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Bari
16 Settembre 2025 - 07:14
BARI - Si è chiuso nel Padiglione 152 della Fiera del Levante di Bari l’appuntamento “#H2 Puglia 2030: Stato dell’arte e prospettive di sviluppo. Esperienze in dialogo”, promosso dalla Regione Puglia attraverso il Dipartimento Sviluppo Economico e inserito nel progetto europeo UNLOCK – Unlocking Green Hydrogen Economy for SMEs in European Regions, finanziato dal Programma Interreg Europe 2021/2027.
L’incontro ha riunito i componenti dell’Osservatorio regionale sull’idrogeno, rappresentanti del partenariato economico e sociale, istituzioni regionali e nazionali, aziende e stakeholder, con un obiettivo preciso: mettere a confronto strategie, progetti e buone pratiche legate a produzione, stoccaggio, distribuzione, trasporto e utilizzo dell’idrogeno, con particolare attenzione agli ambiti industriali e alla mobilità sostenibile, in coerenza con i traguardi climatici regionali, nazionali ed europei.
I lavori sono stati aperti da Giuseppe Catalano, capo di Gabinetto della Regione Puglia, e hanno proseguito con i saluti istituzionali di Roberto Cianella per la Direzione generale mercati e infrastrutture energetiche del MASE, di Daniel Alfreider, vice presidente della Provincia Autonoma di Bolzano, e di Debora Ciliento, assessore ai Trasporti e Mobilità sostenibile della Regione Puglia. La moderazione è stata affidata a Giuseppe Starace, Libera Università Mediterranea LUM, referente CURC dell’Osservatorio Regionale Idrogeno.
Nel quadro introduttivo è stato illustrato l’avvio di una divisione nazionale dedicata all’idrogeno e alle tecnologie innovative, segnale del passaggio di questo vettore energetico dalla fase di ricerca alla piena integrazione nelle politiche di decarbonizzazione del Paese. L’idrogeno è stato indicato come tassello chiave della transizione, con un coinvolgimento crescente di soggetti pubblici e privati. Le prospettive fissano al 2030 una domanda stimata di circa 600.000 tonnellate, mentre al 2050 l’obiettivo è la neutralità tecnologica con un fabbisogno compreso tra 2 e 4 milioni di tonnellate al giorno. Sono stati delineati due scenari di approvvigionamento: uno con 70% di produzione nazionale e 30% da importazione e un secondo con 80% coperto da produzione interna.
L’infrastruttura di trasporto è stata indicata come fattore determinante, anche in relazione alla possibilità di importare dal Nord Africa a costi competitivi, senza tralasciare il valore della produzione domestica, più onerosa ma capace di generare innovazione, sviluppo e benefici territoriali. In questo contesto, il programma della Regione Puglia è stato citato come modello avanzato perché abbraccia l’intera filiera.
Nel suo intervento, Giuseppe Catalano ha richiamato la storia e la vocazione della Fiera del Levante, definendola un ponte tra impresa, ricerca e sostenibilità. Ha sottolineato che la decarbonizzazione è una strada obbligata e ha indicato l’obiettivo di produrre idrogeno verde, posizionando la Puglia come esportatore di energia e laboratorio di transizione, con la necessità di semplificare la burocrazia, sostenere le imprese e valorizzare le migliori esperienze italiane ed europee.
Sul fronte dei trasporti, Debora Ciliento ha messo al centro l’uso dell’idrogeno come vettore pulito per il servizio pubblico, evidenziando la collaborazione con la Provincia Autonoma di Bolzano e il ruolo di Ferrovie del Sud Est come soggetto attuatore per l’introduzione della tecnologia nel trasporto ferroviario regionale. L’assessore ha definito il progetto fondamentale per incrementare la sostenibilità della mobilità pugliese. In parallelo, Daniel Alfreider ha rimarcato la cooperazione tra i territori e ha richiamato l’esperienza maturata a Bolzano su autobus a idrogeno, stazioni di rifornimento e produzioni da rinnovabili, a supporto di interventi analoghi in Puglia.
