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Taranto

Tamburi, lettera aperta su rifiuti e degrado: l’appello dei cittadini. Le foto

Cresce la protesta nel quartiere: tra sacchetti accumulati da oltre 20 giorni e allarmi igienico-sanitari, i residenti chiamano in causa Comune e Kyma Ambiente

TARANTO - Una lettera aperta dal tono duro e simbolico, indirizzata al sindaco Piero Bitetti, all’assessore comunale all’Ambiente Fulvia Gravame e al presidente di Kyma Ambiente Taranto Alfredo Spalluto, per denunciare una situazione che i residenti del quartiere Tamburi definiscono ormai insostenibile. A firmarla è Alfonso Alfano, presidente del Comitato Ambiente e Salute per Taranto, che dà voce a una protesta collettiva legata al degrado urbano e alla gestione dei rifiuti.

Nel testo, costruito come una provocatoria “lettera a Babbo Natale”, i cittadini elencano ciò che, a loro dire, sarebbe stato necessario per migliorare la qualità della vita nel quartiere: un centro sportivo con campetti di calcetto per i giovani, un nuovo spazio di aggregazione sociale per ragazzi e anziani nei locali comunali dell’immobile Eurospin di via Cervaro, una programmazione regolare delle pulizie di villette e marciapiedi, un presidio stabile della polizia municipale per garantire sicurezza e legalità, iniziative sociali e spazi ecologici dedicati agli animali.

Secondo quanto denunciato, a fronte di queste aspettative, il quartiere si sarebbe ritrovato in una condizione di abbandono totale, con un accumulo diffuso di sacchetti di rifiuti su marciapiedi e villette. Una situazione definita scandalosa e pericolosa, soprattutto sotto il profilo della sicurezza igienica e della fruibilità degli spazi pubblici, con il rischio che i rifiuti finiscano anche sulla carreggiata stradale.

Nel documento si parla di gravi inadempienze nella raccolta differenziata e nello smaltimento dei rifiuti, attribuite al Comune di Taranto e a Kyma Ambiente. Viene inoltre sottolineato che i rifiuti risulterebbero accumulati da oltre 20 giorni, aggravando le criticità ambientali e sanitarie nel quartiere.

La lettera assume poi un tono apertamente accusatorio nei confronti delle istituzioni cittadine, richiamando anche la scelta di proseguire l’attività degli altoforni a carbone dell’ex Ilva per ulteriori anni, una decisione che, secondo i firmatari, continua a incidere negativamente sulla salute dei cittadini tarantini.

Nel passaggio finale, il Comitato avverte che, in assenza di un intervento urgente e risolutivo per lo smaltimento dei rifiuti accumulati, la vicenda sarà portata all’attenzione del Prefetto di Taranto, delle autorità istituzionali nazionali e delle principali testate giornalistiche e televisive, con l’obiettivo di denunciare pubblicamente quello che viene definito lo “scandalo della monnezza” nel capoluogo ionico.

La lettera si chiude con gli auguri per le festività natalizie e con un richiamo alla necessità di garantire vivibilità e salubrità ambientale ai cittadini del quartiere Tamburi, indicati come i primi a subire le conseguenze di una gestione ritenuta inefficiente.

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