Legalizzazione della cannabis: la Puglia sempre più al centro dell’attenzione

Nelle ultime settimane da questi lidi, anche da Taranto, si è continuato a battere sull’importanza della promozione dell’uso medico della cannabis e dell’affrontare il tema della legalizzazione anche per uso personale.

D’altra parte è il Parlamento stesso che sta tentando di legiferare sulla questione, sulla scia di quanto avvenuto in altri Paesi occidentali (soprattutto negli Usa); anche per andare a togliere un business alla criminalità organizzata, che con le droghe leggere fa affari d’oro, e risolvere la distonia che vede la possibilità assolutamente legittima di rivolgersi a siti che propongono l’acquisto dei semi di canapa online, salvo poi cadere nell’irregolarità se si procede all’auto coltivazione.
Nelle scorse ore a Bari ha fatto tappa il Radical Cannabis Club, ovvero l’ultima campagna antiproibizionista ad opera del partito Radicale, che sul tema ha sempre costruito buona parte del proprio programma.
Una serie di appuntamenti finalizzati proprio a rilanciare la legalizzazione della cannabis, previa una depenalizzazione per l’uso di droghe cosiddette leggere. Un appuntamento al quale hanno partecipato la presidente dei Radicali Italiani, Antonella Soldo, e tante altre personalità del mondo politico, sociale e universitario. Come gesto simbolico è stato regalato un seme di cannabis da piantare a tutti coloro i quali hanno partecipato al convegno.

Sempre in Puglia, e in questo caso proprio nel territorio di Taranto, pochi giorni prima si era tenuta la cosiddetta Primavera terapeutica, organizzata da Deep Green Taranto per il suo primo anno di vita; una realtà nata in città per promuovere salute e benessere anche tramite uso di sostanze alternative, quali la cannabis per uso medico.

L’incontro si è tenuto a Taranto presso il Salone degli Specchi, alla presenza di rappresentanti del mondo medico, scientifico e sociale. Si è discusso ovviamente riguardo al tema della depenalizzazione della cannabis, del suo uso per finalità medico curative e della necessità di concedere libertà di cura ai malati.
Un momento di dibattito all’interno di uno spaccato, quello pugliese, da sempre attento al tema della cannabis; si tratta infatti di una delle prime realtà italiane ad aver aperto all’uso medico, nonché di una regione che sta provando a farsi promotrice di un progetto pilota teso a coltivare in proprio la sostanza necessaria a produrre il medicinale, dato che nelle farmacie costa troppo e molti malati restano senza. Ancora una volta lo sguardo al futuro in tema di cure alternative passa dalla Puglia.