociare col destro, ma la traiettoria si allarga. L’ultimo squillo del match è firmato da Vuthaj, il quale intercetta di testa su un traversone puntuale dal lato mancino effettuato da Zak Ruggiero, ma Vannucchi è sicuro nella presa (93’).
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