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Verso il voto a Bari

«Voto di scambio a Bari? Quando abbiamo avuto segnalazioni circostanziate lo abbiamo denunciato»

Michele Laforgia interviene per chiarire una volta per tutte la sua posizione

Michele Laforgia

Michele Laforgia

BARI - «Viviamo in uno strano Paese. A Bari la destra si traveste da meridionalista e progressista; a Roma, con il favore delle tenebre, approva in fretta e furia l’Autonomia differenziata. Da Roma autorevoli esponenti della maggioranza tuonano contro Bari/Gomorra, invocando - ancora una volta - il commissariamento per mafia. A Bari, scoperta l’acqua calda – esiste ancora la compravendita dei voti - sottosegretari e candidati della destra si affannano nella difesa d’ufficio: “i nostri sono puliti”. Ma, in disparte l’esercizio abusivo – e maldestro – della professione di avvocato, qualcuno li ha accusati del contrario?».

Così Michele Laforgia che con il suo oltre 20 per cento conseguito al primo turno elettorale a Bari, ora sostiene la candidatura a Sindaco di Vito Leccese, sostenuto dal centrosinistra.

«Da due giorni - scrive Laforgia - riceviamo continue richieste di chiarimenti sulla temperatura dell’acqua. "È vero che avete fatto una denuncia? E per cosa, contro chi? Se ne interesserà la Commissione ispettiva?”. A tutti abbiamo risposto nello stesso modo, confermando quello che abbiamo detto in pubblico, quando ci è stato chiesto se avevamo sentore di voto di scambio e corruzione elettorale: esistono ancora, e quando abbiamo avuto segnalazioni circostanziate lo abbiamo denunciato all’autorità competente. Sarebbe una notizia se non lo avessimo fatto.

Monta invece, progressivamente, un nuovo “scandalo” a Bari, una città “senza pace”. Perché l’alternativa è sempre la stessa, la polvere sotto il tappeto o il polverone. Ebbene. sembrerà strano ma noi, semplicemente, facciamo il nostro dovere: se veniamo a conoscenza di reati, li denunciamo. Come dovrebbe essere normale per tutti e
soprattutto per chi si candida ad assumere un ruolo istituzionale. Perché le forze dell’ordine e la magistratura arrivano dopo, ma gli anticorpi siamo noi.

Quanto alla città “senza pace” sarebbe bene chiarire ai disinformati e ai distratti che il pericolo non è rappresentato solo dai comportamenti illeciti, ma anche, e soprattutto, dall’omertà, dalla passività e dal silenzio. La compravendita dei voti e il voto di scambio sono reati che si consumano ovunque, da Torino a Palermo. Il fatto che a Bari vengano denunciati e se ne parli è il sintomo di una comunità sana. E che il 23 e 24 giugno dimostrerà ancora una volta di voler decidere democraticamente il proprio destino, con un rinnovato centrosinistra».

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