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Taranto
08 Agosto 2025 - 07:28
TARANTO - Il mare come punto di origine, simbolo di identità e motore per il futuro. È intorno a questa visione che mercoledì 6 agosto si è svolto a Palazzo Amati, nel cuore della città vecchia, il talk “L’oro blu di Taranto. Il mare risorsa preziosa da tutelare e promuovere, dai piccoli gesti ai piani strategici”, inserito nel programma di Mediterraneo Open Water 2025, la competizione nazionale di nuoto in acque libere organizzata da Mediterraneo Sport Taranto.
Il dibattito, moderato dalla giornalista tarantina Monica Caradonna, volto noto di Linea Verde Italia su Rai1, ha riunito voci istituzionali, accademiche e scientifiche per riflettere sul valore del mare come elemento centrale della rinascita economica, culturale e ambientale della città. Dopo il saluto del sindaco Piero Bitetti, sono intervenuti Giovanni Gugliotti (commissario straordinario dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Jonio), Rosario Meo (comandante della Capitaneria di Porto), Nicola Fortunato (Università di Bari - Dipartimento Jonico), Nicola Ungaro (direttore UOC Ambienti Naturali di Arpa Puglia), Carmelo Fanizza (Jonian Dolphin Conservation), Antonella Petrocelli (IRSA-CNR) e Cataldo Pierri (MareVivo Puglia).
L’evento si è svolto con grande partecipazione di pubblico, confermando la crescente attenzione verso un modello di sviluppo alternativo e sostenibile per la città.
«Abbiamo voluto questo momento di confronto – ha spiegato Massimo Donadei, direttore di Mediterraneo Open Water 2025 – perché siamo convinti che Taranto debba riscoprire il valore strategico del suo mare. Da 5 anni, la nostra manifestazione richiama tra 700 e 800 presenze a edizione, tra atleti, tecnici e accompagnatori, in gran parte provenienti da fuori regione. Il messaggio che riceviamo da chi arriva qui è sempre lo stesso: mare pulito, paesaggio straordinario, accoglienza autentica. Eppure, dobbiamo ancora imparare a crederci fino in fondo».
Il percorso della competizione, che si snoda tra il Canale Navigabile, il Castello Aragonese, il Ponte Girevole e il Lungomare, è ormai considerato unico nel panorama nazionale, per bellezza e valore simbolico. «Dobbiamo fare squadra – ha aggiunto Donadei – e nuotare tutti nella stessa direzione. Solo così potremo cambiare davvero la narrazione di questa città, troppo a lungo identificata con l’industria pesante, e restituire centralità a una risorsa che è patrimonio comune».
L’evento ha confermato l’obiettivo dell’organizzazione: utilizzare lo sport come strumento di promozione e consapevolezza, con l’ambizione di trasformare Taranto in un laboratorio di sostenibilità e innovazione legato al mare. Un processo che parte dal basso, attraversa i corpi in movimento degli atleti e si amplifica attraverso il racconto condiviso tra istituzioni, esperti e cittadini.
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