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Decarbonizzazione ex Ilva, sindacati uniti sul DRI. "Inutile litigare sulla nave-rigassificatore"

Emiliano: “Serve coerenza industriale per limitare gli esuberi. La Regione accoglierà le richieste dei sindacati nel nuovo accordo di programma”. Nuovo round stamattina alle 9.30

ROMA - Un confronto definito costruttivo quello che si è svolto a Roma presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, dove nel pomeriggio di lunedìsi è tenuta una riunione cruciale per il futuro del sito siderurgico di Taranto, ex Ilva. L’incontro, iniziato alle 18 e concluso intorno alle 21.30, ha visto la partecipazione delle forze sindacali, del ministro Adolfo Urso e di una folta delegazione istituzionale pugliese guidata dal presidente della Regione Puglia Michele Emiliano.

Al termine del tavolo, il governatore ha evidenziato l’importanza del consenso raggiunto tra le sigle sindacali. Tutti i sindacati presenti, all’unanimità, hanno sottolineato come l’introduzione dei forni DRI rappresenti un passaggio imprescindibile per dare reale consistenza al percorso di decarbonizzazione del polo industriale. Una scelta tecnica, ha rimarcato Emiliano, su cui il sindacato ha espresso il proprio punto di vista “nel limite del proprio ruolo”, ma con una posizione chiara e convergente che ha rafforzato l’impostazione del progetto.

Secondo il presidente della Regione, il sostegno ricevuto dalle rappresentanze dei lavoratori è un segnale forte che incoraggia a proseguire nel cammino tracciato. Oltre alla necessaria evoluzione tecnologica, il DRI rappresenterebbe un elemento strategico per garantire maggiore stabilità produttiva e, soprattutto, contenere il numero degli esuberi.

Nel corso della riunione, le organizzazioni sindacali hanno ribadito la necessità di garanzie occupazionali certe e vincolanti, chiedendo che il mantenimento dei livelli di impiego venga formalmente inserito nel futuro accordo di programma. Su questo punto Emiliano ha assicurato l’impegno della Regione, che accoglierà le richieste delle sigle sindacali all’interno dell’intesa in fase di definizione.

Alla riunione ha preso parte una nutrita rappresentanza istituzionale pugliese. Presenti l’assessora all’Ambiente Serena Triggiani, il direttore del Dipartimento Ambiente Paolo Garofoli, il sindaco di Taranto Piero Bitetti, il sindaco di Statte Fabio Spada, il presidente della Provincia di Taranto Gianfranco Palmisano e il presidente del Comitato SEPAC e della task force regionale per il lavoro Leo Caroli.

Completavano la delegazione la coordinatrice dell’Avvocatura regionale Rossana Lanza, la responsabile del Dipartimento Attività Produttive Gianna Elisa Berlingerio, il responsabile della Comunicazione Istituzionale Rocco De Franchi e il direttore generale di Arpa Puglia Vito Bruno.

Per l'ex Ilva di Taranto "serve un certo quantitativo di gas e non è detto che debba per forza essere un rigassificatore. Potrebbe essere anche un'altra fonte. Una delle ipotesi è di chiudere l'accordo senza indicare qual è la fonte, ma qual è il fabbisogno che in un modo o in un'altro va assicurato alla fabbrica", ha detto Michele Emiliano ai giornalisti al termine del vertice. "È inutile litigare su una situazione, quella della nave - ha concluso -, che non sappiamo neanche se sia possibile ormeggiarla, noi non abbiamo neanche questi elementi".

Il tavolo ministeriale è stato aggiornato a questa mattina alle 9.30, quando le parti si ritroveranno per proseguire il confronto sul rilancio e sulla transizione ecologica del più grande stabilimento siderurgico d’Europa.

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