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Il match

Il Taranto inaugura con un successo il girone di ritorno: Foggia battuto a domicilio 2-1

Tutte le reti nel primo tempo: decisiva la doppietta di Kanoute. Per i satanelli gol di Tonin

Ezio Capuano, allenatore del Taranto

Ezio Capuano, allenatore del Taranto

Un esordio perfetto. Il Taranto inaugura il secondo atto del campionato trafiggendo 2-1 il Foggia a domicilio, in uno stadio “Zaccheria” deserto per il divieto di pubblico ed espugnato dopo oltre una decade.

Una doppietta sontuosa confezionata da Mamadou Kanoute illumina e fortifica la continuità di rendimento della squadra rossoblu in una classifica sempre più apparecchiata in ottica play off, mentre deprime la compagine rossonera affidata alla guida ad interim di Tommaso Coletti, ancora alla ricerca di identità e di metodi per risalire la china. E’ un Taranto mnemonico nella sua manovra e nella simmetria delle due fasi, concentrato nell’indovinare l’approccio e nel disorientare un Foggia impacciato nell’impostazione sino all’acquisizione di un periodo di coraggio ed intraprendenza dopo il gol realizzato da Tonin, il quale riduce temporaneamente le distanze in una prima frazione di gioco aggredita e dominata immediatamente dagli ionici.

Nonostante le defezioni di entrambi i centravanti puri (Cianci per squalifica, Samele per precarie condizioni fisiche), Ezio Capuano non rinuncia all’assetto tattico del 3-4-3, disegnando un tridente agile con Kanoute e Bifulco a dialogare con Fabbro, prodigo ad un contributo nello spaziare e nell’alternarsi, generoso nel sacrificare il fiuto concreto in area a favore del dinamismo e della concessione di varchi. Per la linea nevralgica, invece, Calvano recupera ed opera al fianco di Romano in cabina di regia, mentre le fasce sono affidate ai veterani Mastromonaco e Ferrara, rispettivamente a destra e sinistra. Unica novità nel reparto difensivo, rispetto all’ultima e vittoriosa performance di dicembre contro il Latina, è il ritorno del giovane Enrici nel ruolo di braccetto sinistro al posto dell’acciaccato Riggio; Luciani ed Antonini completano l’asse, tutelato dal solito Vannucchi in porta.

La formazione ionica applica un pressing alto e costante nella metà campo foggiana, esaltando la sinergia sulla trequarti, laddove i protagonisti si inseriscono e s’invertono, rispettando intervalli idonei fra comparti e linee, anticipando nell’uno contro uno gli avversari, approfittando dell’imbarazzante destabilizzazione in fase di non possesso. Soprattutto di un avvio di gara disastroso da parte del satanello Carillo, centrale difensivo in un modulo speculare: al terzo giro di lancette, la leggerezza del suo controllo rischia di costare cara, poiché Kanoute sfugge sull’esterno destro e smista un pallone invitante per il colpo di testa in tuffo d Bifulco che, dal versante opposto, spedisce incredibilmente a lato. E’ il preludio al repentino vantaggio del Taranto, suggellato al 4’: è grave l’errore in costruzione innescato ancora da Carillo, ed è altrettanto esplosivo Kanoute nel convergere al centro e nello scagliare un diagonale rasoterra alle spalle dell’estremo difensore Nobile.

Il Taranto si accanisce sulle imprecisioni arretrate del Foggia e crea il suo raddoppio al 29’: Fabbro suggerisce per Bifulco al limite dell’area, Nobile cerca di seguire la traiettoria ma è spietato Kanoute nell’impadronirsi della sfera insinuandosi con la decisiva conclusione col destro. I satanelli si riorganizzano e riaprono la contesa al 35’: stavolta è la retroguardia rossoblu a fallire il disimpegno ed a spronare Tonin in duplice circostanza. Dopo un primo tentativo poco energico respinto col ginocchio da Vannucchi, l’attaccante rossonero è lesto a recuperare la sfera sulla ribattuta ed a ribadire col destro in rete.

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