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Taranto

Ex caserma dei Vigili del Fuoco, un sogno fermo tra le carte: progetto da cento posti di lavoro. Le foto

Da struttura militare abbandonata a futuro polo sportivo, alberghiero e commerciale: l’idea della Msa srl per viale Jonio attende da due anni il via libera del Comune. Una grande occasione per Taranto sospesa nella burocrazia

TARANTO - In viale Jonio, all’angolo con via Lago di Carezza, tra il traffico che scorre veloce e le erbacce che crescono indisturbate, si nasconde un pezzo di città che aspetta solo di rinascere. È l’ex caserma dei Vigili del Fuoco, un edificio che per anni è appartenuto alla Marina Militare e che oggi, dopo alcuni passaggi di proprietà, è finito nelle mani di un gruppo di imprenditori tarantini.

La Marina Militare, dopo aver dismesso la struttura, infatti, l’ha ceduta al Demanio dello Stato, che nel 2021 ha concluso la vendita alla Msa srl, società composta da tre volti molto noti a Taranto: Mino D'Antona e Angelo Basile, figure di spicco del basket femminile tarantino (tanto da aver portato a Taranto lo scudetto di Serie A) e l’Ammiraglio Massimo Conversano.

Ma dietro quell’acquisto non c’era speculazione, bensì una visione ambiziosa: restituire vita a un’area simbolo dell’abbandono urbano con un progetto di rigenerazione economica e sociale. L’idea prevede il recupero dell’edificio storico per trasformarlo in albergo con ristorante, la realizzazione di un centro commerciale, un impianto sportivo coperto per basket e pallavolo e sei campi da padel. Una proposta che unisce turismo, sport e lavoro, in un quartiere che potrebbe diventare un nuovo polo di attrazione cittadina.

Il progetto, presentato ufficialmente al Comune di Taranto nel 2023, ha ottenuto l’avvio della Conferenza di Servizi a febbraio dello stesso anno, con la partecipazione di circa 50 soggetti chiamati a esprimere il proprio parere. Da allora, però, tutto si è fermato.

La burocrazia, come spesso accade, si è trasformata in un muro di attesa. Nel frattempo la città ha visto due tornate elettorali, due sindaci diversi e un apparato amministrativo che non è riuscito a sbloccare la situazione. Senza il parere conclusivo della Conferenza di Servizi, la Giunta comunale non può deliberare e la Msa srl resta con le mani legate: non può avviare i lavori, né intervenire sulla manutenzione o sulla sicurezza del sito.

Eppure, dietro quelle mura crollate, c’è una concreta opportunità di lavoro. Secondo le stime, il progetto garantirebbe almeno cento nuovi posti, tra addetti all’albergo, al ristorante, alla gestione del centro sportivo e alle attività commerciali. Tutto questo in un’area inserita nella Zona Economica Speciale (ZES), con importanti agevolazioni fiscali e incentivi per chi investe.

La città, intanto, guarda a quel luogo con un misto di nostalgia e rimpianto. Taranto, che si prepara a ospitare i Giochi del Mediterraneo 2026, ha bisogno di strutture sportive e di nuovi spazi di crescita. Questo progetto potrebbe diventare un tassello fondamentale per la rinascita urbana e occupazionale, ma ogni giorno di ritardo rischia di trasformarlo nell’ennesima occasione perduta.

Serve un segnale chiaro dalle istituzioni: Taranto non può permettersi di perdere altro tempo.

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