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Cellino San Marco
14 Luglio 2025 - 16:30
CELLINO SAN MARCO - Il Salento guarda alla scienza per rinascere dopo le ferite della Xylella. Nell’elegante cornice di Villa Neviera, si è svolto l’altro ieri il primo evento pubblico dedicato alle nuove varietà di vite resistenti, nate da incroci tra Vitis vinifera e Vitis arizonica, frutto di anni di studi condotti dal Laboratorio di Coltivazioni Arboree del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Biologiche e Ambientali dell’Università del Salento, sotto la direzione scientifica della professoressa Laura Rustioni.
Il progetto è parte di un più ampio percorso di ricerca finalizzato al contrasto della Xylella fastidiosa subspecie fastidiosa, il batterio che ha devastato ettari di coltivazioni nel sud della Puglia. A sostenere l’iniziativa anche Cantine Due Palme, che ha voluto fare della divulgazione scientifica un’occasione di partecipazione collettiva.
All’appuntamento hanno preso parte oltre 300 persone, tra cui rappresentanti del mondo accademico, viticoltori, tecnici, studenti e cittadini. L’evento, intitolato “Il Battesimo delle Primogenite”, ha assunto un forte valore simbolico: per una sera, la ricerca è uscita dai laboratori per diventare bene comune, patrimonio condiviso da un territorio che cerca risposte concrete nella scienza.
Il momento più atteso è stato il “rito del battesimo”, durante il quale alle prime piantine ottenute dagli incroci è stato assegnato un nome ufficiale. La scelta è avvenuta tramite un sondaggio nazionale che ha raccolto 3.000 voti, a conferma dell’interesse diffuso. A fare da madrina e padrino simbolici sono stati Marzia Varvaglione e Francesco Maci Fortunato, figure rappresentative dell’impegno verso un’agricoltura più responsabile e proiettata al futuro.
Con un linguaggio semplice ma rigoroso, la professoressa Rustioni e il suo gruppo di lavoro hanno illustrato gli obiettivi e le potenzialità delle nuove varietà di vite, ideate per offrire una risposta concreta alle sfide climatiche e fitosanitarie del presente. Tra gli ospiti intervenuti: il Magnifico Rettore dell’Università del Salento Fabio Pollice, l’esperto del CNR di Bari Donato Boscia, il presidente di Assoenologi Riccardo Cotarella e Giuseppe Baldassarre, responsabile del comitato scientifico di AIS Italia.
Il pubblico ha seguito con attenzione, trasformando l’incontro in un vero e proprio patto tra scienza, impresa e comunità. Un messaggio rafforzato da un’efficace comunicazione curata da Paola Restelli, capace di tradurre concetti complessi in emozioni condivise.
La serata si è conclusa con musica dal vivo e una degustazione a cura di Triticum Catering Brindisi, in un clima di festa consapevole.
“La ricerca ha bisogno di fiducia e partecipazione, non solo di risorse,” ha dichiarato la professoressa Rustioni. “Oggi abbiamo piantato semi di conoscenza, ma anche di alleanza civile.”
L’Università del Salento ha espresso gratitudine a tutti i partecipanti, auspicando che il dialogo avviato in questa serata possa proseguire con la stessa intensità e coesione, in un percorso lungo ma necessario verso una nuova agricoltura salentina, sostenibile e resiliente.
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