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Taranto Calcio: quali obiettivi per la stagione 2023-24?

Potrebbe essere la volta buona per agganciare le posizioni che valgono i play-off per la B

I tifosi del Taranto

I tifosi del Taranto

Dopo due campionati anonimi il Taranto calcio sta vivendo un avvio di stagione esaltante che ha avuto il merito di risvegliare la passione della tifoseria rossoblu, superando anche le difficoltà dettate dalla temporanea chiusura dello stadio Iacovone. E sebbene i recenti passi falsi con Juve Stabia e Sorrento abbiano un po’ rallentato la marcia degli ionici, tutto l’ambiente è convinto che la stagione 2023-24 sia quella buona per agganciare le posizioni che valgono i play-off per la B, che il Taranto non gioca dal 2012 (mentre la cadetteria manca addirittura da trent’anni). L’obiettivo del Taranto non è dunque vivacchiare ma giocare un campionato da protagonista, come reclamano la storia e il blasone.

Presenza praticamente fissa in serie B negli anni ‘70 e ‘80 e capace in questo periodo di prendersi pure degli scalpi eccellenti (storico tra gli altri il 3-0 al Milan nel 1980), dopo l’amara retrocessione del 1993, seguita da un rovinoso fallimento societario, il Taranto ha conosciuto un trentennio travagliatissimo con poche luci e molte ombre, caratterizzato anche nelle stagioni migliori da atroci delusioni sportive culminate con due finali play-off per la promozione in B perse tra i rimpianti. Negli ultimi anni, con la presidenza di Massimo Giove, sembra finalmente iniziato un percorso virtuoso che ha messo al sicuro il Taranto dall’instabilità economica del periodo precedente e adesso punta pure a raccogliere i frutti sul campo, provando a giocare per qualcosa in più della semplice salvezza. I primi riscontri del campionato di serie C girone C 2023-24 sono positivi, ma ovviamente il percorso è lungo e c’è ancora tanto da lavorare.

Della squadra che lo scorso campionato ha chiuso all’11° posto senza mai entusiasmare l’esigente pubblico tarantino, ma centrando comunque l’obiettivo salvezza, quest’anno è rimasto ben poco (Vannucchi, Antonini, Ferrara, Romano, Bifulco e pochi altri). A fronte però di una rosa quasi completamente rivoluzionata, la società ha deciso di confermare l’allenatore Eziolino Capuano riconoscendogli il buon lavoro svolto nella passata stagione, pur fra tante difficoltà, e affidandogli la responsabilità di costruire la rosa, quasi come un manager “all’inglese”. A 58 anni Capuano ha leggermente smussato alcuni aspetti del suo carattere notoriamente vulcanico e oggi è un uomo maggiormente riflessivo, più propenso al dialogo che allo scontro. A Taranto sembra aver trovato il suo habitat naturale, creando una perfetta simbiosi con il caldo pubblico rossoblu. Tanto da non sapere – parole sue - se dopo Taranto avrà ancora gli stimoli per allenare da un’altra parte.

Eh sì, perché Taranto non è certo una piazza come tante. Abbiamo già accennato ai suoi nobili trascorsi, ma la passione che la tifoseria ha dimostrato nel corso degli anni travalica addirittura l’aspetto sportivo. Parliamo di una città che potenzialmente potrebbe portare 25.000 tifosi allo stadio, come del resto è avvenuto negli anni migliori della storia tarantina, quando le squadre avversarie avevano il terrore di giocare allo Iacovone. Un pubblico che spesso non si vede neppure nelle competizioni europee, proprio quelle che i club italiani l’anno scorso sono state di nuovo sul punto di vincere dopo tanto tempo. E che meriterebbe di tornare nei campionati che più gli competono, riscattando le troppe umiliazioni subite negli ultimi decenni.

La campagna acquisti che ha portato a Taranto calciatori del calibro di Kanoute, Cianci, Zonta, Enrici, Calvano e Fabbro lasciava comunque presagire un campionato importante e le attese sono state finora rispettate. Il derby col Foggia vinto alla prima giornata, al di là dell’episodio dell’incendio che ha causato la temporanea inagibilità dello stadio, ha subito fatto capire che gli ionici quest’anno non si sarebbero accontentati di un campionato anonimo. Le successive vittorie contro Monterosi, Crotone, Turris, Virtus Francavilla e Messina hanno confermato le prime impressioni spingendo il Taranto a soli 4 punti dalla vetta, prima che le sconfitte contro Juve Stabia, dinanzi a uno Iacovone gremito da oltre 10 mila spettatori, e Sorrento, giocando per 70 minuti in 10 uomini, raffreddassero parzialmente gli animi, ma la squadra c’è. Nel primo terzo di campionato si è messo particolarmente in luce il trio d’attacco formato da Kanoute, Cianci e Bifulco, che ha fruttato complessivamente 10 reti, ma anche difesa e centrocampo hanno risposto presente, a parte qualche sbavatura, offrendo un contributo all’altezza della situazione.

Di seguito riepiloghiamo presenze e reti dei calciatori del Taranto dopo 13 giornate del torneo di Serie C girone C 2023-24. Finora la squadra si è schierata principalmente con il modulo 3-4-3, anche se Capuano ha fatto talvolta ricorso al 3-5-2 e anche al 3-4-1-2. Oltre al già citato trio offensivo i capisaldi sono stati Antonini ed Enrici in difesa e Ferrara,Zonta e Calvano sulla mediana.

Portieri:
Vannucchi Gianmarco: 13 presenze – 14 gol subiti.

Difensori:
Antonini Matias: 12 presenze – 3 gol. Enrici Patrick: 9 presenze – 1 gol. Riggio Cristian: 8 presenze – 0 gol. De Santis Ivan: 7 presenze – 0 gol. Heinz Jonas: 6 presenze – 0 gol.

Centrocampisti:
Ferrara Antonio: 12 presenze – 0 gol. Fiorani Marco: 12 presenze – 0 gol. Romano Antonio: 12 presenze – 0 gol. Zonta Loris: 12 presenze – 1 gol. Calvano Simone: 11 presenze – 1 gol.

Mastromonaco Gianluca: 11 presenze – 0 gol. Panico Ciro: 8 presenze – 0 gol. Kondaj Aldo: 4 presenze – 0 gol. Bonetti Andrea: 2 presenze – 0 gol. Papaserio Gianmarco: 2 presenze – 0 gol.

 

Attaccanti:
Kanoute Mamadou: 13 presenze – 4 gol. Bifulco Alfredo: 12 presenze – 3 gol. Cianci Pietro: 12 presenze – 0 gol. Samele Luigi: 11 presenze – 0 gol. Orlando Francesco: 7 presenze – 0 gol. Fabbro Michael: 5 presenze – 1 gol. Capone Federico: 3 presenze – 0 gol.

Adesso occorre riprendere la china e tornare a macinare punti come è nelle corde del Taranto. Il campionato è ancora tutto da giocare e se le quote serie A dei bookmakers hanno già individuato in Inter e Juventus le naturale favorite, quelle della serie C lasciano il campo aperto a tutte le ipotesi, con almeno 7-8 squadre ritenute in grado di giocare per le primissime posizioni. E tra questo c’è sicuramente il Taranto: lo dice la classifica, lo dice l’entusiasmo, lo dice il blasone e lo dice la storia. Non crederci sarebbe un delitto.

Elena Di Gregorio

Pubbliredazionale a pagamento

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