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Quell’ultimo gol del mito Iaco

29 gennaio 1978. Una domenica come tante con il campionato di calcio a farla da padrone con le consuete dirette radiofoniche dai campi e con il bello dell’orario unificato delle partite alle 14.30.

In serie B si disputa la prima giornata del girone di ritorno ed il Taranto, issato in sesta posizione a quota 20 assieme a diverse compagini ed a due sole lunghezze dal secondo posto occupato dall’Avellino, è di scena al Comunale di Pistoia. I toscani, reduci da un inizio stagionale difficile con un cambio in panchina da Bruno Bolchi ad Enzo Riccomini, annoverano in organico gente di peso quale il compianto Mario Frustalupi che, a 35 anni, è ancora un centrocampista di qualità eccellente (giocherà fino a quarant’anni suonati), quindi Lorenzo Barlassina (capitano rossoblù nel 1982- 83), un giovane Sergio Brio in difesa (pugliese di Lecce trapiantato proprio nella città delle Piante e commentatore di Radio 1 Rai oltre che di Zona 11 p.m. ogni sera su Rai Sport 57) ed un estremo difensore di qualità dal nome ingombrante che rispondeva a Lido Vieri.

I rossoblù, reduci da un punto in quattro gare (lo 0-0 di Lecce) e ben tre sconfitte consecutive casalinghe contro Ternana, Ascoli e Monza, sono rimasti tuttavia a ridosso del vertice e puntano a riprendere quota in classifica. Su youtube è reperibile il filmato di quella gara e si nota come il campo era appesantito dalla forte pioggia, il che rese non poco difficile il controllo di palla da ambo le parti. Di importante sta che quella domenica fu l’ultima volta che Erasmo Iacovone andò a segno con la maglia del Delfino jonico ed il timbro del bomber di Capracotta (stranamente non di testa......) giunse al 19’ della ripresa con un guizzo d’astuzia in area, prima conclusione respinta da Vieri e quindi ribattuta in rete con un tocco ravvicinato.

Il centrattacco molisano, per la cronaca, era in astinenza con la rete da un mese (ultimo sigillo il 31 dicembre nel momentaneo vantaggio contro l’Ascoli anche se ci fu una deviazione di Perico ed all’epoca venivano annotate come autoreti) e mai nessuno avrebbe pensato che sarebbe stata la sua ultima marcatura in assoluto con la casacca del Taranto. Ma il vantaggio durò appena tre minuti, visto che i toscani pareggiarono con Gattelli. L’1-1 finale confermò, tuttavia, la forza dei rossoblù, che, in trasferta, erano imbattuti da ben quattro mesi (unica sconfitta il 18 settembre a Cremona per 2-1) a fronte però di tre battute d’arresto al Salinella oltretutto consecutive. 39 anni addietro, quindi, quel 29 gennaio fu una data storica proprio per questo motivo. Una settimana dopo, contro la Cremonese, Erasmo ci provò almeno cinque volte, trovandosi dinanzi un certo Ginulfi, all’epoca 36enne, capace di emulare Jascin e Zamora (storici numeri 1 delle nazionali di Urss e Spagna) e negandogli la rete in tutte le circostanze.

Poi il resto è purtroppo noto a tutti.

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