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Tra delinquenza comune e organizzata

Pomigliano e la camorra che non c’è

A certificare l'estinzione dei clan camorristici a Pomigliano, è una sentenza del Tribunale di Nola

Pomigliano e la camorra che non c’è

C'è chi la camorra la combatte, subendone spesso le conseguenze, e chi ne parla a sproposito, dimostrando corta memoria e lunga malafede.

Leonardo Sciascia comprese che i “professionisti dell’antimafia” puzzavano di rendita. Seppe spiegarci la differenza tra delinquenza comune e quella organizzata. Mafiologi ai quattro formaggi si ostinano a non cogliere l’essenza del suo messaggio.

Lo status di parlamentare non rende immune dal reato di diffamazione. Il sindaco di Pomigliano ha deciso di procedere alla querela nei confronti del deputato dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli "per la tutela della dignità della città di Pomigliano d'Arco". Il deputato, aveva annunciato una interrogazione parlamentare per chiedere una commissione d'accesso al Comune, ritenuto "sotto attacco della criminalità".

Raffaele Russo, non ci sta ad essere accusato di negare l'esistenza della camorra sul proprio territorio. Nei giorni scorsi ha chiesto al Prefetto una maggiore presenza di forze dell'ordine per i crescenti fenomeni di delinquenza.

A certificare l'estinzione dei clan camorristici a Pomigliano, è una sentenza del Tribunale di Nola ed un rapporto del ministro dell'Interno al Parlamento italiano. Tuttavia "Per l'ennesima volta il deputato Borrelli, per un pugno di voti e di consensi, tira in ballo ignominiosamente la città di Pomigliano, asserendo tra le righe che sia sotto scacco della criminalità organizzata e sarebbe in atto una deriva criminale. Se Borrelli ha prove incontestabili che la camorra di Pomigliano si sia riorganizzata, allora ce le mostri, oppure come sempre le sue sono soltanto esternazioni che gettano fango su questa città con il solo scopo di accaparrare qualche consenso in più".

Sono trascorsi 24 anni da quando alcuni politici accusati di essersi rapportati alla camorra vennero pienamente assolti da accuse dimostratesi del tutto infondate. L’accusa che determinò l’arresto del sen. Raffaele Russo fu l’associazione esterna a gruppi malavitosi. Ci sono voluti sei anni per essere assolto, come richiesto dallo stesso piemme. “perché il fatto non sussiste”. Gli anni passano e le ferite non si rimarginano soprattutto quando c’è chi specula su avvenimenti dolorosi che hanno sacrificato vite incolpevoli. “Le sentenze non si commentano”, è stato il mantra dei professionisti dell'antimafia. Ma andrebbero lette e ricordate…

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