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Il mare sposa l’arte: al giapponese Aisu Hirotsugu il premio ArpAmare 2025. Le foto

Al centro della Giornata Mondiale degli Oceani, il concorso promosso da Arpa Puglia e Ciheam premia la creatività di studenti delle Accademie. Emozione e denuncia nelle opere vincitrici. Recchi: “Il mare ci chiede di ascoltarlo, prima che sia troppo tardi”

BARI – Un respiro internazionale ha attraversato il cuore della Puglia nella Giornata Mondiale degli Oceani, che quest’anno ha avuto il suo culmine nello Spazio Murat di Bari con la cerimonia del premio ArpAmare 2025, promosso da Arpa Puglia e Ciheam Bari. A conquistare il primo posto è stato Aisu Hirotsugu, artista giapponese residente a Bari, con un’opera simbolica, raffinata ed essenziale che ha colpito per intensità e rigore.

Alle sue spalle si sono classificati Annibale Trani, di Grottaglie, e Doriana Capacchione, di Barletta, entrambi studenti delle Accademie di Belle Arti pugliesi, come previsto dal regolamento del concorso. I tre vincitori, oltre a ricevere premi in denaro (1.000, 700 e 500 euro), parteciperanno a un workshop artistico nei laboratori Scart del Gruppo Hera, in Toscana, sotto la guida di tutor dell’Accademia di Firenze.

Il tema scelto per l’edizione 2025 è stato “Meraviglia”, intesa come invito a riscoprire lo stupore per la bellezza sommersa e la fragilità del nostro ecosistema marino. Le opere selezionate hanno raccontato il mare come luogo di origine, ferita e memoria, mescolando linguaggi antichi e contemporanei, denuncia e poesia.

La cerimonia, condotta dall’attore Antonio Stornaiolo, ha visto la partecipazione di numerose autorità, tra cui il presidente della Regione Michele Emiliano, l’assessora regionale all’Ambiente Serena Triggiani, l’assessora alle Culture del Comune di Bari Paola Romano, l’assessore alla Blue Economy Pietro Petruzzelli, il direttore generale di Arpa Vito Bruno e il direttore del Ciheam Biagio Di Terlizzi, affiancati da esponenti delle forze dell’ordine e dal promotore del progetto Scart, Maurizio Giani.

Tra i momenti più intensi, l’intervento di Alberto Luca Recchi, esploratore, fotografo e scrittore, autore di importanti campagne di divulgazione sull’ambiente marino. “Un respiro su due lo dobbiamo al mare. Ma oggi, quando ci immergiamo, non vediamo quasi più nulla. Il silenzio del mare è un grido che dobbiamo imparare a sentire”, ha dichiarato Recchi, parlando del progressivo collasso degli ecosistemi oceanici. Il suo monito è stato accolto da un lungo applauso.

Il primo premio è andato a “Orizzonte puro” di Aisu Hirotsugu, un origami di carta amalfitana piegata a mano, ispirato al mare pugliese. “In giapponese, il verbo ‘piegare’ è legato al concetto di ‘pregare’. Quest’opera è una preghiera silenziosa per proteggere il mare”, ha spiegato l’artista, che ha scelto l’assenza totale di pigmenti artificiali, per evitare ogni forma di “inquinamento” visivo, affidandosi alla luce e alle ombre per evocare le onde.

Secondo classificato, Annibale Trani, con “Ferita”, una scultura in ceramica invetriata che esprime la frattura dell’ecosistema marino attraverso una materia lacerata. “La rete che trattiene, oggi intrappola e ferisce. Ma in quella rottura può nascere una liberazione”, ha spiegato, citando anche Papa Francesco come fonte di ispirazione.

Al terzo posto, Doriana Capacchione con “Echi marini”, una scultura in pasta di legno e cera d’api che evoca la memoria profonda del Mediterraneo. “Ogni eco che il mare restituisce è un richiamo alla cura e alla responsabilità collettiva”, ha detto l’artista barlettana.

Una menzione speciale con un premio da 250 euro è stata assegnata all’opera “Mitilante” di Giada Lamacchia, giovane artista che ha saputo sorprendere la giuria con un lavoro ricco di ironia e riflessione ecologica.

La giuria era composta da Marilena Di Tursi, critica d’arte e docente, Agnese Purgatorio, artista visiva, e Nicola Ungaro, direttore del Centro Regionale Mare di Arpa Puglia. A chiudere l’evento, gli interventi istituzionali hanno rilanciato il valore educativo dell’iniziativa.

Siamo davanti a un’occasione straordinaria per unire scienza e cultura nella lotta alla crisi climatica e alla salvaguardia del mare – ha detto il direttore di Arpa Puglia, Vito Bruno –. Ogni opera qui presentata ci ricorda che la salute degli oceani è la salute del nostro pianeta”.

La Puglia, con le sue coste e le sue acque, è un laboratorio naturale per la sostenibilità e l’innovazione ambientale – ha aggiunto l’assessora Triggiani –. È nostro compito renderla un esempio anche per le generazioni future”.

Il Ciheam Bari, che proprio in questi giorni ospita a Tricase un corso internazionale per la formazione di 20 giovani provenienti da 15 Paesi sullo sviluppo sostenibile delle comunità costiere, ha ribadito l’importanza di collegare la riflessione artistica alle politiche ambientali concrete.

Il Premio ArpAmare 2025 si è così confermato come un appuntamento strategico per mettere al centro il mare e la creatività delle nuove generazioni, in un momento storico in cui l’arte può e deve farsi portavoce di un messaggio universale: salvare l’ambiente significa salvare noi stessi.

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