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Fiera del Levante
13 Settembre 2025 - 15:58
BARI - Un discorso dal forte valore politico quello pronunciato dal presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, in occasione dell’inaugurazione della 88ª edizione della Fiera del Levante. L’ex magistrato barese, giunto alla sua ultima apertura della campionaria dopo 21 interventi consecutivi, ha ripercorso vent’anni di governo regionale e ha posto l’accento sui risultati raggiunti e sulle sfide ancora aperte, a partire dal nodo Ilva di Taranto e dal clima di tensione che negli ultimi giorni ha attraversato la maggioranza in vista delle prossime elezioni regionali.
Nel suo intervento Emiliano ha rivendicato come “uno dei risultati più significativi” l’accordo che ha reso obbligatoria la decarbonizzazione dello stabilimento siderurgico di Taranto per il nuovo acquirente, frutto di un’intesa che per la prima volta ha visto convergere tutti i livelli istituzionali e forze politiche di diversa estrazione. “Lo avevamo chiesto sin dall’inizio – ha ricordato – perché l’unica strada per coniugare il diritto alla salute con il mantenimento della produzione era quella di ridurre le emissioni. A Taranto, finalmente, la politica ha rimesso al centro la vita delle persone”.
Un passaggio cruciale anche alla luce delle tensioni che, nelle ultime settimane, hanno segnato il centrosinistra pugliese. Emiliano non ha nascosto la sua preoccupazione per “le profonde dissonanze” interne che hanno agitato la coalizione: “Gli episodi accaduti nelle scorse settimane restano inspiegabili, non riconducibili a reali divergenze politiche. Serve ritrovare unità, serietà e senso del limite”. Un chiaro riferimento al clima di scontro che ha accompagnato le trattative per la composizione delle liste e per la scelta del futuro candidato alla presidenza della Regione.
Accanto alla politica, Emiliano ha sottolineato i progressi ottenuti sul piano economico e sociale. Ha ricordato che in dieci anni il tasso di occupazione è salito dal 45,6% al 51,2%, mentre la disoccupazione femminile è calata dal 17,2% all’11,2%. Ha citato la difesa dell’Acquedotto Pugliese come società interamente pubblica, i progetti di decarbonizzazione e di tutela ambientale, l’aumento della raccolta differenziata dal 50% al 62% e la bonifica di oltre 120 ettari di aree.
Un capitolo è stato dedicato anche alla sanità, con l’inaugurazione di due nuovi ospedali a Monopoli e a Taranto per un totale di 1.000 posti letto, insieme a oltre 10.000 assunzioni e 5.000 stabilizzazioni nel servizio sanitario. Sul turismo Emiliano ha sottolineato il sorpasso compiuto dalla Puglia, quarta regione in Italia per presenze con 16 milioni di pernottamenti nel 2024, il doppio rispetto a dieci anni fa.
L’uscente presidente ha rivendicato infine il metodo partecipativo adottato in questi anni: “Il vero lascito è il metodo democratico che ci ha guidato. La Puglia deve restare una terra consapevole dei diritti di ciascuno, dove ogni candidatura nasca da programmi chiari e condivisi. Mettiamoci alle spalle queste settimane difficili e contraddittorie, tra tensioni, gesti eccessivi e smarrimento. Dobbiamo ritrovare unità, serietà e senso del limite. Imparare di nuovo ad essere generosi e a mantenere la parola data. Perché in questi anni abbiamo provato sempre a dire una cosa e poi farla, a prendere un impegno e poi a mantenerlo anche quando era veramente difficile riuscirci. Per il futuro impegniamoci a chiedere sempre conto di quello che viene preteso, per evitare che le condotte dei singoli sfocino nell'arbitrio".
Un discorso che ha avuto il tono del bilancio e dell’eredità politica, ma anche dell’avvertimento alla sua stessa coalizione: senza compattezza e senza rispetto delle regole comuni, il percorso che ha permesso al centrosinistra di governare la Puglia per vent’anni potrebbe spezzarsi proprio nel momento più delicato, alla vigilia di una nuova sfida elettorale.
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