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L’Europa di Cornell che cominciò a Taranto

«Se Cobain (Kurt, leader dei Nirvana, suicida nel 1994) si portava via, definitivamente, la nostra innocenza, e, diciamocelo pure apertamente, l’ultimo brandello di speranza in una rivoluzione che, immaginavamo, ingenui, sarebbe partita da Seattle per conquistare il mondo a suon di riff di chitarra e voci potenti, Cornell si porta via definitivamente la nostra giovinezza».

Le parole con cui Michele Monina, sul Fatto Quotidiano, ha ricordato Chris Cornell, impiccatosi mercoledì a 52 anni mentre era in tour con i ‘suoi’ Soundgarden, sembrano adattarsi non solo a quella che è stata ribattezzata la Generazione X, ma anche a Taranto. Perchè c’è stata un’epoca, solo pochi anni fa, in cui questa città ospitava eventi, concerti, manifestazioni che testimoniavano uno spirito dei tempi così lontano da quello di oggi. Infatti, prima di diventare la leggenda del rock che, con il suicidio a Detroit, ha fatto parlare il mondo, Chris Cornell e i Soundgarden - tra i protagonisti del sound di Seattle, il grunge, che sarebbe esploso negli anni ‘90 - fecero tappa anche qui.

Giugno 1989, teatro Ariston. Organizzatore dell’evento fu Franco Battafarano, che riuscì ad inserire Taranto nel primo tour dei Soundgarden fuori dagli Stati Uniti, prima della consacrazione a band di culto a livello mondiale. Una stagione, quella, in cui al Tursport suonavano Simple Minds, New Order, Ultravox, mentre lo stilista Trussardi faceva sfilare la sua collezione ispirata e dedicata ai celebri Ori di Taranto. Il calcio rossoblù era protagonista in serie B o, in C, i campionati si vincevano e si risaliva.

Il contrasto con la Taranto di oggi, drammaticamente più povera economicamente e culturalmente, è stridente. «Non sappiamo se davvero i Soundgarden diventeranno le rock-star degli anni Novanta (...) a noi piace pensarli sinceri e divertiti come li abbiamo visti l’altra sera: i lunghissimi capelli di Chris Cornell, ovviamente a torso nudo, novello rock’n’roll animal, che roteano sul palco; una sezione ritmica da far paura, una chitarra che spara accordi grezzi di matrice punk e brevi assoli hard (...) alla fine dell’ultimo brano si verifica una vera e propria ‘invasione di palco’ di ragazzi che vanno ad abbracciare i musicisti» si legge nella cronaca dell’epoca di Francesco Maraglino.

Ora possiamo dire che sì, i Soundgarden sono diventati le rock-star degli anni Novanta, e che con Chris Cornell, che a torso nudo cantava sul palco dell’Ariston, se ne va la giovinezza di questa città.

(articolo del 22 maggio 2017)

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