Cerca

Cerca

Il fatto

Taranto in preghiera per la Beata Vergine Addolorata. Tutte le foto

La città si è raccolta nella grande processione della terza domenica di settembre tra fede, emozione e tradizione secolare

TARANTO - Si è chiusa ieri, domenica 21 settembre, con la solenne processione serale per le vie del centro storico, la tradizionale “festa grande” in onore della Beata Vergine Addolorata. Una ricorrenza che da oltre due secoli accompagna la devozione dei tarantini, introdotta a metà del XVIII secolo dal canonico abate Vincenzo Cosa, e che ancora oggi riesce a coinvolgere l’intera comunità cittadina.

La celebrazione è stata organizzata dalla confraternita Addolorata-San Domenico, fondata dai padri domenicani nel 1670 e arricchita dal titolo dell’Addolorata nel 1870. Al centro dei riti la statua della Vergine, la stessa che sfila nella notte del Giovedì Santo, ma con un abito diverso: sempre nero, impreziosito da ricami argentati, con una corona d’argento sul capo e il cuore trafitto dorato stretto nella mano sinistra.

La giornata si era aperta in mattinata con il giro della banda cittadina “Lemma” per le vie della città vecchia e del Borgo, seguito dalla messa sociale celebrata dal padre spirituale della confraternita, mons. Emanuele Ferro, nella chiesa di San Domenico. Ma è stato il pomeriggio a richiamare la partecipazione più intensa. Dopo i secondi vespri delle 17.30, la processione è partita alle 18, con la presenza di 46 nuovi confratelli e consorelle che lunedì scorso avevano ricevuto l’aggregazione in occasione della messa celebrata dall’arcivescovo mons. Ciro Miniero.

Il corteo ha seguito un itinerario che ha toccato via San Pietro Imperiale, via Duomo, piazza Castello, pendio La Riccia, via Di Mezzo, via Sant’Egidio e via Garibaldi. Nei pressi della chiesa di San Giuseppe, come da tradizione, la processione si è fermata per assistere ai fuochi pirotecnici che hanno illuminato il Mar Piccolo con giochi di luce e colori. Al rientro, la folla ha accolto il passaggio della statua tra piazza Fontana e il pendio San Domenico, arricchito per l’occasione da un’artistica galleria di luminarie.

A dare ritmo e solennità alla celebrazione sono state le bande musicali “Santa Cecilia”, diretta dal maestro Giuseppe Gregucci, e “Lemma”, diretta dal maestro Giuseppe Pisconti.

Al termine dei festeggiamenti il priore della confraternita, Giancarlo Roberti, ha annunciato la chiusura della chiesa di San Domenico per consentire la ripresa dei lavori di restauro. Sarà anche l’occasione per un nuovo controllo al simulacro della Vergine Addolorata da parte della professoressa Maria Gaetana Di Capua di Martina Franca, che nei mesi scorsi aveva già restituito luminosità alla statua con un minuzioso intervento di restauro, liberandola dalla patina opaca causata da polvere e candele.

Un’intera città, dunque, ha rinnovato il proprio legame con la Vergine Addolorata, in una giornata che ha unito tradizione, fede e appartenenza, confermando la forza di una devozione che resiste immutata nel tempo.

Per le splendide foto si ringrazia Carmine La Fratta

Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Buonasera24

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Termini e condizioni

Termini e condizioni

×
Privacy Policy

Privacy Policy

×
Logo Federazione Italiana Liberi Editori