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Martina Franca

Festival della Valle d’Itria, successo di pubblico e critica. Già annunciato il tema del 2026. Le foto

Cala il sipario sulla 51ª edizione. Silvia Colasanti: “Un pubblico curioso e attento al presente”. In programma Carmen, rarità barocche e Novecento per il prossimo triennio

MARTINA FRANCA - Si è chiusa con un bilancio più che positivo la 51ª edizione del Festival della Valle d’Itria, la prima firmata dalla direttrice artistica Silvia Colasanti. Un’edizione dal titolo emblematico, “Guerre e pace”, che ha unito grandi produzioni, riscoperte, concerti e iniziative collaterali, portando a Martina Franca un pubblico numeroso e partecipe, attratto da un cartellone che ha saputo coniugare qualità artistica e riflessione sul presente.

«In Owen Wingrave, Benjamin Britten scolpisce nel canto le parole Peace is positive, passionate, committing... – ha ricordato Colasanti –. Questo messaggio resterà a lungo con noi, come la consapevolezza di un pubblico curioso, pronto a scoprire e a interrogarsi sull’oggi attraverso l’arte».

Soddisfazione condivisa dal presidente della Fondazione Paolo Grassi, Michele Punzi, che ha definito questa edizione «una sfida culturale complessa e di grande qualità, vinta grazie al lavoro della direzione artistica in sinergia con il direttore musicale Fabio Luisi».

L’attenzione è già rivolta al futuro. Il tema scelto per il 2026 sarà “Mediterraneo”, inteso come culla del mito e crocevia di culture. Tre le nuove produzioni annunciate: Carmen di Georges Bizet nella versione originale per l’Opéra-Comique, mai eseguita in forma scenica in tempi moderni e in prima esecuzione musicale in Italia; il dittico La favola di Orfeo di Alfredo Casella e Pulcinella di Igor Stravinskij; Il schiavo di sua moglie di Francesco Provenzale, dramma per musica del 1672.

L’edizione 2024 ha proposto tre nuove produzioni operistiche: Tancredi di Rossini con i due finali delle versioni di Venezia e Ferrara (1813), Owen Wingrave di Britten in prima italiana e L’Enfant et les sortilèges di Ravel nel centenario della composizione. A queste si sono affiancati due concerti sinfonici – la Quattordicesima Sinfonia di Šostakovič diretta da Luisi e il concerto sacro guidato da Maurizio Lomartire con l’Orchestra della Magna Grecia – oltre a oltre 30 appuntamenti tra incontri, concerti da camera, eventi lirici, spettacoli nelle piazze e contrade con il progetto “In Orbita”, mostre e convegni.

Il festival ha inoltre ospitato la mostra fotografica “Eyewitness: guerre e pace” di Manoocher Deghati, visitabile nel centro storico fino a fine agosto, e un convegno sul tema “Guerra e pace nell’Opera”.

Un lavoro corale reso possibile dal sostegno di Ministero della Cultura, Regione Puglia, Provincia di Taranto, Comuni di Martina Franca e Cisternino, Camere di Commercio di Brindisi e Taranto, sponsor privati e oltre 200 addetti tra artisti, tecnici e maestranze.

«Siamo pronti – ha concluso Punzi – ad affrontare un nuovo anno di lavoro con entusiasmo, e l’annuncio anticipato del programma è segno dell’ottima salute del Festival e della solidità della sua organizzazione».

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