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Ottaviano Del Turco ci ha lasciati
24 Agosto 2024 - 08:36
Ottaviano Del Turco ci ha lasciati. Il suo calvario si è concluso. Il fisico, provato da una perfida persecuzione, si è arreso. Conosco la sua storia che in buona parte è stata anche la mia. Veniva dalla Federazione Giovanile Socialista. Negli anni sessanta, fucina di tanti quadri politici e sindacali. Nel 1968 lascia l’attività del Partito socialista italiano, all’epoca dell’unificazione con il Psdi, ed entra nella Fiom nazionale dove dal ‘71 guida i metalmeccanici romani fino al 1974 quando entra a far parte della segreteria nazionale Fiom.
Nel 1983 viene eletto segretario generale aggiunto della Cgil ed è il numero due del principale sindacato italiano prima con Luciano Lama, poi con Antonio Pizzinato e infine con Bruno Trentin. Dopo l’accordo del 31 luglio 1992 tra le parti sociali, lascia la Cgil a gennaio del 1993 e a maggio dello stesso anno diventa segretario del Psi al posto di Giorgio Benvenuto.
Resta a via del Corso fino al 1994 quando passa la mano a Enrico Boselli e diventa deputato con le elezioni del 24 aprile e poi senatore nel 1996. E’ stato presidente della commissione parlamentare antimafia. Il 22 aprile del 2005 viene eletto presidente della Regione Abruzzo.
Sono stato suo amico. Con lui ho mosso i miei primi passi nella FIOM. Anche se non ho condiviso alcune sue scelte politiche, non ho mai dubitato della sua assoluta innocenza. Conosco personalmente la sua integrità morale, la sua passione politica e per questo mi sono sempre schierato con lui, contro un processo che lo ha condannato senza prove e riscontri reali. La persecuzione nei suoi confronti si è prodotta con malvagità inaudita. Un accanimento scandaloso e vile contro un uomo provato dalla malagiustizia. L’ho vissuta. Sulla mia pelle. So di cosa parlo. E’ una rabbia che mi porto dentro e che il tempo non ha spento. Ed ogni volta si ripropone, sia che tocchi ad un amico caro come Ottaviano, sia che riguardi uno sconosciuto. E’ una violenza inaudita che ti fa “vivere” nel tuo intimo, il profondo senso di “ingiustizia”, che ti colpisce a sangue lasciando ferite inguaribili...
Non c’è difesa! Bene che ti vada puoi avere la fortuna d’incontrare un altro uomo che sia disponibile a soffermarsi, senza pregiudizio, sulle tue ragioni, e cercare le prove della tua non colpevolezza. L’onere della prova non spetta a chi ti accusa. Così dovrebbe essere, ma così non è! A te spetta l’onere della prova della tua non colpevolezza. Il fatto non c’è! Non sussiste! Se il fatto non c’è, non c’è il reato! Non importa. Resta l’intimo convincimento di chi ti giudica che tu sei colpevole e tanto basta. I fatti sono le testimonianze degli investigatori, le interpretazioni ci dicono che, per comprare la casa dove abitava Ottaviano con la compagna di vita per molti anni, avrebbe fatto ricorso a “mezzi propri”, avrebbe cioè ridotto la consistenza dei suoi conti correnti. È vero. E’ quello che hanno fatto gran parte degli italiani proprietari del loro alloggio, o coloro che hanno comprato la casa per i propri figli, ricorrendo alle proprie disponibilità accantonate, risparmiate, senza commettere alcun reato. Per Ottaviano, il ricorso al proprio conto corrente, ricostruito pazientemente dalla GdF euro su euro, è diventa la prova di un evento corruttivo La corte sa bene che quell’appartamento poteva essere acquistato solo da chi l’abitava. Perché la motivazione chiama «terzi», il figlio e la sua compagna, destinatari del suo intervento, con somme presenti nel suo conto corrente da molti anni prima che diventasse presidente della Regione. La GdF ha affermato di non aver trovato un solo euro di origine incerta o addirittura sospetta. E perché allora, per descrivere una normale storia familiare, un normale rogito notarile, si usano termini mai sentiti nelle vicende che avevano come protagonisti un intero popolo, che vanta il record mondiale delle abitazioni di proprietà di chi le abita? Ecco di nuovo il “fatto separato dall’interpretazione”: non avendo trovato un euro, o la traccia di un solo euro di origine incerta, si trasforma un normale passaggio di proprietà in una prova di un illecito mai commesso. Ottaviano ormai incapace di difendersi oggi ci ha lasciato. Ha speso tutte le sue forze! Spetta a chi lo ha conosciuto e apprezzato difenderlo. Spetta ad ogni uomo libero continuare per lui questa battaglia civile e giusta. Le sentenze vanno rispettate. Ma anche gli uomini e la loro storia…non possono essere “calpestati” a piacimento. Buon viaggio amico caro...
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Testata: Buonasera
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