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Bari
18 Luglio 2025 - 06:54
BARI - Da oggi la Procreazione Medicalmente Assistita è un diritto garantito in Puglia, accessibile senza spese per le coppie che affrontano un percorso spesso lungo e delicato. Lo ha annunciato la Regione, che ha compiuto un passo definito "storico", inserendo la PMA nei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) e rendendo rimborsabili tutte le prestazioni, sia nei centri pubblici che in quelli privati accreditati.
A firmare il nuovo Regolamento regionale è stato il presidente Michele Emiliano, che ha anche disposto la revoca del precedente testo normativo risalente al 2014. Il documento, approvato dalla Giunta il 3 luglio, è già stato inviato per la pubblicazione nel Bollettino Ufficiale regionale.
“La natalità è un bene collettivo e una priorità per la Regione Puglia. Garantire l’accesso gratuito alla PMA significa riconoscere un diritto fondamentale e costruire una sanità davvero universale”, ha dichiarato Emiliano, sottolineando l’importanza del nuovo sistema di accreditamento delle strutture sanitarie, aggiornato secondo criteri di sicurezza, organizzazione e tecnologia.
Ad affiancarlo nella presentazione, l’assessore alla Sanità Raffaele Piemontese, che ha parlato di una misura capace di eliminare ostacoli economici e disparità di accesso. “Troppe coppie, per anni, sono state costrette a rinunciare o a spostarsi fuori regione per inseguire il sogno di una genitorialità. Oggi questo percorso entra a pieno titolo nelle prestazioni gratuite del nostro servizio sanitario”, ha affermato in conferenza stampa.
Secondo i dati stimati, in Puglia si prevede un fabbisogno annuo di 5.811 cicli di PMA, calcolato sul parametro nazionale di 1.500 cicli per ogni milione di abitanti. Per soddisfare questa domanda, la Regione ha già attivato un primo gruppo di centri pubblici operativi: il Policlinico di Bari per il primo livello, il centro Jaia di Conversano e il Vito Fazzi di Lecce per il secondo livello, oltre al Policlinico “Riuniti” di Foggia, abilitato per i trattamenti di terzo livello.
A questi si aggiungono 13 strutture private di secondo livello già autorizzate o in fase di accreditamento, che potranno erogare prestazioni nei limiti di tetto di spesa stabilito e previa certificazione positiva del Centro Nazionale Trapianti. Per queste realtà, la Regione ha stanziato 5 milioni di euro, fissando volumi e costi secondo il nomenclatore nazionale delle tariffe sanitarie.
Per i centri di primo livello privati, inoltre, è stato destinato un ulteriore finanziamento di 300.000 euro al fine di agevolarne l’ingresso nel sistema regionale, attraverso l’avvio delle procedure di accreditamento e la firma dello schema contrattuale già approvato.
L’intero impianto regolatorio è stato preceduto da un tavolo tecnico regionale, con il contributo del Dipartimento Promozione della Salute, del servizio Qu.O.T.A. di AReSS Puglia e del Centro Regionale Trapianti, per garantire un approccio multidisciplinare, condiviso e scientificamente solido.
Con questo provvedimento, la Puglia si colloca tra le prime regioni italiane ad aver reso completamente gratuite le tecniche di PMA omologa ed eterologa, assicurando equità nell’accesso, trasparenza nei rapporti tra enti e strutture e omogeneità nei percorsi di cura.
Il messaggio è chiaro: nessuna vita desiderata dovrà più essere negata per ragioni economiche. E il sistema sanitario pugliese si rafforza come modello di sanità pubblica inclusiva e attenta ai bisogni reali delle persone.
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