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Ostuni

Devastazione nelle campagne dopo il nubifragio. Le foto

Muretti a secco crollati, olive strappate dagli alberi, campi allagati e 7 tornado in una settimana: la Puglia agricola sotto assedio dei fenomeni estremi e della fragilità idrogeologica

OSTUNI - Un vero e proprio scenario di guerra nelle campagne di Brindisi e Ostuni, dove una violentissima ondata di maltempo con grandine, vento forte e nubifragi ha devastato il territorio. Sono stati distrutti muretti a secco, le olive sono state strappate dagli alberi e vaste aree rurali risultano sommerse dall’acqua. La Coldiretti Puglia parla di un bilancio parziale ancora inquietante, con le verifiche in corso e le ricerche che proseguono per l’uomo ancora disperso a Ostuni.

Le condizioni attuali dei terreni allagati impediscono di calcolare con precisione la quantità di olive perse, ma i tecnici sottolineano che la pioggia può essere utile solo se cade in maniera costante e moderata. I temporali violenti, al contrario, provocano danni immediati alle colture e alle strutture agricole.

Secondo il report Coldiretti Puglia, basato sui dati ESWD, da gennaio si sono registrati 51 eventi meteorologici estremi tra nubifragi, grandinate, tempeste di fulmini, tornado e bombe d’acqua che hanno colpito la regione. In parallelo avanza la siccità, che prosciuga i terreni prima ancora delle semine. Con l’89% del suolo pugliese a rischio idrogeologico, la tenuta della filiera agricola regionale è messa a dura prova. Gli ultimi fenomeni estremi hanno reso impraticabili ettari di coltivazioni, costringendo gli agricoltori a raccolte manuali straordinarie o alla perdita totale del prodotto.

A Ostuni i tecnici di Coldiretti Brindisi hanno avviato le prime verifiche dopo l’ennesimo episodio di maltempo, ribadendo la necessità di approvare subito la legge sul consumo di suolo zero, di attuare progetti di adeguamento idrogeologico con sistemi di drenaggio e bioritenzione, e di rafforzare le assicurazioni collettive agevolate, accompagnate da strumenti fiscali e contributivi mirati.

«Questi eventi rappresentano il paradigma del cambiamento climatico in corso – afferma Coldiretti Puglia – e impongono una risposta tempestiva e lungimirante. Servono norme adeguate, assicurazioni accessibili e infrastrutture per consentire alle imprese agricole di resistere e continuare a produrre».

I cambiamenti climatici, con precipitazioni intense e improvvise, si abbattono su un territorio reso più fragile dalla cementificazione e dall’abbandono, oltre che dall’installazione diffusa di pannelli fotovoltaici. Secondo Coldiretti sono saliti a 232 i comuni pugliesi – pari al 78% del totale – a rischio idrogeologico con diversi livelli di pericolosità idraulica e geomorfologica.

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