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Bari

Tutto quello che c'è da sapere sul progetto BRT da 159 milioni di euro. Le foto

L’ingegnere Stefano Ciurnelli illustra i dettagli tecnici del nuovo sistema di trasporto rapido di massa: “Una città più verde, più accessibile e connessa, dove muoversi non significhi più dover usare l’auto privata”

BARI - Un investimento da quasi 160milioni di euro (per l'esattezza 159.171.170,07 euro)  per rivoluzionare la mobilità urbana. È questo il valore del progetto BRT – Bus Rapid Transit, finanziato dall’Unione Europea con le risorse del Next Generation EU, nell’ambito della misura M2C2 – Investimento 4.2 del PNRR.

Il progetto è stato al centro della conferenza stampa tecnica che si è tenuta questa mattina nella sala giunta di Palazzo di Città, alla presenza dell’ingegnere Stefano Ciurnelli, esperto di trasporti con un’esperienza trentennale nella pianificazione della mobilità per numerose amministrazioni italiane. Ciurnelli ha curato anche il coordinamento tecnico del PUMS della Città Metropolitana di Bari.

«Bari ha colto un’occasione straordinaria – ha dichiarato Ciurnelli – per costruire una mobilità moderna, accessibile e interconnessa, capace di rispondere alle esigenze di tutte le generazioni: anziani, giovani, famiglie e persone con disabilità. L’obiettivo è ridurre la dipendenza dall’auto privata e restituire alla città spazi più vivibili, verdi e sicuri».

L’ingegnere ha spiegato che il sistema BRT nasce con una visione di lungo periodo, orientata a creare un servizio pubblico efficiente, affidabile e facilmente accessibile, anche per chi, con l’età, avrà maggiori difficoltà di mobilità. «Un sistema rapido di massa – ha aggiunto – non significa viaggiare a grande velocità, ma garantire una frequenza regolare, ogni 3 o 6 minuti nelle ore di punta, e un servizio sicuro e puntuale».

Ogni sezione del tracciato BRT offrirà circa 4.200 posti per chilometro, con una capacità stimata tra 70.000 e 80.000 passeggeri al giorno. L’obiettivo è ridurre il traffico in ingresso a Bari, oggi costituito da oltre 200.000 auto quotidiane, delle quali il trasporto pubblico riesce ad assorbire appena il 7-8%, pari a circa 12.000-13.000 vetture.

«Non si può vincere la battaglia per una città più vivibile senza ridurre la sosta prolungata delle auto in centro – ha precisato Ciurnelli –. Meno veicoli significa più spazio per i residenti, per la rotazione commerciale, per il verde e per la socialità. Le strade devono tornare a essere luoghi di incontro e non corridoi di traffico».

L’ingegnere ha poi sottolineato l’importanza dell’integrazione del BRT con la rete ferroviaria e con i sistemi di trasporto urbano già esistenti: «Il BRT sarà l’ingranaggio mancante del sistema dei trasporti di Bari, collegando le dorsali ferroviarie e garantendo servizi ogni 15 minuti nelle aree metropolitane».

Grazie all’attuazione del progetto, i chilometri complessivi percorsi dal trasporto pubblico in città passeranno dagli attuali 10,5 milioni a circa 12,5 milioni. Parallelamente, l’80% della flotta urbana diventerà elettrica entro tre anni, riducendo l’impatto ambientale e migliorando la qualità dell’aria.

«Non stiamo solo progettando un’infrastruttura, ma la città del futuro – ha concluso Ciurnelli –. Una Bari che sappia conciliare mobilità, sostenibilità e inclusione, restituendo ai cittadini il diritto di muoversi in sicurezza e libertà».

IL PROGETTO, I DATI E LE PROSPETTIVE

 

Che cos’è il Brt?

È un sistema di bus elettrici efficiente e sostenibile con corsie dedicate.

Il Brt in numeri: 4 linee, 108 fermate, 83 pensiline tecnologiche, 24 chilometri di rete stradale interessati (60 chilometri di percorsi per le 4 linee), 42 autobus da 18 metri completamente elettrici e universalmente accessibili.

Nel gennaio 2021, il Comune di Bari ha presentato il primo progetto per la realizzazione di una rete di Bus Rapid Transit. Il progetto, in linea con il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (PUMS) della Città Metropolitana, ha ottenuto 159 milioni di euro di finanziamento dal PNRR, destinati alla costruzione delle infrastrutture, di un deposito officina, alla fornitura degli autobus elettrici e dei relativi sistemi di ricarica.

Il nuovo sistema sarà composto da 4 linee (Blu, Rossa, Verde e Lilla), che percorreranno la città su corsie riservate e con semafori prioritari, per oltre il 80% del tracciato. L’obiettivo è offrire un’alternativa veloce, sostenibile e comoda all’uso dell’auto privata, contribuendo a una mobilità urbana più pulita e moderna.

 

Il Brt perché?

Sempre più città nel mondo scelgono il Brt per costi di realizzazione e gestione inferiori, oltre che benefici economici e sociali. Attualmente il Brt è attivo in 90 città europee.

Il sistema Brt richiede meno investimenti iniziali rispetto a infrastrutture come tram o metropolitane, e anche la gestione è più economica, grazie all’efficienza dei percorsi e veicoli meno costosi da mantenere. I vantaggi derivano, inoltre, da una maggiore efficienza dovuta alle corsie preferenziali che riducono i tempi di percorrenza, dall’aumento della qualità dell’aria (riduzione dell’inquinamento e del rumore) e dai potenziali benefici derivanti dalla crescita economica locale.