Nel panel “Idrogeno: opportunità nazionali e internazionali per un territorio sicuro e sostenibile” sono intervenuti ENEA, Fondazione Bruno Kessler e la Direzione regionale dei Vigili del Fuoco, del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile della Puglia. È stata ribadita la centralità di un approccio territoriale, capace di valorizzare modelli virtuosi e il ruolo della ricerca nel dimostrare fattibilità e sicurezza, condizione essenziale per favorire innovazione e crescita industriale. La filiera è stata descritta come complessa e di lungo periodo, bisognosa di investimenti e partenariati pubblico-privati, con un’attenzione costante alla definizione di regole chiare per coniugare transizione energetica e tutela dei cittadini.
Il programma ha previsto tre tavole rotonde dedicate alle linee di intervento della strategia regionale. La prima, moderata da Arturo De Risi dell’Università del Salento, referente CURC dell’Osservatorio Regionale Idrogeno, ha affrontato produzione, stoccaggio, trasporto e distribuzione, con focus sui progetti IPCEI e sulle Hydrogen Valleys. Hanno contribuito SNAM S.p.A., Solarind Green Srl, Panita Srl, Energie Salentine Spa Puglia Green Hydrogen Valley e Cerichem Biopharm Srl. Tra il recupero di aree industriali dismesse, lo sviluppo di infrastrutture per il trasporto al 100% idrogeno e le soluzioni per l’approvvigionamento idrico, i relatori hanno discusso ricadute economiche e ambientali, insieme a criticità legate a ritardi normativi, incertezze di mercato e carenza di incentivi adeguati.
La seconda tavola rotonda è stata riservata alla mobilità sostenibile e moderata da Riccardo Amirante del Politecnico di Bari, referente del Distretto “La Nuova Energia” dell’Osservatorio Regionale Idrogeno. Il confronto si è sviluppato a partire dal protocollo d’intesa sottoscritto nel 2024 tra Regione Puglia e Provincia Autonoma di Bolzano. Sono intervenuti la Direzione regionale INAIL, Ferrovie del Sud Est, il Dipartimento Infrastrutture e Mobilità della Provincia Autonoma di Bolzano e il Dipartimento Mobilità della Regione Puglia. Il dibattito ha accostato l’esperienza di Bolzano, pioniera su autobus a idrogeno e gestione integrata della filiera, con il percorso pugliese di elettrificazione delle reti e sperimentazione dei treni a idrogeno.
La terza tavola rotonda, moderata da Maria Lucia Curri dell’Università di Bari, referente CURC dell’Osservatorio Regionale Idrogeno, ha approfondito il ruolo della filiera manifatturiera, della ricerca e dell’innovazione con orizzonte 2030. È emersa la centralità del sistema universitario pugliese, ritenuto in grado di coprire l’intera catena con formazione avanzata e sinergie con le imprese. Hanno partecipato Università del Salento – DITNE per l’Osservatorio Regionale Idrogeno, Università di Foggia – La Nuova Energia per l’Osservatorio, DRI Italia, IIT Hydrogen Bolzano e il Centro di Ricerca e Sviluppo di Acciaierie d’Italia.
In chiusura, è stato lanciato l’evento di co-branding “I colori dell’energia. Transition e supply chain”, in programma a Brindisi nel mese di ottobre 2025. Le conclusioni sono state affidate a Gianna Elisa Berlingerio, direttrice del Dipartimento Sviluppo Economico della Regione Puglia, che ha ribadito l’importanza dell’idrogeno come leva strategica per accelerare la transizione energetica e industriale. Berlingerio ha sottolineato la costruzione di un ecosistema integrato che unisce ricerca applicata, imprese innovative, infrastrutture intelligenti e territori, con attenzione ai talenti, alle competenze e a nuovi modelli produttivi, e con la priorità di creare reti solide tra pubblico e privato per posizionare la Puglia nelle catene europee dell’idrogeno verde.
L’appuntamento ha lasciato un quadro articolato: una filiera già in movimento che guarda a traguardi ambiziosi, una governance in via di rafforzamento con una divisione nazionale dedicata, progetti territoriali che puntano a integrare produzione e trasporti e un dialogo costante tra istituzioni, ricerca e imprese. Gli interventi hanno restituito la fotografia di un percorso in costruzione, nel quale la Puglia rivendica un ruolo di primo piano abbracciando l’intero ciclo dell’idrogeno e chiamando a raccolta competenze e investimenti per trasformare le strategie in risultati concreti.
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