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Cassa di colmata, il rilancio portuale nazionale parte da Brindisi. Le foto

Il Sottosegretario Ferrante in visita al cantiere: “Un’opera intelligente che guarda al futuro, sostenibile e strategica”. Già partiti i lavori per il progetto da 43 milioni, il più rilevante del Sud dopo Palermo

BRINDISI – È stata definita la “regina” delle opere portuali e oggi comincia a prendere forma concreta. La cassa di colmata del porto di Brindisi, infrastruttura strategica per il rilancio logistico, ambientale e industriale dello scalo messapico, ha ricevuto la visita del Sottosegretario alle Infrastrutture Tullio Ferrante, che ha voluto verificare di persona l’avanzamento dei lavori in corso nel cantiere già operativo.

L’incontro, ospitato nella sede brindisina dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale, ha visto la partecipazione del Commissario straordinario di Governo per l’opera Ugo Patroni Griffi e del Commissario dell’Ente portuale, Ammiraglio Vincenzo Leone, insieme a rappresentanti istituzionali e forze dell’ordine, tra cui l’on. Mauro D’Attis, il presidente del Collegio Consultivo Tecnico Massimiliano Atelli, il sindaco di Brindisi Giuseppe Marchionna, il prefetto Luigi Carnevale, il questore Aurelio Montaruli, il comandante della Capitaneria di Porto Luigi Amitrano, e rappresentanti della Guardia di Finanza.

Dopo un iter amministrativo complesso e lungo, l’opera è finalmente in fase di realizzazione. Sono già iniziate le attività sul campo con la predisposizione delle piste temporanee per i mezzi, l’installazione del cantiere e l’avvio del monitoraggio ambientale, come richiesto dalla Valutazione di Impatto Ambientale. Un piano specifico curato dall’AdSPMAM garantirà il rispetto dei parametri ambientali per tutta la durata dei lavori.

“È un’opera attesa da anni”, ha commentato Patroni Griffi, sottolineando come questa realizzazione sia fondamentale per sbloccare interventi cruciali come quelli a Sant’Apollinare e al pontile a briccole. “Un’opera strategica che sembrava un’utopia e che oggi diventa realtà, grazie all’impegno sinergico di governo, Regione e commissariato”.

Il progetto prevede un investimento di circa 43 milioni di euro, fondi del programma infrastrutturale complementare al PNRR, e rappresenta la procedura di appalto più significativa nel Mezzogiorno dopo Palermo.

Il sottosegretario Ferrante, delegato al coordinamento delle opere commissariate, ha definito il cantiere brindisino “un modello virtuoso di lavoro sinergico” e una testimonianza concreta di come la collaborazione istituzionale possa tradursi in sviluppo reale. “Questa non è solo un’opera portuale – ha dichiarato – ma un intervento che genera nuove opportunità logistiche, industriali e ambientali, trasformando un’esigenza tecnica come il dragaggio in un parco verde costiero di 50.000 metri quadrati, con una passeggiata pubblica di 670 metri e un impatto ambientale positivo”.

Anche il commissario Vincenzo Leone ha rimarcato il valore dell’intervento, definendolo esempio di sostenibilità. “Sarà un’infrastruttura che restituirà alla città un polmone verde affacciato sul mare, in linea con i più moderni standard di rigenerazione urbana”.

Mauro D’Attis, tra i principali promotori parlamentari del progetto, ha ricordato come tutte le opere in corso siano il frutto di leggi e norme ad hoc approvate negli ultimi anni: dalla cassa di colmata al pontile Briccole, dal banchinamento di Capobianco ai nuovi accosti di Sant’Apollinare, fino all’approvazione del Piano Regolatore Portuale.

Il progetto, che prevede anche la riduzione del fronte di attracco, l’espansione del canale navigabile da 45 a 130 metri e la piantumazione di alberi e arbusti in forma di dune per proteggere l’area dal traffico, sarà monitorato dall’ARPA Puglia. Tutti gli interventi sono coerenti con il Piano Paesaggistico Territoriale Regionale e rientrano nella cornice del “Progetto di valorizzazione dei paesaggi costieri”.

Con il cantiere già avviato e la struttura commissariale a pieno regime, la macchina organizzativa è ormai lanciata verso il traguardo del 2026, quando il porto di Brindisi dovrà essere pronto anche per le nuove sfide legate alla logistica e alla transizione ecologica.

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