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Parcheggi in piazza Re Manfredi: partenza tra polemiche e promesse disattese

L'associazione Articolo 97 denuncia i disagi per utenti e operatori della giustizia dopo l’ordinanza che vieta la sosta fino a fine anno. Dubbi anche sui lavori futuri a Palazzo Carcano

TRANI - Promesse disattese e forti perplessità sul futuro del centro storico. È questa la posizione espressa dal movimento civico Articolo 97, attraverso l’avvocato Alessandro Moscatelli, a proposito della gestione dei parcheggi in piazza Re Manfredi e nelle vie limitrofe.

Moscatelli ricorda che già a novembre 2023, durante l’annuncio dei lavori di pavimentazione della piazza, il sindaco Amedeo Bottaro aveva garantito la disponibilità di aree alternative di sosta per tutelare le esigenze degli utenti e degli operatori giudiziari. Si parlava allora della creazione di spazi nella zona della ex Distilleria Angelini e a Porta Vassalla.

Le rassicurazioni, però, secondo il movimento non avrebbero trovato riscontro. Con l’ordinanza n. 583 del 5 settembre 2025, il Comune ha disposto il divieto di sosta e fermata dalle ore 7 dell’8 settembre fino alle 24 del 31 dicembre sull’intera area di piazza Re Manfredi, in via Accademia dei Pellegrini, in via Lionelli – nel tratto compreso tra via Alvarez e via Maiorano – e sullo slargo adibito a parcheggio libero in via dei Finanzieri.

Il provvedimento, pur lasciando libero il transito veicolare, non indicherebbe soluzioni alternative per la sosta. Una scelta che, a giudizio di Articolo 97, rischia di creare gravi disagi sia per il personale degli uffici giudiziari sia per i cittadini che frequentano il centro storico nelle ore pomeridiane e serali.

Il movimento solleva inoltre un ulteriore dubbio legato a Palazzo Carcano, edificio situato proprio su piazza Re Manfredi e donato dal Comune al Ministero della Giustizia. L’Agenzia del Demanio è infatti pronta ad avviare interventi di straordinaria manutenzione, che prevedono anche la realizzazione di nuovi volumi. La pavimentazione della piazza, secondo Moscatelli, potrebbe ostacolare l’accesso ai mezzi da cantiere o subire danni irreparabili se il transito venisse comunque consentito.

La contestazione si inserisce in un clima di crescente tensione politica intorno alla riqualificazione di uno dei luoghi più rappresentativi del centro storico tranese, mentre restano aperti i nodi di mobilità e accessibilità.

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