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L'intervista

“Taranto vecchia 2025: Mare, Suoni e Memoria”, il successo di una città che riscopre se stessa

L’ideatore Fabrizio Iurlano: “Serve ora una collaborazione stabile tra enti e un piano di rigenerazione culturale per dare continuità e prospettiva agli eventi

TARANTO - Era da tempo che non si registrava una piazza Fontana così affollata come è stato per l’evento finale di “Taranto Vecchia 2025: Mare, Suoni e Memorie” e “Vicoli di Mare”, con il concerto de “Il Giardino dei Semplici” svoltosi sabato sera, 4 settembre.

È stata l’apoteosi di due giornate ricche di manifestazioni tese a favorire il ritorno dei tarantini nei vicoli: e così è stato al di là delle più rosee aspettative. “È stato entusiasmante vedere quella fiumana di gente passeggiare per viuzze e postierle (un unicum urbanistico di rara bellezza), soffermandosi davanti a chiese e palazzi storici, soprattutto quelli che stanno tornando a nuova vita, come palazzo Troilo e Casa Paisiello: importante sarà che il Comune ne stabilisca la destinazione affinché possano contribuire validamente all’animazione dei siti su cui insistono”: a parlare è Fabrizio Iurlano, ideatore e curatore dell’iniziativa organizzata da Comune di Taranto con l’associazione culturale Archita Festival e la Basilica Cattedrale, e che corona così l’impegno di quindici anni in favore della Città vecchia, iniziato con “L’Isola che vogliamo”.

“È stata vincente – dice – l’idea di trasformare vicoli, piazze, palazzi storici, vie del centro in un laboratorio culturale a cielo aperto, con spettacoli diffusi, aperture straordinarie di chiese e palazzi storici, performance artistiche, musica, teatro, arti visive, visite guidate, degustazioni ecc”.

“Si tratta di eventi importanti per la rigenerazione culturale e valorizzazione del centro storico, per le ricadute simboliche e pratiche. Sono un buon esempio di come mettere in campo cultura, comunità, gastronomia e patrimonio storico per rivitalizzare spazi urbani – continua Iurlano – Ancora più importante si è rivelato il buon risultato del coinvolgimento di più attori quali Comune, associazioni culturali (Archita Festival, Taranto Grand Tour), Confcommercio, operatori locali, parrocchia, comunità. La collaborazione istituzionale e sociale dà forza, permettendo di avere risorse, coordinamento e una programmazione più organica”.

Per migliori risultati, Fabrizio Iurlano auspica lo studio di un adeguato piano di fattibilità che si basi sulla rendicontazione di dati relativi ad affluenza, ricadute economiche, sostenibilità nel tempo, necessari per meglio calibrare gli interventi, e una struttura organizzativa stabile con governance chiara. “Ciò è essenziale per un processo di rigenerazione culturale che restituisca senso agli spazi della Città vecchia, rendendoli vivibili e attrattivi. Mi auguro l’inserimento di simili iniziative nel percorso verso i Giochi del Mediterraneo 2026 in una prospettiva strutturale, mobilitando risorse necessarie atte a dare visibilità duratura, e magari a consolidare una piattaforma permanente di eventi e valorizzazione” – precisa.

“Mi auguro perciò che si vada verso la realizzazione di una DMO (Destination Management Organization), cioè un organismo, pubblico o misto, che si occupa di gestire in modo strategico e coordinato tutte le componenti che fanno di una destinazione un luogo da visitare e apprezzare quali promozione, prodotto turistico, offerta culturale, servizi, accoglienza, marketing, destinazione esperienziale, coinvolgimento degli stakeholder” – aggiunge.

Per le prossime manifestazioni, l’appuntamento è per il 22 novembre, la festa di Santa Cecilia, che a Taranto apre il periodo natalizio, il più lungo d’Europa. “Puntiamo con questa iniziativa e con le altre che seguiranno per la valorizzazione di un sito fra i più significativi del centro storico, cioè piazza Monteoliveto, dove insistono il santuario della Madonna della Salute, l’antica chiesetta di Sant’Andrea degli Armeni e Casa Paisiello, attendendo il recupero del bellissimo palazzo Gallo, attualmente in abbandono – conclude Iurlano – Ovviamente coinvolgeremo la suggestiva via Cava, con le sue botteghe e gli ipogei, che speriamo di vederli riaperti al più presto”.

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