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Taranto

Corteo pro Palestina: in 500 attraversano il centro città. Chiesto stop al transito di armi nel porto. Le foto

Usb, Cobas e associazioni in piazza contro la guerra a Gaza. Incontro con il vicesindaco Giorno, poi la bandiera palestinese sventola dal balcone del Municipio accanto al sindaco Bitetti

TARANTO - Ancge Taranto si è mobilitata questa matti8na: circa 500 manifestanti hanno sfilato per le vie del centro in solidarietà con il popolo palestinese. La manifestazione, promossa da Usb e Cobas insieme a numerose realtà associative, si è inserita nella giornata di protesta nazionale che ha visto iniziative in oltre 60 piazze italiane.

Il presidio si è aperto in piazza della Vittoria, dove sono sventolate fianco a fianco le bandiere dell’Usb e della Palestina. Da lì, intorno alle 11.30, il corteo ha percorso via D’Aquino, attraversato il Ponte Girevole e raggiunto l’isola. Al grido di “Blocchiamo tutto”, i partecipanti hanno espresso il proprio dissenso verso le operazioni militari a Gaza e contro, come dichiarato dagli organizzatori, la “complicità” del governo italiano.

Una delegazione è stata accolta a Palazzo di Città dal vicesindaco Mattia Giorno, che ha ascoltato le richieste: chiusura di ogni rapporto istituzionale con Israele, impegno politico per la sospensione delle relazioni da parte del governo, esposizione della bandiera palestinese sul Municipio, presenza del Gonfalone del Comune alle prossime iniziative e avvio di percorsi educativi nelle scuole. Al termine, insieme all’operatore umanitario tarantino Gennaro Giudetti, Giorno ha raggiunto il sindaco Piero Bitetti: dal balcone del Municipio è stata sventolata la bandiera palestinese.

Dal palco, la dirigente Usb Simona Laliscia ha lanciato un appello: “Stop alle politiche di guerra che mirano a distruggere un popolo, stop ai finanziamenti per le armi. Le risorse vengano destinate a sanità, scuola, lavoro e infrastrutture. Il nostro governo smetta di essere complice di un genocidio”.

Sulla stessa linea Francesco Marchese di Usb Taranto, che ha sottolineato la portata della giornata di sciopero: “Da decenni non accadeva che lavoratrici e lavoratori fossero chiamati a mobilitarsi in solidarietà con un popolo in resistenza. Oggi in tantissime città il popolo italiano ha scelto di reagire davanti a questo orrore”.

Alla manifestazione hanno preso parte, oltre ai sindacati, l’associazione Babele, il Coordinamento provinciale Pro Palestina con le sezioni di Taranto, Carosino e Martina Franca, il Comitato Liberi e Pensanti, il Fronte della Gioventù Comunista, studenti degli istituti Calò, Aristosseno e Salvemini, universitari e altre realtà sociali e di movimento. Tutti uniti per denunciare quelli che hanno definito “crimini di guerra” e per i quali, hanno dichiarato, sarebbe necessaria “una nuova Norimberga”.

Gli organizzatori hanno annunciato i prossimi appuntamenti: sabato 27 settembre alle 9 in piazza IV Novembre a Grottaglie, per un’iniziativa davanti allo stabilimento Leonardo, ritenuto simbolo della complicità italiana nella fornitura di armi a Israele; e sabato 4 ottobre a Roma, per la manifestazione nazionale.

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