Cerca

Cerca

L'analisi

Le incognite del "Piano Mattei"

Memorandum Undestranding con la Tunisia

LE INCOGNITE DEL "PIANO MATTEI"

La Tunisia ha firmato il Memorandum con l'Ue. Giorgia Meloni, con orgoglio, lo considera "un partenariato-modello per costruire nuove relazioni con l’Africa". Ritiene che "potrebbe aprire una strada per altri successivi e analoghi accordi". Intanto al memorandum sottoscritto dovranno seguire altre intese per mettere a terra gli obiettivi che vanno definiti. Per il momento rappresenta certamente un succeso per Saied che non fa mistero di volere rapporti alla pari.

Il documento prevede da parte di Bruxelles lo stanziamento, sin da subito, di 150 milioni di euro a sostegno del bilancio tunisino e di 105 milioni come supporto al controllo delle frontiere. Su quest’ultimo punto, Saied vorrebbe di più. Negli ultimi giorni le autorità locali hanno aumentato le comunicazioni sui ricollocamenti effettuati. E, riunendo il Consiglio di sicurezza nazionale a poche ore dall’arrivo del team Europe, Saied ha annunciato una lotta a tutto campo contro i trafficanti. Parole che hanno fatto da sponda all’obiettivo prioritario che l’Ue vede nell’intesa: fermare già sulle coste africane i flussi che giungono dalla regione del Sahel.

La Presidente della Commissione Ue ha elencato i 5 pilastri del Memorandum con la Tunisia: Creare opportunità per i giovani tunisini. Per loro "ci sarà una finestra in Europa con l'Erasmus". Per le scuole tunisine stanziati 65 milioni;
Sviluppo economico della Tunisia. La Ue aiuterà la crescita e la resilienza dell'economia tunisina; 

Investimenti e commercio.
"La Ue è il più grande partner economico della Tunisia. Ci saranno investimenti anche per migliorare la connettività della Tunisia, per il turismo e l'agricoltura. 150 milioni verranno stanziati per il 'Medusa submarine cable' tra Europa e Tunisia";

Energia pulita.
La Tunisia ha "potenzialità enormi" per le rinnovabili. L'Europa ha bisogno di "fonti per l'energia pulita. Questa è una situazione win-win. Abbiamo stanziato 300 milioni per questo progetto ed è solo l'inizio";

Migranti. "Bisogna stroncare i trafficanti e distruggere il loro business". Ue e Tunisia coordineranno le operazioni Search and Rescue. Per questo sono stanziati 100 milioni di euro.

La Tunisia è in cima alle preoccupazioni italiane, nell’ambito del dossier migratorio. Nelle ultime settimane dal paese le partenze verso Lampedusa sono aumentate, in conseguenza di una grave crisi che strangola l’economia del paese. I dati restituiscono il polso della situazione: tasso di inflazione del 10%, debito pubblico che sfiora il 100% del Pil e disoccupazione stabile al 15%. Una situazione che, secondo diversi analisti, potrebbe portare la Tunisia al fallimento entro sei o nove mesi e che preoccupa l’Italia, per le ricadute che avrebbe in termini migratori. Nonostante il possibile default, il paese nordafricano, infatti, non riesce a chiudere un prestito da 1,9 miliardi di dollari con il Fondo Monetario Internazionale (Fmi), che chiede in cambio una serie di riforme, su cui né il presidente né l’opposizione hanno finora dato segnali incoraggianti. Una difficoltà enorme legata alla stabilità e al possibile default della Tunisia, che non si riesce ad affrontare perché l’Fmi ha bloccato la trattativa con Tunisi.

Il presidente tunisino dovrà quindi attendere per avere la tranche di finanziamenti da 900 milioni di euro dall’Ue. La Commissione non si muoverà fino a che non si sbloccherà lo stallo tra Fmi e Saied, con il primo che chiede riforme adeguate prima di versare il prestito da 1,9 miliardi e il secondo che ha issato una trincea contro i «diktat» del Fondo monetario. La sponda della Tunisia, per l’Ue, è cruciale. L’agenzia Frontex ha stimato che negli ultimi due mesi gli arrivi dal Mediterraneo centrale sono aumentati del 140%, segnando un nuovo record dopo il 2017.

