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Verso il voto

«Parco della Rinascita a Bari, finalmente non è più un luogo di morte ma di vita»

Le parole del candidato Sindaco Vito Leccese

Vito Leccese al Parco della Rinascita

Vito Leccese al Parco della Rinascita

BARI - Domenica pomeriggio Vito Leccese ha partecipato all’incontro promosso dal Comitato Fibronit sull’area che ospiterà il Parco della Rinascita. Di seguito le parole del candidato sindaco del centrosinistra:

«Quella del Parco della Rinascita è un’area che finalmente potrà essere consegnata alla città dopo aver impresso una parentesi dolorosa nella storia della nostra città. Le polveri di amianto prodotte negli anni di attività della Fibronit, dal 1934 sino al 1995, sino a quando la fabbrica è stata in esercizio, hanno causato tante morti. Oltre 400 cittadini baresi, tra operai e persone che vivono nelle zone vicino allo stabilimento, hanno perso la propria vita per colpa dell’amianto.

Ricordo il tentativo dell’amministrazione di centrodestra del sindaco Di Cagno Abbrescia di fare un intervento dal nome molto suggestivo, “PRUSST”, che sta per Piano di Riqualificazione dello Sviluppo Sostenibile del Territorio e che invece non era altro che una mega lottizzazione edilizia. All’epoca incominciammo a sollecitare il ministro dell’ambiente e dei lavori pubblici, in particolare la commissione per le ecomafie presieduta da Massimo Scalia ad intervenire affinché quelle trasformazioni edilizie non venissero autorizzate.

Oggi, finalmente, quest’area non è più un luogo di morte ma è un luogo di vita. Nessuno potrà mai risarcire le famiglie delle vittime per il dolore provocato da quella strage di innocenti. Ma una pubblica amministrazione ha il dovere di ricostruire il futuro partendo proprio da luoghi come questo, che hanno sottratto il futuro a tanti nostri concittadini. Ma sul piano simbolico è molto importante che quel parco venga dedicato a queste persone.

Il grande obiettivo che sarà raggiunto nei prossimi mesi, cioè la restituzione alla cittadinanza sotto forma di Parco della Rinascita, è il risultato dell’impegno di cittadinanza attiva del Comitato Fibronit ma anche dalla testardaggine di alcuni amministratori locali. Ne cito due: Cesare Veronico e la compianta Maria Maugeri. Quest’ultima da assessore all’ambiente della prima giunta Emiliano ha spinto affinché ci fosse la variante urbanistica che, poi, ha consentito la trasformazione da suolo edificabile a verde pubblico».

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