Notizie
Cerca
L’ansia di sopravvivenza avanza
18 Dicembre 2023 - 18:28
Il figliol prodigo, che aveva sperperato l’eredità paterna, trovandosi nel bisogno si mise in cammino per ritornare alla casa del padre, con il proposito di chiedere perdono. Ma suo padre non ne ebbe compassione...
Un nuovo, l’ennesimo, azzeramento della Giunta. Alla vigilia del bilancio. Nel tentativo di mettere insieme i numeri della sopravvivenza. Melucci non si dimetterà. Almeno questo è chiaro. Non si dimetteranno i suoi consiglieri. Quali? Tutti quelli che non hanno intenzione di tornare a casa, tra le fila della maggioranza, ma anche dell’opposizione. La vera forza di Melucci stà tutta qui! Inutile girarci intorno…
“Non consegneremo mai la città nelle mani di un commissario”. Se vi capita di intravedere un vecchio, ormai sgualcito manifesto, che narra della semina per la rinascita, non credeteci, come ormai non ci crede la maggioranza dei tarantini, consapevoli che la promessa è un inganno. La città è condizionata, umiliata, abbandonata a se stessa dalle convenienze dei singoli che rispondono solo a se stessi, alle proprie, spesso avventate ambizioni. Non hanno capacità, cultura, spessore per pensare, figuriamoci per governare la complessità dei problemi e, soprattutto, le prospettive del territorio.
Tiriamo a campare finché dura...altrimenti che faremmo e soprattutto di cosa camperemmo? E’ l’ansia del sopravvivere che li tiene insieme, dal primo all’ultimo, con qualche rarissima eccezione.
Dai banchi dell’opposizione si crede ancora alla Befana: “il Sindaco Melucci faccia capire se è in grado di amministrare la città. Di conseguenza, se ha i numeri ha il dovere di andare avanti. Se questi numeri non ce li ha, dovrebbe prendere atto e trarne le conseguenze…” Non è chiaro se sia una sfida, come la situazione meriterebbe, o un auspicio a procedere nel buio più pesto!
Certo che i numeri per resistere li avrà, sono i numeri per governare che gli mancano. Conseguentemente la città è desinata ad andare indietro.
La pseudo maggioranza, perché ormai è tale, si trincera nel fortino del programma, un collante scaduto e inefficace su cui hanno pesato e continuano a pesare condizionamenti di una politica politicante lontana dagli interessi di una comunità che non si sente rappresentata.
E’ venuta meno la promessa che si sarebbe voltata pagina e non si sarebbero accettati ricatti, in particolare da chi, con una firma, aveva tradito la volontà popolare. La frittata è stata capovolta quando s’era già bruciata: oggi non è più proponibile!
Il metodo non è cambiato e il primo responsabile è chi guida il Comune e la Provincia. Lo avevamo ben inteso subito dopo le amministrative che Melucci aveva ripreso a tessere la rete dei rapporti personali, dello stai con me e non avrai problemi, che lo avevano portato al tracollo del primo mandato. Quella vana promessa di sentirsi tranquilli in mani sicure ha indotto la maggior parte dei consiglieri eletti a non accettare di entrare in giunta: l’emblema più evidente della precarietà espressa da questa mediocre politica, insieme alla mobilità di un sindaco che con disinvoltura ha cambiato non sappiamo più quante casacche.
Chi si vanta oggi della sua sicura appartenenza e fedeltà resterà colpito dalla sua disinvolta spregiudicatezza.
Se il problema è Italia Viva discutiamone...se il problema è dare maggiore visibilità ai cinque stelle discutiamone… l’importante per lui è attrezzare il fortino con i fedelissimi pronti a seguirlo da per tutto pur di sopravvivere: la formula magica che alterna il bastone e la carota per gli improbabili dissidenti.
Dimentica che i problemi sono nati e persistono su alcune scelte programmatiche discutibili che hanno marcato profonde divisioni nella maggioranza. Ne cito solo alcune che restano decisive: la crisi del sistema Taranto che non può prescindere dal futuro incerto della siderurgia e dalle scelte che devono riguardare lo stabilimento, nella salvaguardia delle condizioni ambientali che non può tradursi nella chiusura dell’area a caldo ma trovare conferme autorevoli, scientifiche e imprescindibili nella Valutazione di Impatto Sanitario con le linee guida della VIS ISTISAN 19.9 connessa con le emissioni nocive dello stabilimento. Tale “paracadute” fondamentale per assicurare la pacificazione cittadina sulla produzione e l’irrinunciabile difesa della salute. Molti di quelli che si avventurano su questo tema mostrano assoluta incompetenza e superficialità. Non sanno di cosa parlano. Un tema che continuerà ad essere decisivo per le sorti del nostro territorio, del ruolo che possiamo svolgere nel nuovo assetto geologistico del mezzogiorno e del mediterraneo.
Altrettanto decisivo è quello della sicurezza nel nuovo contesto che la difesa è chiamata a svolgere nella parte più sensibile ed esposta della nostra penisola.
Non ultimo le incongruenze di un nuovo assetto urbanistico della città, segno evidente della contraddizione stridente di una schizzofrenia ambientalista.
Il progetto di nuova edificazione nella “sottozona 32”, nonostante la tendenza ormai consolidata al declino demografico ripropone il tema del consumo di suolo in una città che si presenta già estremamente dilatata con oneri sempre più pesanti per la realizzazione di infrastrutture primarie e secondarie, mentre porzioni crescenti del centro cittadino vanno svuotandosi.
La scelta giusta da compiersi è pertanto quella di respingere con chiarezza ogni ulteriore espansione dell’abitato e l’edificazione di nuove aree e individuare all’interno della città già edificata gli spazi e i contenitori per lo sviluppo di nuove funzioni.
Un futuro sostenibile impone che le energie e le risorse delle istituzioni pubbliche e degli operatori privati siano rivolte al recupero ed alla rigenerazione dell’esistente e alla valorizzazione del paesaggio, a partire dagli immediati adempimenti previsti per il Parco Naturale Regionale del Mar Piccolo.
Siamo partiti dal “campo largo” per finire in quello “elastico” del tutto è possibile...
O meglio, un tappeto elastico sul quale ognuno può esercitare le proprie acrobazie. In questo dibattito surreale interno alla maggioranza, qualcuno crede davvero che l’oggetto del contendere sia l’ingresso di Italia Viva?
Quel che scarseggia è la memoria mentre cresce a dismisura l’ipocrisia. Il Sindaco ha da prima privilegiato il rapporto con il M5S, da Sindaco si è cimentato con il congresso del Pd i cui esiti erano abbastanza prevedibili. Oggi deluso sta “sperimentando” altre strade. Una sperimentazione ed una incertezza a danno della Città.
I più letti
Testata: Buonasera
ISSN: 2531-4661 (Sito web)
Registrazione: n.7/2012 Tribunale di Taranto
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo
Piazza Giovanni XXIII 13 | 74123 | Taranto
Telefono: (+39)0996960416
Email: redazione.taranto@buonasera24.it
Pubblicità : pubblicita@buonasera24.it
Editore: SPARTA Società Cooperativa
Via Parini 51 | 74023 | Grottaglie (TA)
Iva: 03024870739
Presidente CdA Sparta: CLAUDIO SIGNORILE
Direttore responsabile: FRANCESCO ROSSI
Presidente Comitato Editoriale: DIEGO RANA