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Sanità

Monopoli-Fasano, inaugurato il nuovo ospedale: eccellenza sanitaria tra ulivi e tecnologia. Le foto

Completata la struttura da 299 posti letto, punto di riferimento per oltre 260.000 cittadini tra Bari e Brindisi. Emiliano: "Un'opera moderna, sicura, sostenibile. Ora parte il trasferimento dal San Giacomo"

MONOPOLI-FASANO - È stato inaugurato ufficialmente il nuovo Ospedale di Monopoli-Fasano, un'opera imponente e all’avanguardia che unisce tecnologia, sostenibilità ambientale e cura del paesaggio. A tagliare il nastro è stato il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, affiancato da autorità politiche, sanitarie e tecniche. Si tratta di una delle infrastrutture sanitarie più moderne mai realizzate in Puglia, concepita per rispondere alle esigenze di un bacino d’utenza di oltre 260.000 persone, distribuite tra le province di Bari, Brindisi e Taranto.

L’edificio ospedaliero dispone di 299 posti letto suddivisi in 150 camere, 9 sale operatorie, 10 sale diagnostiche e una dotazione tecnologica di ultima generazione. Realizzato in un’area di 178.000 metri quadri, il nuovo presidio sanitario si sviluppa su tre livelli più un piano interrato, per una superficie totale di 63.000 metri quadri.

L’intera struttura è stata concepita secondo un modello di architettura verde, che integra funzionalità e bellezza in un contesto naturale unico, tra ulivi secolari e muretti a secco. Non solo un luogo di cura, ma anche uno spazio pensato per garantire benessere e umanizzazione delle degenze.

Il trasferimento dal San Giacomo

Con l’inaugurazione prende il via anche il delicato processo di trasferimento delle attività dal vecchio ospedale “San Giacomo” di Monopoli. Le operazioni inizieranno il 28 luglio con l’insediamento degli uffici direzionali, tecnici e amministrativi, e si concluderanno entro il 25 novembre con il trasferimento delle unità di degenza e dei reparti operativi. Il primo paziente è atteso entro la fine dell’anno.

Durante il periodo di transizione, sarà garantita la piena operatività dei servizi di emergenza-urgenza su entrambe le sedi. Le fasi intermedie prevedono lo spostamento graduale di ambulatori specialistici, laboratori, servizi di dialisi, farmacia, pronto soccorso, aree materno-infantili e blocchi operatori.

Una risposta alle urgenze tempo-dipendenti

Il nuovo ospedale colma un vuoto importante nell’offerta sanitaria del territorio. Come ha ricordato l’assessore al Bilancio Fabiano Amati, “tra Bari e Brindisi mancava una struttura in grado di intervenire tempestivamente sulle patologie tempo-dipendenti, quelle in cui ogni minuto può fare la differenza tra la vita e la morte”. La posa della prima pietra risale al 2018, e in soli 7 anni l’opera è stata completata, nonostante le difficoltà legate alla pandemia.

Alta tecnologia e sostenibilità

Particolare attenzione è stata riservata all’innovazione tecnologica. L’ospedale è dotato di apparecchiature diagnostiche di ultima generazione, tra cui due TAC (128 e 256 slice), due risonanze magnetiche da 1,5 Tesla, mammografi 3D, ecografi e sale RX dedicate anche al pronto soccorso. Il sistema di tracciamento del paziente garantisce continuità e sicurezza durante l’intero percorso clinico.

I reparti specialistici comprendono, oltre alle discipline mediche e chirurgiche, un blocco parto con sale per il travaglio, il parto in acqua e le emergenze ostetriche. Sono previste anche sale per endoscopia, cardiologia interventistica ed elettrofisiologia, oltre a sale chirurgiche laser.

Dal punto di vista ambientale, l’ospedale è progettato per ridurre i consumi energetici del 30%, grazie all’impiego di fonti rinnovabili, un impianto fotovoltaico da 915 kWp e un sistema di irrigazione che recupera l’acqua piovana. Tutti i materiali utilizzati rispettano i criteri ambientali minimi e garantiscono una significativa riduzione delle emissioni di CO₂.

L’ospedale come luogo di cura e bellezza

Il concetto di “ospedale in un parco” si riflette nella filosofia progettuale firmata dall’architetto Albert De Pineda, uno dei massimi esperti internazionali in architettura sanitaria. L’uso della luce naturale, il richiamo al paesaggio pugliese e l’attenzione ai materiali locali contribuiscono a creare un ambiente che favorisce la guarigione, rendendo il paziente protagonista attivo del proprio percorso clinico.

Nei pressi dell’edificio sono stati ricollocati circa 200 ulivi monumentali, precedentemente rimossi per consentire i lavori, e sono stati ricostruiti 2 chilometri di muretti a secco in pietra naturale, patrimonio Unesco. All’interno, l’estetica è curata anche attraverso installazioni artistiche selezionate con un concorso internazionale. Spiccano una grande scultura d’acciaio alta 10 metri e pannelli decorativi lungo 60 metri di hall, oltre a tele esposte nelle aree d’attesa e di passaggio.

Un progetto collettivo

A sottolineare l’importanza del gioco di squadra è stato il direttore generale della ASL Bari Luigi Fruscio, che ha ringraziato “progettisti, tecnici, maestranze e istituzioni che hanno reso possibile la realizzazione di un’opera così complessa e innovativa”. Il cantiere ha coinvolto oltre 220 imprese, per il 60% pugliesi, coordinate dal gruppo Webuild, specializzato in infrastrutture complesse.

I costi

Il costo complessivo dell’ospedale è pari a circa 116 milioni di euro, finanziati con fondi regionali e comunitari. A questi si aggiungono 84,5 milioni di euro per arredi, tecnologie e lavori di ultimazione, oltre a 13 milioni di euro destinati alla viabilità di accesso. Le risorse provengono da una combinazione di fondi FSC 2007-2013, FESR 2014-2020, legge regionale n. 1 del 2016 e investimenti ex art. 20 della legge 67/1988.

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