Si è insediato il gruppo di lavoro sulla deontologia del Consiglio nazionale dell’Ordine dei Giornalisti; ne fanno parte consiglieri nazionali ed esperti esterni; il gruppo fornirà al Consiglio nazionale pareri e materiali in materia deontologica, oltre a proporre una revisione del Testo unico dei doveri del giornalista, entrato in vigore il 1° gennaio 2021, che ha “assorbito” la maggiorparte delle carte etiche della professione, anche per un aggiornamento alla luce di nuove norme di legge. Coordinato dal consigliere nazionale Marco Volpati, uno dei fondatori di Stampa democratica con Walter Tobagi, con importanti esperienze in Rai e Mediaset, il gruppo di lavoro vede anche la presenza di due giornalisti pugliesi e un lucano. Per la Puglia il consigliere nazionale pubblicista Michele Lorusso, presidente della commissione ricorsi dell’Ordine, e il professionista tarantino Giuseppe Mazzarino, già consigliere nazionale e vicepresidente dei corrispondenti da Roma dei quotidiani italiani; già consigliere nazionale anche il professionista lucano Domenico (Mimmo) Sammartino, a lungo presidente dell’Ordine della Basilicata, raffinato scrittore e drammaturgo. In particolare, Lorusso fa parte del sottogruppo che si occuperà dell’aggiornamento della Carta di Treviso su minori e informazione; Mazzarino di quello sulla privacy, che prevede una serrata interlocuzione col garante per la protezione dei dati personali, anche alla luce delle osservazioni fatte dal suo ufficio: Sammartino della revisione della Carta di Roma sui migranti. Il gruppo ha ovviamente funzioni solo consultive, da organo ausiliario del Consiglio nazionale dell’Ordine; le materie di cui dovrà occuparsi sono molte, complesse e delicate, perché rischiano di interferire con l’art. 21 della Costituzione sulla libertà di stampa e con una normativa europea ed internazionale, sentenze Cedu incluse, a volte contraddittoria ma in generale favorevole ad un allargamento e non ad un restringimento della libera espressione delle idee. “Anche a proposito di privacy, ma non solo – ha detto Mazzarino – sarà importante confrontarsi con la Fnomceo (la Federazione degli Ordini dei Medici) e con la sua commissione deontologica per studiare insieme, con reciproca utilità di medici e giornalisti, come comunicare la sanità, armonizzando per quanto è possibile esigenze ed aspetti deontologici delle due categorie”.
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