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Bari
04 Settembre 2025 - 14:08
BARI - In appena 30 giorni di attività il nuovo sistema di videosorveglianza mobile dedicato al contrasto degli abbandoni di rifiuti ha già rilevato quasi 800 episodi illeciti. Il bilancio, diffuso dalla Ripartizione Tutela ambiente e dalla Polizia Locale di Bari, copre il periodo tra il 3 agosto e il 2 settembre e mostra un quadro allarmante. Le 11 postazioni attive in città, dotate complessivamente di una quarantina di fototrappole di ultima generazione, hanno documentato 501 abbandoni a mano e 295 casi in cui sono state immortalate le targhe dei veicoli usati per lo smaltimento non corretto.
L’assessora al Clima, Ambiente e Transizione ecologica Elda Perlino ha sottolineato che il sistema, attivato in via sperimentale per un anno, consente un monitoraggio molto più preciso e produce diversi filmati per ciascun episodio, permettendo di ricostruire ogni dettaglio e consegnando alla Polizia Locale materiale utile per le contestazioni. Le immagini hanno immortalato sacchetti lasciati fuori dai cassonetti, rifiuti ingombranti scaricati nelle campagne, mobili, lavandini e materiale edile. “Le postazioni sono mobili e nei prossimi mesi si sposteranno dal centro alle periferie – ha aggiunto Perlino –. È l’ennesima iniziativa per contrastare fenomeni che offendono l’ambiente e il decoro urbano”.
L’assessora alla Vivibilità urbana e Protezione civile Carla Palone ha rimarcato come le nuove tecnologie diano un supporto decisivo all’attività quotidiana degli agenti, impegnati nei controlli e nella sensibilizzazione. Proprio grazie alle verifiche sul campo, solo ieri la Polizia Locale ha scoperto un’impresa che aveva abbandonato rifiuti a Japigia: all’azienda è stata comminata una sanzione di 6.750 euro e sarà addebitato anche il costo dello smaltimento, coperto da Amiu.
Il nucleo Ecologia della Polizia Locale ha inoltre individuato un consistente abbandono di materiali da costruzione, imballaggi e guaine, riconducibili a una ditta dell’area metropolitana. Al dipendente è stato contestato il reato di abbandono di rifiuti ai sensi dell’articolo 255 del Codice dell’ambiente, che prevede l’arresto da 6 mesi a 2 anni o un’ammenda da 3.000 a 27.000 euro.
Il sistema “Multivideo Trappola”, attivo h24 e capace di funzionare in condizioni estreme, utilizza algoritmi di intelligenza artificiale per riconoscere e documentare ogni abbandono da più angolazioni. I video e le immagini ad alta risoluzione vengono inviati criptati alla Polizia Locale, che può così risalire ai responsabili con prove inequivocabili.
Le istituzioni ribadiscono che i luoghi sorvegliati sono segnalati e che il sistema opera nel pieno rispetto della normativa sulla privacy. L’obiettivo dichiarato è duplice: sanzionare chi inquina e prevenire comportamenti illeciti, rafforzando la tutela dell’ambiente e la vivibilità della città.
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