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Bari
29 Giugno 2025 - 06:44
BARI - Si è tenuto sabato 28 giugno, nella sala conferenze dell’Acquedotto Pugliese, l’evento formativo “Intelligenza artificiale e competenze digitali in sanità”, che ha visto la partecipazione di numerosi esperti, rappresentanti istituzionali e professionisti del settore sanitario e ambientale. L’incontro è stato promosso dalla Federazione Nazionale degli Ordini dei Biologi (FNOB), insieme al Coordinamento Nazionale dei Biologi Laboratoristi (CNBL), al Coordinamento Nazionale Biologi, Biotecnologi, Ricerca e Docenti (CNBRD) e all’Ordine dei Biologi di Puglia e Basilicata, con il sostegno di enti pubblici come il Dipartimento Promozione della Salute della Regione Puglia, l’ARPA Puglia e lo stesso Acquedotto Pugliese.
Al centro del dibattito l’impatto dell’intelligenza artificiale nel mondo sanitario e la necessità di rafforzare le competenze digitali degli operatori. Il tema è stato affrontato in un’ottica interdisciplinare, considerando anche le esperienze delle regioni coinvolte nella sperimentazione digitale in sanità, tra cui Puglia, Emilia Romagna e Marche. Un’esigenza sempre più pressante, sottolineata da tutti gli interventi, per garantire un sistema sanitario moderno, efficiente e capace di affrontare le sfide dell’innovazione.
Nel corso dell’evento è stato presentato un importante Protocollo d’Intesa tra FNOB e Acquedotto Pugliese, finalizzato alla condivisione di progetti formativi, attività di ricerca e iniziative comuni sui temi ambientali e del ciclo idrico integrato. L’accordo, di carattere tecnico-scientifico e operativo, segna l’inizio di una collaborazione che mira a promuovere nuove conoscenze e strumenti utili alla tutela delle risorse naturali e della salute pubblica.
Nel suo intervento, il presidente FNOB Vincenzo D’Anna ha ribadito la centralità di questa sinergia: “L’Acquedotto Pugliese è un’opera imponente da preservare, così come va tutelato il patrimonio idrico. La FNOB può offrire il contributo di professionisti esperti nella gestione ambientale, ed è un motivo d’orgoglio essere riconosciuti come interlocutori autorevoli su queste tematiche”.
Sulla stessa linea la direttrice generale di Acquedotto Pugliese, Francesca Portincasa, che ha definito il protocollo “un’alleanza tecnico-scientifica strategica”, capace di attivare processi di cambiamento culturale e valorizzare le competenze grazie all’utilizzo dell’intelligenza artificiale. “Vogliamo costruire una rete di conoscenze e sviluppare una cultura della sostenibilità e dell’innovazione”, ha dichiarato.
A sottolineare la necessità di intervenire sulla formazione del personale sanitario è stata anche Lucia Parchitelli, vicepresidente della Commissione Sanità della Regione Puglia. “Ridurre il divario digitale non è più una sfida per il futuro ma una priorità attuale. La pandemia ci ha dimostrato che la tecnologia è un pilastro della sanità moderna. Grazie all’AI e al Fascicolo Sanitario Elettronico, serve un cambio di passo nell’organizzazione del lavoro e nella preparazione degli operatori”, ha spiegato, assicurando il sostegno della Regione a iniziative formative di qualità.
Durante la giornata è intervenuta anche Daniela Arduini, presidente dell’Ordine dei Biologi di Lazio e Abruzzo, che ha illustrato la strategia dell’Ordine per la transizione digitale. Tra le iniziative, un Osservatorio permanente sull’AI e la biologia computazionale, il programma “Biologi Digitali”, nuovi master post-laurea e, nel 2026, l’organizzazione del primo Hackathon nazionale dei Biologi, dedicato all’innovazione tra scienza e tecnologia. “Il nostro compito è accompagnare i biologi nella trasformazione in atto, per garantire una professione competente e proiettata verso il futuro”, ha dichiarato.
Nel corso del dibattito, Elvira Tarsitano, vicepresidente dell’Ordine dei Biologi di Puglia e Basilicata, ha ricordato che “l’intelligenza artificiale modificherà radicalmente le nostre vite, come già accaduto con i social network. È fondamentale guidare il cambiamento e non subirlo”. Citando Bill Gates, ha evidenziato che biologia, energia e programmazione resteranno centrali anche in un contesto dominato dall’AI, poiché “nessuna tecnologia potrà mai sostituire la comprensione profonda del corpo umano”.
Ha preso parte al convegno anche Nicola Ungaro, direttore dell’Unità Operativa Complessa Ambienti Naturali e del Centro Mare di ARPA Puglia, che ha parlato della necessità di aggiornare le competenze digitali anche in campo ambientale. “L’adozione di tecnologie avanzate migliora i controlli e la prevenzione. La collaborazione tra enti, professionisti e istituzioni è la chiave per costruire un sistema integrato, sostenibile e basato su dati di qualità”, ha dichiarato.
L’evento ha rappresentato il primo passo di un percorso formativo e operativo che continuerà nei prossimi mesi con altri appuntamenti, sempre più mirati ad affrontare le criticità e le opportunità che l’intelligenza artificiale pone al mondo della sanità e della tutela ambientale. Un’occasione importante per consolidare competenze, attivare reti di lavoro e promuovere una cultura della digitalizzazione consapevole.
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