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Bari

Santa Rita cambia volto, ripresi i lavori del Pinqua per riqualificare il quartiere. Le foto

Con un investimento di 15 milioni, Bari punta su spazi verdi, mobilità sostenibile e servizi per l’infanzia. L'assessore Scaramuzzi: “Così contrastiamo l’isolamento sociale”

BARI - Nuova vita per Santa Rita. Dopo una lunga attesa sono ripartiti ufficialmente i lavori del programma PINQUA, il piano nazionale per la qualità dell’abitare, che interessa uno dei quartieri più periferici e dimenticati di Bari. A darne notizia sono gli assessori comunali Domenico Scaramuzzi (Cura del Territorio) e Giovanna Iacovone (Rigenerazione urbana), annunciando la ripresa delle attività da parte della ditta Cobar spa, aggiudicataria dell’appalto promosso tramite procedura pubblica curata da Invitalia.

Il progetto, finanziato con 15 milioni di euro dal Ministero delle Infrastrutture, punta a restituire dignità urbana e servizi a una vasta area da 63.180 metri quadri, articolando gli interventi su cinque direttrici principali: mobilità sostenibile, nuovi spazi pubblici, un parco attrezzato in via Cascia, un centro per l’infanzia e un polo di educazione ambientale.

Secondo l’assessore Scaramuzzi, tra gli obiettivi prioritari c’è la trasformazione dell’area dove sorgeva l’ex mercato coperto in via Cascia, mai entrato in funzione e ora demolito, che sarà sostituito da una nuova area verde. Parallelamente, è già iniziata la riqualificazione dell’area accanto all’ex cava di Maso, dove sorgeranno nuovi campi sportivi al servizio della comunità e della vicina parrocchia.

Completate le demolizioni e le prime predisposizioni per gli impianti di illuminazione e irrigazione, l’amministrazione attenderà l’autunno per procedere con le nuove piantumazioni, in modo da evitare danni dovuti all’eccessivo caldo. «Santa Rita sarà finalmente un quartiere più verde, vivibile e accogliente – afferma Scaramuzzi –. L’obiettivo è superare l’isolamento sociale e culturale che ha segnato quest’area per troppi anni».

La mobilità sarà rivoluzionata con nuovi percorsi ciclabili che collegheranno viale Santa Rita a contrada Ferrigni, passando da via Cascia e strada Lama del Duca. Prevista anche la creazione di parcheggi eco-compatibili, nuovi marciapiedi, un moderno impianto di illuminazione a basso consumo e un sistema d’irrigazione a servizio del verde pubblico. Tutto secondo criteri ambientali, con pavimentazioni drenanti, alberature e piantumazioni officinali che miglioreranno l’estetica e il microclima.

Altro punto cardine del progetto è il parco attrezzato a ridosso dell’ex cava di Maso, destinato a diventare un nuovo polo di aggregazione grazie a orti urbani, aree fitness, percorsi pedonali, arredi ecologici e un impianto di illuminazione completamente autosufficiente. L’intervento trasformerà anche via Costruttori di Pace in un’area verde a servizio della parrocchia, del Centro famiglie e del futuro Centro di educazione ambientale.

Sempre in via Cascia sarà realizzato un nuovo parco di 3.251 metri quadri, che prenderà il posto dell’ex mercato. Due percorsi curvilinei attraverseranno l’area e la renderanno pienamente accessibile.

Sul fronte educativo, il PINQUA prevede la nascita di un asilo nido capace di accogliere 60 bambini fino ai 3 anni. L’edificio sarà costruito secondo i più aggiornati criteri di sostenibilità e comfort, con copertura verde e solaio areato.

Infine, nel cuore della nuova area verde, prenderà forma anche il Centro di educazione ambientale, ospitato in un moderno fabbricato in carpenteria metallica dotato di moduli interconnessi, zone d’ombra e ampi spazi esterni.

Per l’assessora Iacovone, il progetto rappresenta un’autentica svolta: «Vogliamo rigenerare non solo gli spazi, ma anche la vita sociale del quartiere. Ogni opera punta a stimolare relazioni, creare luoghi d’incontro e promuovere la partecipazione attiva degli abitanti. È questa la rigenerazione urbana che vogliamo: condivisa, concreta e orientata al futuro».

Quando i cantieri saranno completati, Santa Rita potrà contare su un volto completamente nuovo, con servizi diffusi, spazi inclusivi e una forte impronta ecologica. Un cambiamento atteso da anni, che ora sembra finalmente a portata di mano.

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