Saied, che incassa dall’Europa anche 150 milioni a sostegno delle finanze dissestate tunisine, si è associato agli altri firmatari sulla necessità di "combattere insieme la rete criminale dei trafficanti". Ha respinto le preoccupazioni, espresse anche dai Paesi europei, riguardo al rispetto dei diritti dei migranti nel suo Paese, attaccando le Ong. "Il popolo tunisino ha mostrato ospitalità piena e generosità illimitata nei confronti dei migranti espulsi dai propri Paesi, mentre molte Ong dichiarano soltanto. Come se servisse a proteggere le vittime della fame e della sete. Per non parlare delle fake news con cui danneggiano la Tunisia".

Nei giorni scorsi Le Ong tunisine sono tornate a denunciare deportazioni forzate di migranti a Sfax. Le immagini delle condizioni in cui versavano i subsahariani, nella città costiera tunisina, sono tornate a rimbalzare sui social europei.

Controllare cosa transita per il “ponte-Italia”, fare arrivare in Italia meno migranti e più energia, è l’obbiettivo del cosiddetto “Piano Mattei”, un’iniziativa annunciata dalla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni che sarà oggetto della quarta conferenza interministeriale Italia-Africa presso la Farnesina nel prossimo autunno. Il nome del piano evoca Enrico Mattei fondatore e presidente di Eni, che fu artefice di accordi più equi nella distribuzione dei profitti derivati dalle produzioni energetiche nei confronti dei paesi di estrazione poveri e in posizioni negoziali deboli.

Come affermato in più occasioni dalla leader dell’esecutivo, l’iniziativa dovrebbe promuovere “un modello virtuoso di cooperazione e crescita tra l’Unione Europea e le nazioni africane”. Un modello non predatorio per affidare all’Italia un ruolo strategico nel Mediterraneo.

Dei contenuti del Piano, al momento, si sa tuttavia poco o nulla. Sembrerebbe legato ad un sostegno a “settori strategici per l’Italia", come l’agroindustria, la transizione energetica, la creazione di posti di lavoro, la tutela del patrimonio culturale e identitario, sottolineando al contempo l’importanza di rispettare i diritti umani e le libertà fondamentali. Ma le indicazioni e informazioni trapelate non vanno molto oltre.

Nell’attesa del Piano, i generici accenni fatti da Meloni e Tajani, sollevano una serie di interrogativi. Il primo riguarda il livello, mai chiarito, sul quale si pensa di muoversi: il Piano rappresenterebbe una politica dell’Italia o una politica dell’Unione Europea? Se il ministro almeno in un’occasione ha parlato di “‘Piano Mattei’ come, contributo italiano di un più ampio "Piano Marshall" progetto di investimenti europei. Si tratta quindi di comprendere se Piano Mattei e Piano Marshall siano utilizzati come sinonimi, identificandoli con il “Global Gateway” europeo da 150 miliardi di euro, dedicati specificamente all’Africa, annunciato al summit UE-Unione Africana del febbraio 2022 nell' ambito di Africa-Europe Investment Package.

Del resto il Piano Marshall non fu un piano di sviluppo di paesi poveri, ma un piano di “ricostruzione” di economie avanzate. Siamo quindi di fronte ad un processo infinitamente più complesso, la differenza è evidentemente sostanziale.

Se il Piano Mattei dovesse rappresentare solo una scelta politica ed economica italiana, per non rimanere solo sulla carta, quante e quali risorse il governo è nelle condizioni di dedicare a cooperazione e investimenti in Africa? Gli obbiettivi dovrebbero essere necessariamente molto circoscritti, senza illudersi che l’Italia da sola abbia grande capacità di incidere su processi di sviluppo o movimenti migratori. Nella misura in cui il Piano ambisce invece ad avere un respiro europeo, la questione è se l’iniziativa italiana possa davvero ottenere appoggio e smuovere qualcosa di nuovo in Europa.

L’Unione Europea ha appunto varato da poco l’Africa-Europe Investment Package, un’iniziativa letta dai più in chiave anti-cinese, annunciata solo un anno fa in un summit Unione Europea-Unione Africana rimasto su altre questioni piuttosto sterile, nonostante le insistenze da parte africana. Non sarà facile che Bruxelles si imbarchi in questa fase su nuovi impegni e progetti di una qualche sostanza.

Propaganda quindi, della quale, per il momento, sembra avvantaggiarsi Kais Saied.

Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Buonasera24

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Termini e condizioni

Termini e condizioni

×
Privacy Policy

Privacy Policy

×
Logo Federazione Italiana Liberi Editori