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Il match

Il Taranto si riscatta e vince a Potenza: decisiva la doppietta firmata da Kanoute per il 2-1 finale

Di Saporiti il gol del momento pareggio dei lucani. Gli ionici infrangono il tabu “Viviani” dopo 17 anni

Ezio Capuano, allenatore del Taranto

Ezio Capuano, allenatore del Taranto

Senza mezze misure ed ispirato da una rinnovata consapevolezza tattica e mentale. Il Taranto reagisce immediatamente alla caduta interna contro la Casertana e si scopre corsaro su un campo ostico come il “Viviani” di Potenza, non espugnato addirittura dal 2006: i rossoblu allenati da Ezio Capuano piegano gli avversari lucani guidati da Franco Lerda grazie alla doppietta di uno strepitoso Mamadou Kanoute, intervallata dalla rete del momentaneo pareggio siglata dall’under in rampa di lancio Saporiti.

A fronte delle assenze di Bifulco (che smaltisce definitivamente i tre turni di punizione comminati dal giudice sportivo dopo l’espulsione contro il Sorrento), di Riggio (squalificato per diffida), ma anche dei giovani Heinz ed Hysaj (mai visto all’opera), entrambi a riposo precauzionale per motivi fisici, lo stratega Capuano disegna un 3-5-2 in fase di non possesso palla, confidando ancora in un Romano “borderline”, il quale funge da collante fra la zona intermedia e la trequarti, per garantire corsa, pragmatismo e suggerimenti a beneficio del tandem offensivo composto da Cianci e Kanoute. Le inevitabili metamorfosi coinvolgono la catena mancina, sulla quale collaborano il prescelto arretrato De Santis ed un Ferrara in netta evoluzione, mentre a Luciani e Mastromonaco spetta il compito di accrescere l’intesa sulla corsia opposta destra.

E se la retroguardia è completata dagli inamovibili Vannucchi in porta ed Antonini centrale, le chiavi della linea nevralgica sono consegnate a Calvano e Zonta. Il Taranto indovina l’approccio propositivo in una gara che assume subito meccanismi energici a metà campo: l’osmosi sulle catene funziona ad intermittenza (sovrapposizioni  e spunti dinamici costanti sul versante mancino, qualche titubanza sulla sponda destra), ma il desiderio di osare in porta attraverso una manovra intraprendente e sicura aumenta.

Ed il vantaggio degli ionici è suggellato al secondo giro di lancette, quasi una conseguenza dell’efficacia registrata sul binario di sinistra: Ferrara è artefice di una incursione in discesa e di un cross pennellato ed intercettato dalla sponda decisiva di Cianci, il quale assiste in area l’inserimento di Kanoute sulla destra; l’attaccante senegalese si esibisce con la testa in tuffo e scaraventa la sfera alle spalle dell’estremo difensore lucano Alastra. Il Taranto si esprime con intraprendenza superiore nell’aggredire e nel verticalizzare, superando anche i tentativi in ripartenza dei padroni di casa, nonché qualche sbavatura superficiale nel contrasto, mentre indomita è l’oscillazione a presidiare del carismatico Kanoute, con il collega Cianci avvezzo ad un’opera di abnegazione e sostanza nei pressi della porta antagonista. E se il Potenza prova a stuzzicare i pali custoditi da Vannucchi prima all’11’ con la conclusione di Saporiti che s’impenna oltre la trasversale, poi al 21’ con Caturano che approfitta di una palla persa in retropassaggio e calibra il tiro che rasenta il palo, il Taranto spreca una chance aerea con Romano al 13’, complice la respinta di Alastra.

I padroni di casa pervengono al pareggio al 28’: Hadziomanovic effettua un traversone preciso dal lato mancino che innesca Saporiti il quale, in solitudine in area di rigore ed eludendo la marcatura larga ed affrettata da parte di Ferrara, concretizza un’incornata per il transitorio 1-1. La compagine di Lerda riacquista coraggio, infrange i criteri di contenimento ed applica pressione coerente sui cambi di gioco: al 40’ Saporiti tenta nuovamente con un colpo di testa di poco fuori misura. Capuano intuisce le difficoltà ed inaugura il secondo tempo con una collocazione sperimentale: Mastromonaco è rilevato dal rientrante Panico, il quale si appropria della fascia sinistra, mentre Ferrara è dirottato sulla corsia destra per un ruolo inedito che interpreterà egregiamente.

Il ritmo è rallentato, poco brillante, spesso frammentario, all’insegna della distribuzione delle opportunità: al 56’ Candellori accoglie gli sviluppi dalla bandierina da parte dell’esperto Schiattarella, si coordina ma vanifica la sforbiciata; al 62’, invece, è Cianci ad arpionare la sfera sul disimpegno errato di Verrengia, ma il suo diagonale mancino termina incredibilmente a lato. E’ il preludio al gol del sorpasso degli ionici: la perla nera Kanoute è autore di una progressione esplosiva da oltre 50mt, penetra in area ed inventa un diagonale chirurgico col destro destinato ad insinuarsi verso il palo più lontano. Una doppietta, la prima in maglia rossoblu, anche il sesto sigillo personale che valgono la terza vittoria esterna per la compagine ionica. La formazione lucana si scuote come la traversa stampata da Caturano al 71’, favorita da un assist ghiotto confezionato da Di Grazia direttamente dal versante destro.

La consueta girandola delle sostituzioni interesserà anche Fiorani, Fabbro e Samele, introdotti rispettivamente al posto di Zonta, del mattatore Kanoute e di Cianci. Gli ultimi sussulti sono appannaggio del solito Caturano: al 76’ sfugge al controllo di De Santis e crea un pallonetto morbido bloccato da Vannucchi in doppia circostanza, mentre al novantesimo si fa espellere per proteste.

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