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I lavori

«Così sarà il nuovo Lungomare di Taranto»

L'assessore all'ambiente Fulvia Gravame: "Ci vorranno ancora cinque-sei mesi di lavori, ma all'inizio della primavera noi tarantini riavremo il nostro bel lungomare risistemato di tutto punto, pulito, ordinato, ben piantumato"

«Così sarà il nuovo Lungomare di Taranto»

«Così sarà il nuovo Lungomare di Taranto»

"Ci vorranno ancora cinque-sei mesi di lavori, ma all'inizio della primavera noi tarantini riavremo il nostro bel lungomare risistemato di tutto punto, pulito, ordinato, ben piantumato e senza più quella sorta di boscaglia che impediva di vedere il mare".

A parlare è l'assessore all'ambiente Fulvia Gravame con la quale abbiamo fatto il punto sui lavori alla scarpata, da quasi quarant'anni mai interessato a lavori di manutenzione e perciò spesso soggetto a franare sulla passeggiata a mezza costa, intitolata allo scrittore tarantino Alessandro Leogrande, con ovvi pericoli per i frequentatori.

Attualmente la recinzione del cantiere arriva fino a quasi piazza Ebalia, ma presto giungerà fino alla rotonda di via Cavallotti, interdicendo così l'accesso dalla passeggiata a mezza costa alla spiaggetta ex Lido Nettuno, nella cui area il Comune sta intervenendo per una radicale riqualificazione.

L'assessore spiega che i lavori sono partiti all'inizio dell'anno dalla zona della rotonda 'Marinai d'Italia', ma che spesso sono stati soggetti a delle interruzioni, soprattutto a causa della consistente pendenza della scarpata, non adeguatamente prevista nella progettazione. "Attualmente – dice – stiamo intervenendo sulle zone più accessibili dell'affaccio a mare per l'installazione delle opere di contenimento del terriccio,  ma abbiamo richiesto ulteriori risorse finanziarie, attingibili dalle casse comunali, per gli opportuni completamenti. Lo stanziamento, da quanto mi risulta, non dovrebbe tardare".

I lavori prevedono anche lo sradicamento degli arbusti, cresciuti disordinatamente tali da non consentire, nella zona attigua al piano stradale, la visuale della rada di Mar Grande. "Abbiamo stabilito di lasciare quella vegetazione dalle radici particolarmente profonde, che consentono di trattenere il terriccio – spiega l'assessore aggiungendo che sarà fatta piazza pulita delle folte sterpaglie a metà scarpata.

"Preserveremo le specie autoctone, come oleandri e agavi sisalane soprattutto, assieme a piante di corbezzoli e di lentisco, che non abbisognano di cure particolari: anche queste ben si prestano a trattenere il terreno e sono di buon impatto dal punto di vista estetico – conclude Fulvia Gravame – Dopo le opere di messa in sicurezza, in autunno inizieremo la piantumazione, consentendo ai tarantini di iniziare ad ammirare, volta per volta, quello che sarà il nuovo lungomare. Infine è in fase di valutazione quanto necessario per le periodiche manutenzioni e per prevenire gli atti di vandalismo".

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