La riduzione del traffico privato significa, ancora, meno auto sulle strade, meno incidenti, minore usura delle infrastrutture stradali, con conseguenti risparmi in termini di salute pubblica e manutenzione.

Un servizio di trasporto efficiente e affidabile rende le aree urbane più attrattive per le imprese e i residenti. Gli autobus Brt possono, infine, trasportare un numero elevato di passeggeri, rendendo il servizio più efficiente e contribuendo a liberare spazio pubblico che altrimenti sarebbe occupato da automobili private.

 

La mobilità del futuro

L’intertempo attuale delle linee ordinarie Amtab è di circa 15 minuti nei periodi di punta e fino a 40 minuti nei periodi di “morbida”. Il Brt prevede invece un intertempo di 6:40 minuti nelle ore di punta e 10 minuti nei periodi di “morbida”.

Il tempo di percorrenza delle attuali linee ordinarie Amtab è influenzato dall’andamento del traffico, soprattutto nelle ore di punta. Il tempo di percorrenza del Brt non varia con le condizioni del traffico ed è ridotto anche grazie alla preferenziazione semaforica.

La mobilità del futuro è integrata e il Brt ne è un pezzo importante: l’amministrazione sta infatti lavorando per realizzare un nuovo sistema di trasporto pubblico efficiente e sostenibile. Con un maggiore investimento regionale sulla rete suburbana e una mobilità sempre più integrata grazie al PUMS, la frequenza potrà arrivare a 2,5 minuti nelle ore di punta, spostando a mezzi pieni 11.000 persone l’ora ed evitando l’ingresso di quasi 7.500 auto l’ora.

Con il nuovo sistema Brt, ci saranno 9 corse per linea nelle ore di punta. Questo significa che, assumendo che ogni mezzo sia pieno con 116 passeggeri, garantendo 36 corse all’ora, il complesso della rete (4 linee) è in grado di offrire a partire da ciascun capolinea 4.176 posti per ogni ora. Se consideriamo che in media il coefficiente di riempimento di un’auto è di circa una persona e mezza, il Brt ci consentirà di evitare che in città entrino quasi 3.000 auto l’ora.

 

L’impatto sulle emissioni

La media di emissioni di CO2 per autoveicolo si attesta intorno ai 118 g/km (dati ACEA – Associazione dei produttori di auto europei).

  • un’auto a benzina produce circa 2,4 kg di CO2 per litro di carburante consumato
  • un’auto a diesel produce circa 2,6 kg di CO2 per litro di carburante consumato

Quindi:

  • auto a benzina: 10 litri/ora x 2,4 kg CO2/litro = 24 kg CO2/ora
  • auto a diesel: 10 litri/ora x 2,6 kg CO2/litro = 26 kg CO2/ora

Sottratte al traffico urbano 3.000 auto l’ora: il Brt sarà in grado di ridurre la produzione di co2 mediamente di 72 tonnellate di co2 l’ora, 1296 tonnellate al giorno e 473.040 tonnellate l’anno.

 

Perché solo “alcune zone” della città?

Il Brt è solo un pezzo di una strategia più ampia. Il Comune di Bari ha ripensato la rete del trasporto pubblico urbano per renderla più efficiente, capillare e sostenibile. L’obiettivo è offrire un servizio sempre più puntuale e accessibile, potenziando le linee ad alta frequenza e rafforzando il collegamento con i quartieri più periferici, integrando orari e percorsi con i mezzi extraurbani e ferroviari.

In parallelo, è in corso un progressivo rinnovo della flotta, con l’eliminazione dei mezzi più inquinanti e l’introduzione di autobus elettrici, grazie all’innovazione nella mobilità sostenibile: una trasformazione concreta per migliorare la qualità dell’aria e offrire ai cittadini un trasporto pubblico più moderno, pulito ed efficiente.

Parole d’ordine: intermodalità e multimodalità.

 

Muoversi senza l’auto privata

Bari sta lavorando per diventare entro 5 anni un modello di eccellenza europea, dove sarà più facile e conveniente scegliere di muoversi senza l’auto privata.

Per questo l’amministrazione sta lavorando su due fronti:

  • un piano della sosta temporaneo, che accompagnerà il cambiamento e l’evoluzione del cantiere Brt andando a tamponare con zone di sosta sostitutive eliminate per la realizzazione della nuova mobilità;
  • un piano urbano dei parcheggi di lungo periodo, che prevede un razionale mix di parcheggi di interscambio con il trasporto pubblico, parcheggi operativi a servizio dei grandi attrattori ubicati all’interno della città e parcheggi per i residenti, con il comune obiettivo di recuperare spazio pubblico da destinare ai pedoni e all’arredo urbano.

 

Il diritto alla mobilità

Il diritto alla mobilità è un diritto fondamentale che garantisce a tutte e tutti la possibilità di muoversi liberamente, in modo sicuro, accessibile e sostenibile. Significa poter accedere al lavoro, alla scuola, ai servizi e alla vita sociale, indipendentemente dalla propria condizione economica o fisica. Investire in trasporti pubblici efficienti, inclusivi e green è il primo passo per costruire una città più giusta, connessa e vivibile per tutte le generazioni.

 

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