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A Bari

Rinviato a giudizio un Consigliere comunale appena rieletto. L'accusa: detenzione e spaccio di droga

Il caso scuote i primi giorni di mandato del neo-sindaco Vito Leccese

Avvocati

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BARI - Prima grana per il neoeletto sindaco di Bari Vito Leccese: il consigliere comunale Nicola Loprieno, avvocato e figura di spicco della lista 'Decaro per Bari', è stato rinviato a giudizio per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. La decisione, presa dalla corte d'Appello di Bari, arriva a seguito del ricorso presentato dalla Procura contro la sentenza di proscioglimento emessa a ottobre dalla giudice per l'udienza preliminare (gup) Antonella Cafagna.

Loprieno, rieletto nel Consiglio comunale di Bari durante le recenti elezioni, affronterà il processo il prossimo 9 gennaio 2025, davanti al giudice monocratico Mario Mastromatteo. L'accusa è grave: insieme ad un collega e amico, Loprieno è sospettato di aver orchestrato un complotto per incastrare l'amante dell'ex moglie di Filograno. L'uomo, un imprenditore della provincia di Bari, fu arrestato nel 2014 durante un controllo della Guardia di Finanza, che trovò 26 grammi di cocaina nella sua auto. L'episodio si verificò pochi giorni dopo che l'imprenditore aveva denunciato Filograno per stalking, ma fu poi assolto con formula piena nel 2017.

La gup Cafagna, nel giudicare Loprieno e Filograno, aveva emesso due distinte sentenze. Pur riconoscendo l'esistenza di un complotto per incastrare l'uomo, la gup aveva stabilito che le condotte dei due imputati non rientrassero nella fattispecie di reato prevista dall'articolo 73 del testo unico degli stupefacenti, che tutela la circolazione della droga mediante cessione al consumatore e la salvaguardia della salute pubblica, della sicurezza e dell'ordine pubblico. Secondo la gup, il complotto avrebbe al massimo integrato la fattispecie di simulazione di reato, ormai prescritta. Filograno, che aveva optato per il rito abbreviato, era stato assolto, mentre Loprieno era stato prosciolto con la formula "perché il fatto non sussiste".

A dicembre, tuttavia, la Procura di Bari ha impugnato le due sentenze, sostenendo che per configurare il reato di detenzione e spaccio di stupefacenti non è necessario un dolo specifico. Secondo la Procura, la legge punisce la condotta di consegna di droga "per qualunque scopo". Questa tesi ha convinto i giudici di secondo grado a disporre il rinvio a giudizio per Loprieno, mentre la posizione di Filograno verrà decisa la prossima settimana.

"Accogliamo con favore la possibilità di dimostrare a dibattimento, con l’ascolto in contraddittorio di tutti i testimoni di questa vicenda, l’infondatezza delle accuse a carico dell’avvocato Loprieno, sia con riferimento al concorso nel reato di droga ipotizzata dalla Procura che nella simulazione di reato ipotizzata e riqualificata dal Giudice". Così gli avvocati Nicola Quaranta e Giuseppe Giulitto in merito al rinvio a giudizio per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti di Nicola Loprieno.

La vicenda rappresenta un duro colpo per la nuova amministrazione comunale, che si trova a dover affrontare una situazione delicata e imprevista a poche ore dall'inizio del mandato. Il sindaco Leccese, appena insediato dopo il ballottaggio conclusosi lunedì scorso, dovrà ora gestire questa complessa situazione.

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