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Conflitto israelo-palestinese
31 Ottobre 2023 - 17:58
Israele ha alzato il livello del suo attacco a Gaza. Il conflitto s’infiamma e rischia sempre di più di allargarsi alla regione. L’ingresso delle truppe in una zona con la più alta densità abitativa al mondo significa un massacro di civili senza precedenti. Degli oltre 8.300 palestinesi morti a Gaza, 3.400 sono bambini, con oltre 6.300 feriti.
Cresce la pressione dei parenti dei 230 ostaggi (molti hanno la doppia nazionalità) sui governi di tutto il mondo affinché si muovano per ottenerne la liberazione, anche a costo della liberazione di tutti i prigionieri palestinesi, Hamas sarebbe disponibile a rilasciarli in cambio di settemila palestinesi.
La morte e la sofferenza di civili innocenti radicalizzano lo scontro, aumentando il sostegno ai palestinesi a livello internazionale. Centinaia di migliaia di persone sono scese in strada nelle principali città europee per chiedere un cessate il fuoco. Erdogan, parlando al raduno di Istanbul ha accusato “Coloro che versano lacrime di coccodrillo per i civili uccisi nella guerra tra Ucraina e Russia stanno guardando in silenzio la morte di migliaia di bambini innocenti a Gaza, un feroce massacro”.
L’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha votato a favore di una proposta di tregua umanitaria nella Striscia di Gaza. La mozione, presentata dalla Giordania, appoggiata da Russia, Cina, Brasile e da gran parte dei paesi a maggioranza musulmana ha determinato una frattura del fronte euro-atlantico, con il voto favorevole alla tregua di Francia, Irlanda, Spagna e Portogallo e l’astensione di Germania, Regno Unito e Italia.
Per ritornare al negoziato, per uscire dal dolore che ha bloccato israeliani e palestinesi in un conflitto perpetuo, serve la diplomazia, ma soprattutto la Politica. Riconoscere lo Stato della Palestina con la stessa determinazione con cui fu riconosciuto lo Stato di Israele deve essere il mantra di chi non aderisce a una delle due versioni espresse come verità estreme e confliggenti.
Una coalizione di volenterosi, deve disarmare Hamas, toglierle il controllo della Striscia di Gaza che va ricostruita.
Come accade sempre, quando un conflitto s’infiamma, le fazioni estreme s’impossessano della narrativa, pretendendo di custodire un’unica verità. L’orribile massacro compiuto da Hamas e la crisi umanitaria provocata dall’assedio israeliano sono parte della stessa tragedia. I bambini uccisi degli uni non sono più bambini dei piccoli morti degli altri.
Non serve parlare di qualsiasi altra cosa che non sia fermare la guerra.
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