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Parola alla Flora
06 Giugno 2024 - 07:04
Rinvaso e stress da trapianto
Il momento del rinvaso per una pianta è sempre delicato ed è facile che possa portare ad uno stress da trapianto se mal gestito. Il cambio d’ambiente comporta sempre uno stress, per la variazione di terriccio, vaso, esposizione, irrigazione rispetto alla nuova collocazione. Si parla in botanica di “fisiopatia”, ovvero di una sofferenza fisiologica della pianta. Tuttavia non dobbiamo allarmarci, basterà seguire alcune piccole accortezze per garantire un’ottima ripresa alla nostra amica verde. I trapianti, ovvero il passaggio dal vaso alla piena terra del giardino, alle nostre latitudini possono essere eseguiti in generale durante tutto l’anno escluso il periodo più caldo.
Questo perché quando la temperatura è troppo alta la pianta è impegnata ad utilizzare le sue risorse per difendersi dalle perdite eccessive di acqua, e non è il caso di darle altro “lavoro” da fare. Per il rinvaso, ovvero il passaggio da una misura di vaso ormai stretta ad una più adeguata alla pianta, si può essere più elastici, in base all’ambiente in cui ci si trova. Le piante da interno possono essere rinvasate tutto l’anno, evitando le fasi di fioritura, dato che la temperatura domestica è abbastanza regolare da permetterlo. Per le piante da esterno invece possiamo attenerci agli stessi periodi del trapianto: tutto l’anno ad eccezione del periodo estivo. Oltre al periodo devi anche prestare attenzione alla fase del ciclo vitale della pianta. Le piante appena germogliate oppure quelle in fioritura non vanno trapiantate. Le loro energie sono infatti impegnate in queste delicate operazioni fisiologiche, e un rinvaso o trapianto potrebbe causare un forte stress, danneggiandole. Inoltre non tutte le tipologie rispondono nello stesso modo. Esistono infine piante che mal sopportano in generale i rinvasi, come le sanseverie, che amano gli ambienti stretti, oppure le peonie e gli aceri.
Per queste tipologie presta un’attenzione in più e soprattutto scegli nuovi vasi di dimensioni adeguate, con solo una o due misure in più rispetto a quelli di partenza. Ma vediamo quali sono i sintomi dello stress da trapianto e le soluzioni che puoi applicare. Mediamente nel primo mese dopo il trapianto ogni pianta attraversa un periodo di “adattamento”, in cui ferma la sua crescita e l’emissione di nuove foglie e germogli. Potrebbe esserci anche qualche appassimento delle foglie più vecchie, che diventeranno gialle per poi cadere. Questa è una reazione normale e fisiologica di cui non dobbiamo allarmarci. Viceversa se ci rendiamo conto che questi sintomi non migliorano dopo questo arco di tempo si parla di vero e proprio stress da trapianto e bisogna cercare le cause e porvi rimedio, prima di danneggiare irreparabilmente la pianta.
Troppa acqua dopo il rinvaso
Dopo il rinvaso il rapporto di scambio dell’acqua tra il terriccio e le radici della pianta cambia. Prima le radici si trovavano avvantaggiate in un vaso stretto, e riuscivano facilmente ad assorbire l’acqua di cui avevano bisogno. Adesso la porzione di terra senza radici è aumentata, pertanto tutta l’acqua che il nuovo vaso può contenere risulta eccessiva per la dimensione della pianta. Durante i primi periodi, perciò, devi seguire con attenzione le tue piante, facendo bagnature abbondanti, ma verificando che il terriccio sia ben asciutto prima di ripetere l’operazione.
Troppa luce e calore dopo il rinvaso
Lasciare al sole una pianta appena rinvasata non è una buona idea. L’eccessivo calore infatti stressa i suoi tessuti, facendo evaporare molta acqua, e provoca stress. Dopo il rinvaso per almeno una settimana posiziona il vaso in una zona fresca e con una buona circolazione d’aria.
Radici lesionate durante il rinvaso
Questo purtroppo è il tipo di danno a cui è più difficile rimediare. Devi prestare attenzione nel momento del rinvaso a non strappare o lesionare le radici. Ad esempio invece di afferrare il tronco della pianta e tirare verso l’alto per rimuovere il vecchio vaso puoi fare il contrario: afferra saldamente il tronco e mantienilo fermo, mentre con l’altra mano “sviti” il vaso dalla zolla di terreno.
In questo modo accompagnerai le radici al distacco senza troppi traumi.
Troppo concime dopo il rinvaso
Sconsigliamo sempre di effettuare concimazioni subito dopo un rinvaso. La pianta sta già subendo un grande cambiamento, e ha bisogno di tempo per adattarsi. Aggiungere in questo momento anche la necessità di elaborare le sostanze nutritive in più che apporta il concime non la aiuta, ed anzi potrebbe provocare stress e bruciature nelle nuove radici che inizieranno a formarsi. Quello che puoi fare è invece utilizzare dei buoni terricci già concimati, in cui i sali minerali e i microelementi sono già distribuiti in modo uniforme e calibrato, e non creano problemi di questo tipo. Nel caso di piante già deperite prima del rinvaso puoi utilizzare un prodotto fitostimolante dopo le prime due settimane, sempre con parsimonia e seguendo le indicazioni riportate in etichetta. Questo tipo di prodotto infatti aiuta la pianta a creare nuovi tessuti vegetali e a rinforzare quelli già esistenti. Ad esempio puoi utilizzare della Propoli oppure dei concimi a base di alghe o borlanda, tutti prodotti biologici.
Mattia Malcore
Dottore in Scienze e Tecnologie Agrarie
Titolare di “Casanatura vivaio”, Taranto
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Testata: Buonasera
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