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Taranto

Al MArTA i bronzi di Antonio Affidato: viaggio tra mito e contemporaneità. Le foto

Fino al 6 gennaio 2026 la mostra “Rara Avis” porta a Taranto nove busti in bronzo e pietre preziose. Un dialogo tra reperti della Magna Grecia e nuove narrazioni artistiche

TARANTO - Un viaggio che unisce mito, storia e linguaggi contemporanei. Con queste parole la direttrice del Museo Archeologico Nazionale di Taranto, Stella Falzone, ha presentato il progetto espositivo che lega il MArTA all’artista e docente Antonio Affidato, autore di nove busti realizzati in bronzo e arricchiti con pietre preziose come diamanti, topazi, rubini, ambre e smeraldi.

Le opere raffigurano figure simboliche della classicità e della cultura mediterranea: Hera, Medusa, Milone, Gea, Alcmeone, Pitagora, Serse, Faillo ed Eracle. Saranno esposte fino al 6 gennaio 2026 nella sala del secondo piano, accanto ai capolavori scultorei di Orfeo e le Sirene, sotto il titolo “Rara Avis. Ritratti in bronzo dalla Magna Grecia al contemporaneo”, con la curatela dell’archeologo Francesco Cuteri, docente e membro del CdA dell’Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale.

“Esporre al MArTA è per me un traguardo significativo – ha dichiarato Affidato – perché le mie opere entrano in dialogo con i reperti della Magna Grecia. La scultura e l’oreficeria diventano strumenti di indagine sulla materia, sulle tecniche e sui simboli, trasformandosi in nuove narrazioni capaci di unire le radici culturali a prospettive artistiche future”.

La direttrice Falzone ha sottolineato l’importanza di questo percorso: “In un mondo dominato dal virtuale, la mostra celebra la materia, che attraversa il tempo dal reperto archeologico alla creazione contemporanea, mantenendo vivo il legame tra realtà e memoria”.

Il curatore Francesco Cuteri ha spiegato il senso dell’esposizione come un omaggio al Mediterraneo e alle sue culture: “Questa mostra riconosce il valore dell’arte antica ma allo stesso tempo apre all’attualità, mettendo in relazione mito, pensiero ed eroismo con visioni contemporanee. L’argilla diventa bronzo e il metallo si trasforma in emozioni, sentimenti e vissuto”.

L’allestimento rappresenta anche un tributo alle radici comuni di Puglia e Calabria, terre segnate da storie e mitologie affini e custodi di una tradizione artigiana che ha lasciato in eredità collezioni uniche come gli Ori di Taranto.

La mostra sarà visitabile fino al 6 gennaio 2026, con accesso incluso nel biglietto di ingresso al museo.

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