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L'analisi

Al Nord si guadagna di più che al Sud

La precarietà occupazionale del sistema produttivo meridionale

Lavoro al Sud - archivio

Lavoro al Sud - archivio

Il Centro studi della Confartigianato di Mestre ha confermato un dato che, almeno al Sud, era noto da un pezzo: un lavoratore del Nord, mediamente, guadagna il 34% in più di un lavoratore che svolge le medesime mansioni al Sud. Passando dalle percentuali alle cifre, se un dipendente del Nord guadagna mediamente 1.800 euro al mese, un suo collega che svolge le stesse mansioni da Napoli in giù ne percepisce circa 600 in meno.

Tutto quadra ed è sotto gli occhi di di chi ha voglia di vedere. Gran parte, per non dire tutta, della situazione descritta ha a che fare con la situazione infrastrutturale del Mezzogiorno, parecchio peggiore di quella del Nord, una circostanza, questa, che provoca tariffe maggiori per il trasporto delle merci e non solo, dunque una diversa articolazione dei costi di produzione, di commercializzazione e di manodopera. Ma c’è di più. Mentre al Nord, mediamente, si lavora per 247 giorni all’anno, al Sud le giornate di lavoro scendono a 211, a conferma delle condizioni di maggiore precarietà occupazionale del sistema produttivo meridionale. Il Paese sta andando bene e se colmerà le differenze infrastrutturali e di servizio che sono in atto esistenti volerà alla grande per tutti, sia al Nord sia al Sud, e tutti ne trarranno vantaggi. Non mi pare che si tratti di un concetto difficile.

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