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Madonna del Galeso e di Costantinopoli

Madonna di Costantinopoli, nei pressi del porto di Taranto

Madonna di Costantinopoli, nei pressi del porto di Taranto

Questa settimana la rubrica “Calannarie”, ideata e curata dal prof. Antonio Fornaro, sarà incentrata sulla festa della Madonna del Galeso e su quella di Santa Maria di Costantinopoli in Porto. Questi i Santi della settimana: “Santa Maria Maddalena dei Paz­zi, San Filippo Neri, Sant’Ago­stino di Canterbury, San Germa­no, Santa Bona, Santa Giovanna D’Arco. Questa settimana la Chiesa catto­lica ricorda la Madonna sotto i ti­toli di Beata Vergine della Difesa, Madonna della Quercia, Madon­na del Cenacolo, Madonna delle Grazie, Nostra Signora del Sacro Cuore, Santa Maria del Galeso e Santa Maria di Costantinopoli. Questi i detti della settimana: “L’amico e il suo compare si par­lano chiaro”, “Senza esca non si pesca”, “Ogni scarpina diventa scarpone”, “Solo chi va a mare impara a navigare”, “A nessuno puoi negare il diritto di sperare”, “Chi non sa nuotare non vada a mare”.
Santa Maria del Galeso al quartiere Paolo VI Santa Maria del Galeso al quartiere Paolo VI
San Filippo Neri, vissuto nel 1500, nacque a Firenze e a 18 anni a Roma fondò una confrater­nita per l’aiuto dei pellegrini, dei malati e dei bisognosi. In segui­to fondò l’Ospedale della Trinità. Protegge i malati dei reumatismi, è patrono di Roma, dei giovani, degli insegnanti, dei carcerieri e degli educatori. Sant’Agostino di Canterbury fu abate, benedettino e fu mandato da Papa Gregorio Magno ad evan­gelizzare l’Inghilterra. Riuscì nel­la missione affidatagli, convertì il Re e dieci mila Sassoni che rice­vettero il battesimo. Santa Maria Maddalena dei Paz­zi divenne suora a 16 anni, ebbe molte visioni e soffrì molto nel corpo e nello spirito. Il corpo del­la Santa è ancora incorrotto nel Convento delle Carmelitane di Careggi. San Germano fu vescovo di Pari­gi e fu chiamato “Padre dei pove­ri”. E’ patrono di Parigi e dei pri­gionieri e viene invocato contro le febbri. La nobile Santa Bona da Pisa a 14 anni prese parte a una crociata in Terra Santa, a 18 anni accompa­gnava i pellegrini al Santuario di Compostela e perciò divenne una guida ufficiale per questo pelle­grinaggio. Santa Giovanna D’Arco pascola­va le pecore quando udì una voce che le diceva di guidare i francesi contro gli inglesi. Fu condanna­ta al rogo come eretica e le sue ceneri furono disperse nel fiume Senna. Queste le effemeridi di Giuseppe Cravero: il 25 maggio 1865 venne­ro a Taranto il principe ereditario Umberto I e il principe Amedeo di Savoia per autorizzare i lavori per la costruzione dell’Arsenale della Marina Militare. Protestaro­no perché i reali avevano autoriz­zato l’esproprio di alcuni suoli e i proprietari degli stessi fecero ri­mostranze unitamente ai pescato­ri. Per l’occasione fu anche deciso l’abbattimento della Villa Santa Lucia di Mons. Capecelatro. Il 27 maggio 1797 la Regina Ca­rolina, prima di lasciare Taranto, volle fare un regalo ai pescatori locali e decise che sul pesce che lei avrebbe pescato non si sarebbe pagata la dovuta tassa. All’amo della Regina abboccò un gobbione e fu questo il pesce esentato dalla tassa. In dialetto tarantino dire: “Il gobbione del­la Regina” significa ricevere un dono di poco conto. Il 10 maggio 1937 iniziò la storica gara motociclistica “Milano-Ta­ranto” che si svolse fino al 1956. Al quartiere Paolo VI nei prossi­mi giorni sarà festeggiata la Ma­donna del Galeso nella omonima parrocchia. La prima chiesa per la Madonna del Galeso fu fondata nel 1169, invece nel 1195 fu fon­dato il monastero che fu retto fino al 1392 dai monaci cistercensi. Santa Maria di Costantinopoli si festeggia il primo martedì di marzo, ma la Confraternita fino a qualche anno fa la festeggiava il 31 maggio. La Confraternita fu fondata nel 1582 ed inizialmente era formata in prevalenza da gen­te di mare. L’antica Chiesa della Madonna di Costantinopoli fu edificata nel 1570 sulla strada per Massafra. Successivamente fu abbattuta e ricostruita di fronte al Cavalcavia di Porta Napoli. Nella Chiesa di San Giuseppe si venera un quadro della Madonna di Costantinopoli. Infine è da ricordare che nel passa­to i Vescovi di Taranto facevano il loro ingresso in città accolti nella chiesa di Santa Maria in Costanti­nopoli dal Capitolo Metropolitano prima di procedere in processione verso il Duomo di San Cataldo.
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